Assadakah News Agency - Mentre prosegue il massacro di civili a Gaza, dove il conto delle vittime ha superato le 11mila, fra cui oltre 4.000 bambini, al Palazzo di Vetro è scontro acerrimo fra l’ambasciatore israeliano e le Nazioni Unite. Intanto giunge anche l’allarme del direttore dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che parla di oltre una quindicina di ospedali e centri di soccorso che a Gaza non funzionano più. Ogni dieci minuti muore un bambino, ogni ambiente è affollato di feriti, disperati in cerca di amici o parenti, moribondi, gli obitori non hanno più posto, gli interventi chirurgici si devono eseguire senza anestesia, senza contare i rifugiati, mentre altre bombe israeliane hanno colpito i palestinesi in fuga verso il sud di Gaza, facendo morti e feriti.
L'ambasciatore israeliano all’ONU, Gilad Erdan, attacca l’organizzazione: "L’ONU è complice di Hamas", e al tempo stesso il rappresentante diplomatico israeliano a Washington attacca il Dipartimento di Stato americano per aver criticato la demolizione di una casa palestinese a Gerusalemme.
Il premier israeliano Netanyhu ribadisce che Israele manterrà il controllo su Gaza anche una volta finita la guerra, accusando Hamas di essere responsabile della situazione. L'esercito israeliano ha annunciato che la 401ma Brigata ha distrutto la roccaforte Badr, dove combatte il battaglione Shati di Hamas, nel nord della Striscia, uccidendo 150 militanti nei pressi di un campo profughi.
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