Assadakah News - In attesa dell’esecuzione degli accordi di tregua tra Israele e Hamas e dell’inizio, previsto per domenica, dello scambio di prigionieri, nel mondo arabo ci si interroga sul dopoguerra a Gaza. In questa fase si stanno facendo avanti nuovi attori, Paesi europei e Arabia Saudita. Un’ipotesi che circola è quella che il Paese leader del mondo arabo, l’Arabia Saudita, possa guidare una forza di pace inter-araba al cui interno partecipino anche paesi europei, fra cui l’Italia.
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Al momento sia Roma che Riyadh sono impegnate in prima fila nell’invio di aiuti umanitari ai palestinesi. Dal porto di Monfalcone è partita una nave diretta a Gaza con a bordo oltre 50 tonnellate di generi di prima necessità raccolti dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia. L’Arabia Saudita fornisce invece un sostegno finanziario mensile alla Striscia di Gaza, nel quadro dell’impegno della leadership saudita nel fornire assistenza al popolo palestinese.
In vista degli accordi tra Israele e Hamas sulla tregua a Gaza, il ruolo dell’Arabia Saudita sarà importante. Gli europei dovrebbero puntare a formare una chiara partnership strategica con Riyadh da schierare verso i governi degli Stati Uniti e di Israele. Al centro di tutto questo dovrebbe esserci il piano Arab Vision diffuso nel 2024 dai principali Paesi arabi, che offre a Israele integrazione regionale qualora accettasse il ritorno dell’Autorità Nazionale Palestinese a Gaza, e l’attuazione della soluzione a due Stati.
Lavorando insieme, gli Stati europei e arabi dovrebbero convincere l’a nuova amministrazione americana che porre fine al conflitto israelo-palestinese, in un modo che consenta la piena autodeterminazione e indipendenza palestinese, rimane l’unica via per la normalizzazione saudita con Israele. Non è un caso che due giorni fa il quotidiano israeliano Jerusalem Post abbia pubblicato un editoriale, scritto da Brian Bloom, intitolato “L’Arabia Saudita è l’unica ancora di salvezza di Israele dopo la guerra”. Lo scrittore solleva la questione sul cambiamento della realtà se non si ottiene la vittoria o se l’opinione pubblica perde fiducia: a suo giudizio il tema richiede di pensare fuori dagli schemi; sottolinea che fortunatamente l’argomento è ora sul tavolo e che – se avrà il coraggio di affrontarlo – il governo israeliano troverà la risposta a Oriente, in Arabia Saudita.
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