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Immagine del redattoreLetizia Leonardi

Gavorrano - La Cinghialessa in visita al Museo Geomet e in quello minerario in galleria


Letizia Leonardi (Assadakah News) - Un appuntamento iniziato con le fresche temperature del sottosuolo, quello organizzato prima della pausa estiva del Club “La Cinghialessa”. Sabato 6 luglio, una cinquantina di soci, si sono ritrovati a Gavorrano, al Museo della “Porta del Parco delle Colline Metallifere di Gavorrano” per visitare l’interessante esposizione di minerali del Museo Geomet il Museo minerario in galleria.  Il numeroso gruppo si è addentrato nella storia geologica della Terra e in quella umana dei minatori attraverso la suggestiva galleria della miniera di Gavorrano. Si tratta di una tappa obbligata per chi vuole conoscere l’evoluzione geologica del territorio maremmano e le ricchezze minerarie che esso ha generato. Un filo rosso che dall’Elba, Baratti, Campiglia Marittima con Rocca San Silvestro, si addentra nella Maremma grossetana. A dare interessantissime spiegazioni e a raccontare aneddoti e difficoltà della dura vita dei minatori è stata l’esperta guida del Museo Mario Matteucci  Grazie a lui i presenti hanno imparato molto sulle rocce e i minerali del parco minerario, sulle tecniche di estrazione e sul lavoro di generazioni di minatori.


Porta del Parco delle Colline Metallifere di Gavorrano La Porta di Gavorrano costituisce una delle porte del Parco Nazionale delle Colline Metallifere. Nato per valorizzare e riqualificare i lavori di un tempo è poi diventato area protetta a livello nazionale, tanto che il fa parte della rete mondiale dei geoparchi UNESCO.

Si è iniziato dal Museo delle Geodiversità e delle Miniere delle Colline Metallifere (Geomet), attivo  dal dicembre 2022. La struttura espositiva è attrezzata di contributi video, esposizioni di rocce e minerali, plastici e pannelli per far capire la complessità di un territorio ricco di risorse geologiche e sfruttato dall’uomo sin dalla preistoria.


Poi il gruppo ha visitato il suggestivo Museo in Galleria, ricavato nel tunnel che aveva la funzione di deposito degli esplosivi. Durante il percorso la guida ha spiegato le diverse fasi del cantiere minerario, le tecniche di estrazione della pirite e le opere di sostegno. Si tratta di un moderno museo multimediale sotterraneo che descrive le fasi del lavoro in miniera e la vita dei minatori a partire dagli anni cinquanta del XX secolo. All'ingresso della galleria è situata una scultura in legno raffigurante un minatore, che è stata realizzata dallo scultore Hilario Isola. All’interno della galleria si possono vedere foto d'epoca, raccolta di macchine, utensili, oggetti del vestiario e della vita di tutti i giorni del minatore e la cosiddetta "gabbia", che in realtà era un ascensore manovrato da un argano per la discesa e risalita dei minatori attraverso il pozzo. La guida ha anche raccontato alcuni episodi accaduti che ha riportato i presenti indietro nel tempo per immedesimarsi alla rischiosissima vita di questi lavoratori.  


Dopo questo interessante momento culturale e naturalistico gli amici del Club La Cinghialessa si sono recati al Ristorante "Morgante" di Gavorrano per il consueto momento culinario a base di piatti della cucina tradizionale maremmana, compresi i tradizionali tortelli maremmani burro e salvia e con il ragù. Tra una pietanza e l’altra è stato suggellato il gemellaggio con l'Associazione UNUCI di Grosseto che è un valore aggiunto per l’intera compagnia. È stata declamata, dal presidente del Club La Cinghialessa Franco Balloni, la consueta poesia, ricordo della giornata, del Conte Bernardino da Perolla, distribuita a tutti i presenti insieme all’ormai consueto omaggio, che questa volta era un barattolino che conteneva una piantina grassa.


Nell’occasione è stato inaugurato anche l’originalissimo “Vaso di Pandora” che raccoglierà le offerte che, ad ogni incontro, chiunque vorrà devolvere per sostenere le iniziative de La Cinghialessa. A fine pranzo c’è stato il momento della consegna di un importante riconoscimento alla professoressa Giuseppina Scotti, che ha ricevuto una targa e un omaggio da parte di tutto il Club La Cinghialessa per il suo importante contributo nel campo culturale. La professoressa Scotti ha raccontato alcuni episodi del periodo che lei ha vissuto a Gavorrano. Ha espresso il suo attaccamento al territorio, anche da parte della sua famiglia. A seguire ha preso la parola il dottor Umberto Carini, figlio del medico che per anni ha curato i minatori, spesso affetti dalla terribile silicosi che ha portato alla morte molti minatori. Anche lui ha ricevuto una particolare pubblicazione sulle immagini e i miracoli dei Santi.


La giornata si è conclusa con l'apprezzamento di tutti, sia per l'eccellente pranzo e sia per aver visitato qualcosa di particolare e originale, che ha fatto la storia dell'attività estrattiva mineraria in Italia e in Europa.

 

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