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Gabon - Ancora un colpo di stato

Assadakah News Agency - Dopo il Niger, adesso importanti tensioni stanno riguardando il Gabon. È qui che un gruppo di militari sta provando a mandare in porto un nuovo colpo di Stato in Africa. In particolare, alcuni uomini in divisa sono apparsi in Tv nelle prime ore del mattino e hanno annunciato ai cittadini la deposizione del presidente Ali Bongo Odimba. Quest'ultimo è al potere dal 2009, anno in cui ha preso il testimone dal defunto padre Omar Bongo. Difficile al momento capire se il golpe sia andato o meno a segno. Dal Paese africano stanno arrivando notizie frammentarie, complice anche la chiusura totale dei confini e l'imposizione di misure di emergenza.

Il Gabon si è svegliato in questo mercoledì mattina guardando in televisione l'annuncio dei militari che hanno rivendicato la presa del potere. Una dinamica molto simile a quella di tanti altri colpi di Stato. Un gruppo di persone in divisa si è presentato infatti davanti le telecamere per leggere il comunicato con il quale è stato reso noto lo scioglimento delle istituzioni nazionali, parlamento e governo in primis. Inoltre, è stata annunciata la deposizione di Ali Bongo Odimba, fresco di rielezione. L'annuncio è stato letto su Gabon24, la principale rete televisiva che ha interrotto la programmazione per riproporre in successione il video dei militari golpisti. Oltre alla deposizione del capo dello Stato, i soldati hanno proclamato nulli i risultati delle elezioni tenute domenica scorsa e hanno decretato la chiusura dei confini nazionali "fino a nuovo ordine".

Già nel 2019 nel Paese si era vissuta una situazione simile, con un gruppo di militari che aveva letto un simile comunicato di destituzione di Ali Bongo. Tuttavia, in quell'occasione il tentativo di golpe era stato subito stroncato. Gran parte dell'esercito non aveva infatti appoggiato il colpo di Stato, muovendosi per il mantenimento dello status quo. La situazione oggi sembra diversa. Così come notato da diversi analisti politici africani, al momento della lettura del comunicato dei golpisti in Tv erano presenti rappresentanti di diverse forze militari.

A partire dalla Guardia Presidenziale, passando poi per comandanti dell'esercito regolare e della polizia. Segno di come questa volta l'azione golpista potrebbe essere aiutata dall'appoggio di buona parte del quadro militare. Non si hanno comunque immagini provenienti dalle strade di Libreville, capitale e unica grande città del Paese. Alcune fonti hanno parlato di scontri nella notte, mentre adesso la situazione sarebbe più calma. La Farnesina ha annunciato intorno alle 8.30 che l'ambasciata italiana in Gabon rimane operativa e che si sta monitorando la situazione nel Paese, invitando al contempo alla calma i nostri connazionali presenti.

Ex colonia francese, il Gabon è un Paese che ha nel petrolio la propria principale risorsa. Circostanza che ha favorito importanti livelli di crescita e di relativa stabilità. Negli anni però qualcosa è cambiato. Nonostante gli introiti derivanti dall'oro nero e una popolazione di poco più di due milioni di abitanti, i livelli di povertà e disoccupazione sono anch'essi aumentati. La ricchezza quindi ha raggiunto una sparuta élite, con buona parte della società costretta a fare i conti con i problemi derivanti dalla disuguaglianza economica.

Il Paese, attraversato dalla linea dell'Equatore, dal 1967 è governato dalla famiglia dell'attuale presidente. In quell'anno è andato infatti al potere Omar Bongo, appoggiato soprattutto dalla Francia. Dopo un primo ventennio di leader incontrastata, Bongo nei primi anni Novanta ha approvato una costituzione multipartitica che però nei fatti non ha scalfito il potere familiare. Dopo essere stato riconfermato in tutte le competizioni elettorali a cui ha partecipato, alla sua morte nel 2009 lo scettro della presidenza è passato al figlio Ali Bongo. Quest'ultimo ha vinto di misura le elezioni del 2009 e del 2016, mentre domenica scorsa ha ottenuto oltre il 60% dei consensi e la riconferma come capo di Stato per altri 7 anni. Per i militari, il voto sarebbe stato viziato dai brogli. Da qui la scelta di procedere con il golpe. Durante il primo colpo di Stato del 2019, Bongo si trovava in Marocco per delle cure mediche. Oggi invece sarebbe a Libreville, ma al momento si ignora la sua sorte.

Tra i soldati, membri della Guardia Repubblicana (GR), la guardia pretoriana della presidenza riconoscibile dai berretti verdi, oltre a soldati dell'esercito regolare e agenti di polizia. Durante la dichiarazione, sono stati uditi colpi di armi automatiche in diversi quartieri di Libreville.

Secondo i risultati annunciati dal presidente del Centro elettorale gabonese (CGE), Michel Stephane Bonda, alla televisione di Stato Gabon 1e're, il principale rivale di Bongo, Albert Ondo Ossa, ha ottenuto solo il 30,77% dei voti. Albert Ondo Ossa aveva denunciato "brogli orchestrati dal campo di Bongo" due ore prima della chiusura dei seggi, sabato, e in quel momento stava già rivendicando la vittoria.

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