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Gaza - Arabia Saudita e Qatar condannano azioni israeliane

Immagine del redattore: Roberto RoggeroRoberto Roggero

Aggiornamento: 22 mar

Assadakah News - L'Arabia Saudita ha denunciato e condannato il bombardamento del territorio siriano da parte delle forze israeliane, definendola una flagrante violazione del diritto internazionale, ribadendo la sua solidarietà con il governo e il popolo siriano. In una dichiarazione rilasciata dal ministero degli Affari, il Regno ha condannato i tentativi israeliani di destabilizzare la Siria e la regione attraverso ripetute violazioni che contravvengono alle leggi e agli accordi internazionali pertinenti. L'Arabia Saudita ha sottolineato la necessità che la comunità internazionale si ribelli a questi attacchi e che gli stati membri del Consiglio di sicurezza assumano il loro ruolo, assumendo una posizione seria e ferma contro le continue violazioni israeliane in Siria, impedendo l'espansione del conflitto e attivando meccanismi internazionali di responsabilità per queste violazioni.

Anche il Qatar, per voce del primo ministro Mohammed bin Abdulrahman al Thani, accusa Israele di affamare deliberatamente la popolazione civile di Gaza.

Al Thani ha sottolineato "la necessità che la comunità internazionale si assuma le proprie responsabilità per affrontare la catastrofica situazione umanitaria a Gaza e per affrontare con fermezza la politica della fame perseguita dall'occupazione israeliana nella sua brutale guerra contro il fraterno popolo palestinese".

Il Qatar svolge un ruolo chiave nella mediazione dei colloqui tra Israele e Hamas sugli ostaggi e sul cessate-il-fuoco in corso a Gaza. I due discutono anche di come lavorare insieme "per fornire aiuti umanitari in modo sostenibile e senza ostacoli a tutte le aree della Striscia".

Il Qatar ha messo in guardia dalle ripercussioni dell'offensiva israeliana su Gaza. "L'escalation finirà per incendiare la regione e minare la sua sicurezza e stabilità", ha ammonito in una nota il ministero degli Esteri.

A inizio mese, Israele ha annunciato di voler bloccare l'ingresso di merci a Gaza, a causa del rifiuto del movimento integralista islamico palestinese Hamas di accettare la proposta di estendere la fase iniziale del cessate il fuoco e l'accordo per il rilascio degli ostaggi, e ha proclamato il ritorno alla guerra.

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