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Immagine del redattorePatrizia Boi

Federazione Russa – Onorificenza all’Ambasciatrice Sonia Brito Sandoval

L'Ambasciatore Paramonov consegna la medaglia alla Brito Sandoval, a sinistra il Ministro Consigliere Mikhail Rossinsky

Patrizia Boi (Assadakah News) - L'Ambasciatore della Federazione Russa nella Repubblica Italiana e nella Repubblica di San Marino Alexey Paramonov, giovedì 12 Dicembre 2024 alle ore 12.30, presso la sede dell’Ambasciata della Russia in Italia (Via Gaeta, 5 – Roma), ha organizzato un Ricevimento in onore di S.E. Sonia Silvia Brito Sandoval, Ambasciatrice dello Stato Plurinazionale della Bolivia nella Repubblica Italiana in occasione della conclusione della Sua missione a Roma.


S.E. Alexey Paramonov ha tenuto un discorso in lingua russa in onore di S.E. Sonia Brito Sandoval - che ha definito «Una eccellentissima signora che non ha bisogno di alcuna presentazioni, in quanto la sua grande energia vitale e la sua alta professionalità meritano un gran rispetto…» - e che è stato tradotto simultaneamente in spagnolo da Mikhail Rossinsky, Ministro Consigliere presso l'Ambasciata della Federazione Russa.


Il discorso si è incentrato sull’importanza dello scambio culturale tra due mondi diversi come quello russo e quello boliviano e dell’America Latina in generale, in particolare in campo artistico, nel rispetto reciproco delle tradizioni in modo da costruire un mondo multiculturale più equo.


Paramonov ha ringraziato la Sandoval per il suo ruolo attivo nel raggiungimento di questo obiettivo e ha fatto riferimento al progetto internazionale che ha visto Federazione Russa e Bolivia insieme alla Biennale di Venezia del 2024, con uno scambio culturale fondamentale tra i due Paesi che ha accresciuto il prestigio della Bolivia nell’Arte Contemporanea.


Infatti il Padiglione della Federazione Russa ha ospitato la mostra della Bolivia intitolata Qhip Nayra Uñtasis Sarnaqapxañani (“Guardando al futuro-passato, ci muoviamo in avanti”), che ha coinvolto circa 25 artisti, provenienti dalla Bolivia ma con contributi significativi anche da altri Paesi dell'America Latina, con un focus sulle radici indigene e la filosofia di vita del "vivere bene" in armonia con la natura e la comunità.


Il titolo della mostra, ispirato a una frase della cultura Aymara che significa "Guardando al futuro/passato, ci muoviamo in avanti", in cui passato e futuro si intrecciano, offrendo chiavi di lettura per un presente consapevole, riflette una concezione circolare del tempo tipica delle cosmovisioni indigene, in cui il passato e il futuro sono interconnessi.


Tra gli artisti esposti spicca il nome di Elvira Espejo Ayca, direttrice del Museo Nazionale di Etnografia e Folklore di La Paz, che utilizza l'arte tessile per esplorare temi di conoscenza ancestrale e armonia con gli elementi primari. La mostra ha incluso anche contributi di artisti come José Ballivián e Camila Rodríguez Triana, i cui lavori hanno esplorato il rapporto tra tradizioni indigene, storia coloniale e contemporaneità.


«Il Padiglione Bolivia, ha l’opportunità di essere all’interno dei Giardini, che è l’area espositiva più prestigiosa dell’intera Biennale di Venezia grazie alla Russia che ha creduto nell’importanza, nella qualità e nei contenuti del nostro progetto, concedendoci il suo spazio, il suo padiglione per questa edizione», hanno dichiarato - nel corso della Mostra - gli organizzatori, il Commissario del Padiglione Bolivia Juan Carlos Cordero Nina, viceministro del Patrimonio e delle Industrie Culturali e Creative ed Esperanza Guevara, curatrice della mostra, nominata ministra del Ministero delle Culture, della Decolonizzazione e della Depatriarcalizzazione a inizio marzo 2024.


La concessione del Padiglione Russo alla Bolivia è stata considerata un segno di cooperazione culturale tra i due Paesi, sottolineando l'importanza di un dialogo artistico libero e privo di influenze politiche. Inoltre, questa collaborazione è stata percepita come un esempio di diplomazia culturale in un contesto di crescente multipolarità​.

Mikhail Rossinsky, Sonia Brito Sandoval, Alexey Paromonov

Paramonov ha sottolineato «abbiamo portato avanti la nostra cooperazione a una certa distanza dalle nostre capitali, loro da La Paz, noi da Mosca… potremmo dire che siamo a metà strada tra Mosca e La Paz. I nostri sforzi, tuttavia, per quanto potevamo fare, non dico che abbiamo realizzato grandi progetti, ma questo progetto culturale è stato il centro dell'attenzione dei nostri ministri e delle autorità culturali, e ha guadagnato una crescente importanza. In questo periodo, ci sono stati anche incontri a livello superiore, tra il Presidente della Federazione Russa e il Presidente della Bolivia. Questa iniziativa, avviata a Roma, ha facilitato alcuni incontri politici, in particolare quello tra i presidenti di Russia e Bolivia. Quindi, forse il nostro progetto non è stato la parte più importante dell'agenda bilaterale, ma ha avuto una certa visibilità».


Ha dichiarato, inoltre, che seguiranno tante altre iniziative interessanti, bilaterali e unilaterali, per continuare questa collaborazione equa e rispettosa tra Stati di culture e tradizioni culturali differenti, anche dopo che la Sandoval, che oltre che essere un’eccellente diplomatica è anche un’ottima politica, sarà di nuovo nel suo Paese.


