Assadakah News Agency - C'è un filo comune tra il recente golpe in Niger e quello in Gabon: in entrambi i casi infatti, a determinare la fuoriuscita del presidente in carica sono stati i membri della guardia presidenziale. Coloro che dovevano sovrintendere alla sicurezza del capo dello Stato, si sono trasformati nei principali artefici della loro detronizzazione. A Libreville, capitale del Gabon, come nuovo presidente è stato nominato Brice Clotaire Oligui Nguema, fino a ieri per l'appunto capo della guardia presidenziale. A lui, secondo i militari golpisti, il compito di traghettare la transizione nel Paese.
Subito dopo la lettura del comunicato da parte dei soldati, secondo cui oramai il presidente Ali Bongo era stato deposto, per le strade di Libreville molti cittadini hanno quasi osannato gli uomini in divisa che prendevano il controllo dei quartieri principali della città. Tra i militari più acclamati e riconosciuti, c'era proprio Brice Clotaire Oligui Nguema. Il generale a cui oggi è stato dato l'incarico di guidare il Gabon.
La decisione è stata presa e annunciata dal consiglio di transizione insediatosi nel palazzo presidenziale dopo il colpo di Stato. Secondo diversi analisti africani, la notizia era nell'aria. Questo perché Oligui Nguema è da subito apparso come il militare con più esperienza e con le maggiori conoscenze della macchina amministrativa statale.
Come riportato da Jeune Afrique, il nuovo capo dello Stato nel 2019 ha guidato la direzione generale dei servizi speciali, prima di assumere nel 2020 l'incarico di capo della guardia presidenziale. La sua carriera è iniziata però all'estero. Ed è iniziata nel segno della famiglia di Ali Bongo. Al Jazeera ha infatti sottolineato che il nuovo leader del Gabon è un lontano cugino del deposto presidente tanto che, fino a ieri, era ritenuto uno dei suoi insospettabili fedelissimi.
La vicinanza familiare con Omar e Ali Bongo, gli ha consentito di formarsi per l'appunto all'estero. Secondo quanto riferito da Nouvelle Tribune, Clotaire Oligui ha iniziato a indossare le divise nelle accademie del Marocco e sempre a Rabat poi è rimasto come addetto militare all'ambasciata gabonese. Successivamente si è spostato in Senegal, qui dove ha lavorato sempre come addetto militare nella rappresentanza diplomatica del Gabon a Dakar.
Dopo l'esperienza senegalese, è quindi rientrato in patria dove ha iniziato la scalata verso la direzione dei servizi speciali e la guardia presidenziale. C'è poi un altro dettaglio importante riguardo il suo passato, rivelato da Bfmtv. In particolare, nel 2015 e nel 2018 il nuovo presidente del Gabon avrebbe acquistato almeno tre proprietà non lontano da Washington. Il generale potrebbe quindi conoscere molto bene gli Stati Uniti. L'acquisto delle proprietà negli Usa è stato confermato anche dall'Organized Crime and Corruption Reporting Project. Su questi affari, in diverse interviste Oligui ha sempre risposto che si tratta unicamente di dinamiche private e interne alla propria famiglia. Nelle ultime ore ha invece rilasciato la sua prima intervista da capo dello Stato in pectore. Al quotidiano francese Le Monde, ha dichiarato di aver agito assieme ai militari per dare risposte al "malcontento" che c'era nel Paese. Al giornalista che gli ha chiesto se il golpe fosse stato preparato prima del voto di domenica, Oligui ha risposto parlando della malattia di Ali Bongo e della necessità di cambiare registro nel Gabon. "Ali Bongo - ha dichiarato - verrà messo in pensione e garantiremo i suoi diritti".
Intanto si susseguono le reazioni dalle varie cancellerie internazionali. Dopo la condanna di Francia e Gran Bretagna e le preoccupazioni espresse da Usa e Cina, nelle ultime ore ha suscitato scalpore la presa di posizione dell'alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell. "Sul Gabon - ha dichiarato da Toledo, dove è in corso il vertice dei ministri degli Esteri Ue - non abbiamo notizie concrete, i fatti risalgono alle ultime 24 ore, ma la situazione è molto distinta dal Niger. Non ci sono motivi per pensare alle evacuazioni, i colpi di Stato non sono la soluzione ma non c'è dubbio che le scorse elezioni in Gabon sono state piene di irregolarità. Ci sono i golpe militari e ci sono i golpe istituzionali, senza usare le armi: se trucco le elezioni per arrivare al potere, lo faccio in maniera irregolare". Frasi che, in qualche modo, sembrano quasi giustificare il colpo di Stato.
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