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Immagine del redattoreroberto roggero

Gaza - Biden per il cessate-il-fuoco, Netanyahu non cede


(Assadakah Beirut) - Il presidente americano Joe Biden torna a parlare con Benjamin Netanyahu per chieder il cessate il fuoco a Gaza. Lo rende noto la Casa Bianca, riferendo anche dell'impegno americano "con l'Egitto e altri partner a questo scopo". Biden, comunque, ha confermato a Netanyahu il forte appoggio americano al diritto di Israele di difendersi dagli attacchi missilistici. Invito non accolto dal premier israeliano: "Israele intende raggiungere tutti gli obbiettivi prefissati dell'intervento a Gaza" ha risposta Netanyahu durante la conversazione.

"Stiamo lavorando dietro le quinte" e "lavoriamo in silenzio". La frequenza con cui la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, si mette sulla difensiva davanti alle pressanti richieste di chiarimento dei giornalisti riguardo la crisi in Medio Oriente, indica un nuovo momento di difficoltà per l'amministrazione Biden.

Mentre Biden e Netanyahu parlavano l'aviazione e l'esercito israeliano lanciavano raid. Israele punta a guadagnare tempo per indebolire Hamas quanto più possibile. Nella sola giornata di ieri ha bombardato 100 chilometri di tunnel nella Striscia di Gaza, eliminato una serie di capi militari, distrutto un centro operativo di Hamas.

Per arrivare al cessate il fuoco, l'Egitto è da sempre un interlocutore chiave nei negoziati con Hamas con cui gli Stati Uniti non parlano perché la considerano un'organizzazione terroristica. Proprio ieri il presidente francese Macron ha incontrato a Parigi l'omologo egiziano Al Sisi. L'Eliseo appoggia l'offensiva diplomatica con la mediazione egiziana (e della Giordania) perché "gli egiziani come i giordani parlano con tutti nella regione".

Il "dietro le quinte" deve fare i conti, in queste ore, con le richieste pubbliche di chiarimento e in tempi rapidi: Biden è stato criticato per aver fatto saltare la riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza che avrebbe dovuto chiedere la fine immediata delle ostilità e la rappresentante, dell'ala sinistra del partito democratico, Alexandria Ocasio-Cortez, ha condannato la decisione con un tweet in cui ha accusato gli Stati Uniti di essere "complici" del tragico apartheid in cui sono rimati intrappolati i palestinesi.

L'incertezza arriva nel momento in cui l'amministrazione Biden ha notificato la vendita di armi a Israele per 735 milioni di dollari, tra cui bombe a guida laser dall'impatto devastante. Era il 5 maggio, quando è arrivato l'annuncio. Cinque giorni dopo, è cominciata 'l'Operazione Guardiano delle Mura', tutt'ora in corso, che ha provocato più di duecento morti.

Nonostante gli sforzi diplomatici non sembrino portare a molto, la stampa israeliana si mostra ottimista: un cessate il fuoco tra Israele e Hamas è "vicino", dovrebbe essere raggiunto "al massimo in due giorni". Lo ha riferito al Times of Israel una fonte diplomatica a conoscenza dell'attività egiziana. Intanto, l'emittente pubblica Kan ha sostenuto che oggi Israele permetterà a 24 camion con generi alimentari, medicine e carburante di entrare nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom.

Per ora si continua a bombardare, ieri l'unico laboratorio Covid della Striscia di Gaza è rimasto danneggiato nel bombardamento di un palazzo residenziale nel centro dell'enclave palestinese. Lo ha riferito Middle East Eye, raccontando che l'attacco all'edificio Ghazi al-Shwwa ha distrutto i piani superiori, colpiti da tre missili. Il raid ha avuto conseguenze anche sugli immobili vicini, tra cui un orfanotrofio, un liceo femminile, il ministero della Salute palestinese e la clinica al-Rimal che ha dovuto interrompere l'attività di test per coronavirus.

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