Assadakah Beirut - La guerra in Medioriente giunge al giorno 127, con un numero di vittime civili che ormai ha raggiunto l’impressionante cifra di circa 30mila (fra cui più di 11mila bambini), e oltre 67mila feriti.
Diverse persone sono morte e altre rimaste ferite dopo che carri armati e proiettili di artiglieria israeliani hanno preso di mira i piani superiori del complesso medico Nasser a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Il bilancio al momento è cdi almeno una ventina di morti, ma purtroppo è un numero destinato ad aumentare. Altri quattro morti e diversi feriti per un attacco contro un edificio residenziale del quartiere orientale di al-Geneina.
Il premier israeliano Netanyahu ha ordinato di preparare i piani per evacuare i civili dall'area di Rafah, nel sud della Striscia e il presidente dell'NP, Abu Mazen avverte: "E' una minaccia reale di sfollamento del popolo palestinese dalla sua terra". Intanto forze di sicurezza egiziane sono arrivate al valico di Rafah per proteggere ulteriormente il confine, dove, a solo un paio di chilometri, sono ammassati quasi due milioni di palestinesi spinti a sud dai bombardamenti israeliani. Fonti locali e testimoni oculari hanno rivelato che nuove forze di sicurezza egiziane sono arrivate al valico di Rafah con la Striscia di Gaza per proteggere ulteriormente il confine, dove, a solo un paio di chilometri, sono ammassati quasi due milioni di palestinesi spinti a sud dai bombardamenti israeliani, giunti ormai appena oltreconfine.
Le fonti hanno aggiunto che circa 40 veicoli della polizia e della sicurezza si sono spostati da Al-Arish a Rafah per proteggere il confine, innalzare la recinzione che separa da Gaza e rinforzarla con filo spinato per impedire qualsiasi tentativo di sconfinamento. Una fonte ufficiale nel governatorato del Nord Sinai ha però puntualizzato che il rinforzo della sicurezza al confine è stato continuo dal 7 ottobre, con l'Egitto che ha sempre detto di voler respingere qualunque tentativo di sfollare i palestinesi oltreconfine, verso il territorio egiziano, iniziativa che, secondo Il Cairo, servirebbe solo ad accantonare la questione palestinese e la soluzione a due Stati.
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