Marwa Al Khayal - L’Egitto ha invitato i Paesi del mondo, e le organizzazioni internazionali che desiderano fornire aiuti alla Striscia di Gaza, a fare pervenire ogni tipo di materiale all’ Al-Arish, dove è stato creato un punto di raccolta per alleviare le sofferenze della popolazione della Striscia di Gaza, e per porre un freno alle sofferenze causate dei violenti e continui bombardamenti israeliani, chiedendo ufficialmente che Israele eviti di prendere di mira il lato palestinese del valico.
Il governo egiziano ha sottolineato che la responsabilità umanitaria e i valori morali universali richiedono che le persone di coscienza in tutte le parti del mondo prendano l’iniziativa per fornire sostegno umanitario al popolo palestinese, che attualmente, e ormai da troppi anni, è in costante pericolo. In una dichiarazione rilasciata oggi dal ministero degli Affari Esteri egiziano, si afferma che il valico di frontiera di Rafah, fra l'Egitto e la Striscia di Gaza, è comunque aperto al traffico, nonostante la profonda crisi. E sempre da Cairo, un altro appello alla comunità internazionale e all’Unione Europea arriva dal segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, che si fa portavoce dei ministri degli Esteri dei Paesi membri, per evitare il possibile spostamento forzato della popolazione palestinese del nord della Striscia, oltre naturalmente a una invasione militare del territorio, da parte dell’esercito israeliano, che si risolverebbe in un massacro di proporzioni difficilmente immaginabili.
Il segretario generale della Lega Araba ha contattato anche l’omologo delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, chiedendo di esercitare tutta la sua autorità per prevenire un ulteriore crimine di guerra che Israele intende commettere, per annientare la Striscia di Gaza.
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