Assadakah Amman - Re Abdallah II di Giordania scende ancora in campo per cercare di porre un freno al massacro nella Striscia di Gaza, che ha causato circa 20mila morti, oltre 50mila feriti, sfollati, distruzione, traumi incancellabili: “Qualsiasi tregua temporea nella Striscia di Gaza deve portare ad un cessate il fuoco duraturo e al ritorno delle parti al tavolo dei negoziati, con l'obiettivo di trovare una soluzione alla questione palestinese sulla base della soluzione dei due Stati”.
Re Abdallah II ha parlato durante un incontro con i leader religiosi di Gerusalemme, fra cui il Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme Theophilos III e il Patriarca latino di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, presso il Palazzo Al Husseiniyah di
Amman. Il sovrano ha sottolineato la necessità di formare un fronte unico e compatto, in difesa delle popolazioni musulmane e cristiane a Gerusalemme.
Abdallah II ha espresso il rifiuto e la condanna della Giordania per gli attacchi contro i luoghi di culto a Gaza, sottolineando che molte persone hanno trovato rifugio proprio nelle chiese e nelle moschee. La Giordania, da parte sua, sta cercando di fornire in ogni aiuto possibile, sia attraverso gli ospedali da campo a Gaza, sia esercitando pressione per l'apertura dei valichi di frontiera per la consegna sostenibile e sufficiente di aiuti umanitari. Il re ha messo in guardia dalle ripercussioni della catastrofica situazione umanitaria a Gaza, ma anche agli ostacoli che potrebbero impedire ai cristiani di partecipare alla Messa di Natale a Betlemme: la Giordania, ha detto re Abdallah, lavorerà con la comunità internazionale per garantire l'accesso ai fedeli.
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