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Forlì – Sindaco Zattini: “Un successo che è solo un inizio”

Asssadakah incontra il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, in occasione dell’evento che ormai è una conferma e che lega a doppio filo la città romagnola al Paese dei Cedri. Una settimana di eventi a tutto tondo, alla quale prendono parte, oltre alla popolazione in gran numero, anche figure istituzionali come l’ambasciatrice della Repubblica del Libano in Italia, S.E. Mira Daher, il sindaco di Tiro, Hassan Dbouk, o la signora Lea Al Akouri, presidente della Associazione “Colonnello Sobhi Al Akouri” che rappresenta i figli dei martiri dell’esercito e delle forze dell’ordine libanesi, a testimonianza che “Forlì per il Libano” è ormai una realtà consolidata.

Un programma così ricco in onore del Libano. Cosa lega la città di Forlì al Libano?

Prima di tutto una lunga e proficua amicizia germogliata a Forlì e diffusasi in Libano, grazie al ruolo e alla missione di pace del 66° Reggimento di fanteria aeromobile “Trieste” e all’impegno in prima persona del Comandante Colonnello, Marco Licari. All’appello di cooperazione internazionale lanciato dal contingente militare forlivese di stanza nei Paese dei cedri, le istituzioni civili, ecclesiastiche e del mondo del volontariato di questa città hanno risposta in maniera compatta a favore dell'emergenza umanitaria che sta vivendo la popolazione libanese”.

Nella manifestazione una importante presenza delle forze armate italiane. Come giudica l'operato del contingente italiano nell'ambito dell'Unifil in Libano?

La missione Unifil è attiva in Libano dal 1978 e la compagine italiana è già da molti anni una delle più numerose nell'ambito di tale intervento. Anche in questo caso, il nostro Paese e in particolare gli uomini e le donne della task force di Forlì, si sono sempre distinti per la capacità di risolvere situazioni di crisi molto complesse facendo ricorso a un grande senso di responsabilità e ai valori dell’umanità e del rispetto dei popoli”.

Presenti alla manifestazione sia il sindaco di Tiro che l'Ambasciatrice del Libano, Mira Daher. Come giudica la loro partecipazione a questo evento?

È un grande onore per noi poter ospitare entrambi a Forlì. Oltre all’aspetto puramente relazionale, la cosa più importante per questa Amministrazione è sviluppare il tema della cooperazione sociale, economica ed universitaria con i territori e le città del Paese dei cedri. Molti dei ragazzi libanesi intraprendono percorsi di studio in campo medico e scientifico presso le nostre università, qualificandosi come grandi professionisti e contribuendo ad elevare il valore della nostra comunità. Fare squadra è dunque per noi estremamente importante perché comporta benefici reciproci e la diffusione dei valori di pace, reciprocità e fratellanza tra i popoli”.

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