Roberto Roggero – Una diatriba linguistica, che si riflette sul piano culturale, storico ed etimologico, che vede opposti due protagonisti che hanno bisogno di poche presentazioni: l’Accademia della Crusca e la “Fondazione Francesco Terrone di Ripacandida e Ginestra”. E il nocciolo della questione è proprio il termine “terrone”, che per altro è cognome del fondatore e anima della fondazione in questione e che va ben fiero del proprio “appellativo”.
Francesco Terrone, ingegnere e imprenditore, giornalista e scrittore, membro del Mespi (Movimento Economico Social-Popolare Intereuropeo) ha per altro al proprio attivo una lunga serie di titoli, riconoscimenti e attestati, che testimoniano una instancabile attività nel campo linguistico, antropologico, storico e della cultura umanistica in genere. A tale scopo, in un Paese dove il termine “terrone” è spesso utilizzato in senso non proprio “nobilitante”, la Fondazione ha voluto chiarirne le origini, imbattendosi nelle varie definizioni di illustri studiosi della lingua italiana e quindi, dell’Accademia della Crusca, notoriamente il più autorevole e influente interprete della Lingua, poiché acquisisce e diffonde la conoscenza storica e la coscienza critica della sua evoluzione, catalogando gli scritti e gli studi degli autori.
In questo, l’Accademia ritiene l’origine del termine “terrone” usato in senso spregiativo o scherzoso. Dopo una serie di richieste e chiarimenti, rimaste senza riscontro, Francesco è passato all’azione e, assistito dal proprio legale, avvocato Antonio Cammarata, dopo meticolose ricerche e indagini, è giunto a stabilire che il termine in questione deriva da “terra di latifondisti e feudatari, sinonimo di condizione benestante e, di conseguenza, istruzione e cultura”. E per quanto riguarda la parola divenuta cognome, si risale fino all’anno Mille e al casato che ospitò la nascita anche di un pontefice, Urbano VI, oltre a docenti universitari, umanisti, medici e ricercatori. La battaglia culturale, quindi, è in pieno svolgimento, e la Fondazione è in prima linea, e con la risposta pronta: “Sei terrone!” – “Si, lo so, grazie!”
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