Il Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa Sergey Lavrov, una figura di primo piano nella diplomazia russa, ha voluto conferire alla Sandoval un'importante medaglia ministeriale, un'onorificenza di grande rilevanza per la cooperazione con il Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, che le è stata consegnata e appuntata sul petto dall’Ambasciatore Paramonov stesso.


S.E. Sonia Brito Sandoval, emozionata per l’importante riconoscimento ricevuto, ha ringraziato l’Ambasciatore Alexey Paramonov, il Ministro Consigliere Mikhail Rossinsky e tutto il corpo diplomatico per questa accoglienza, gli Ambasciatori, Ambasciatrici, membri del corpo diplomatico, colleghi e amici che l’hanno onorata con la loro presenza (l’Ambasciatrice dello Stato Plurinazionale di Bolivia presso la Santa Sede, Teresa Subieta Serrano, l’Ambasciatrice della Repubblica di Cuba in Italia, S.E. Mirta Granda Averhoff, l’Ambasciatore della Repubblica di Cuba presso la Santa Sede, S.E. René Juan Mujica Cantelar, l’Ambasciatrice  della Repubblica Bolivariana del Venezuela in Italia, S.E. Maria Elena Uzzo, l’Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela presso la Santa Sede, Franklin Mauricio Zeltzer Malpica; l’Ambasciatrice della Repubblica del Nicaragua in Italia, Monica Robelo; l’ambasciatrice dello Stato di Palestina in Italia, S.E. Abeer Odeh).

Monica Robelo, Mirta Granda Averhoff, Sonia Brito, Alexey Paramonov, Teresa Subieta, Abeer Odeh, Maria Elena Uzzo

Ha iniziato poi il suo discorso affermando:


«È per me un grande onore ricevere l'Onorificenza “Per la Cooperazione” del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, un riconoscimento destinato a coloro che contribuiscono allo sviluppo e al dialogo culturale tra la Russia e altri Paesi. Questo è un valore universale, in cui arte, musica, cultura e bellezza della produzione culturale dei popoli devono essere trasmesse e condivise nella grande famiglia universale».


Ha riconosciuto il ruolo della Federazione Russa nell’offrire allo Stato Plurinazionale della Bolivia e di altri Paesi latinoamericani «uno degli spazi più belli della Biennale di Venezia: il Padiglione Russo, in occasione della 60ª Esposizione Internazionale d'Arte, dal titolo “Stranieri Ovunque”. Questa solidarietà internazionalista si riflette nella diffusione dell'arte e della cultura, creando uno spazio dove artisti di culture diverse non si sentano stranieri, perché siamo tutti figli della Madre Terra».


Ha spiegato come la Russia abbia reso possibile ad artisti come Lorgio Vaca, Alexandra Bravo, Elvira Espejo e ai giovani vincitori del Premio Eduardo Abaroa del 2022, di esporre le loro opere incentrate sull'identità culturale indigena e sul senso di unità tra i popoli.


Lo scopo è stato quello di «costruire un sentimento di unità e appartenenza culturale tra i popoli e la pluridiversità delle culture» enfatizzando la coesistenza di molteplici diversità culturali, linguistiche, etniche come valore, ricchezza e opportunità di dialogo e scambio, piuttosto che come motivo di divisione, auspicando «una vita senza frontiere, dove non esistono gli stranieri, in quanto tutti siamo figli e figlie di un’unica madre, la Madre Terra, la Pachamama».


Ha concluso sottolineando:


«Questo evento rappresenta un esempio di come l'arte possa abbattere confini e promuovere un senso di appartenenza universale. Spero che questa meravigliosa esperienza di amicizia russo-boliviana continui a svilupparsi anche nei prossimi contesti culturali».


Ha affermato infine che sarebbe partita per la sua «amata patria con profonda gratitudine per la generosità della Russia, l'amicizia dell'Ambasciatore Paramonov e del suo staff, e i tanti amici trovati in queste terre…».


Maria Elena Uzzo; Mirta Granda; le Ambasciatrici Latino-Americane intorno alla Sandoval


Sonia Brito Sandoval


Sonia Brito Sandoval è l'Ambasciatrice straordinaria e plenipotenziaria dello Stato Plurinazionale di Bolivia in Italia. È stata nominata dal Presidente boliviano Luis Arce nel 2021, previa approvazione del Senato boliviano. Ex deputata del Movimento al Socialismo (MAS), Brito ha assunto ruoli importanti nella politica interna boliviana prima della sua designazione diplomatica​.


Attività Diplomatiche


Relazioni con l'IILA (Istituto Italo-Latino Americano) - Nel luglio 2023, ha partecipato a un incontro con il viceministro degli Esteri boliviano Freddy Mamani Machaca e la segretaria generale dell'IILA, Antonella Cavallari. Durante l'incontro, sono stati discussi progetti sulla sostenibilità economica, l'empowerment femminile e la protezione delle lingue indigene.​


Rappresentanza bilaterale - L'ambasciata boliviana a Roma, sotto la sua guida, si è occupata delle relazioni diplomatiche e culturali tra Bolivia e Italia, inclusa la gestione di questioni consolari e la promozione di progetti congiunti​.


Collaborazione culturale e socioeconomica - Brito sostiene programmi legati alla moda sostenibile e artigianato attraverso iniziative come l’Academia Ítalo-Latinoamericana della Moda (AILAM-Hub), con l’obiettivo di favorire la competitività e l’innovazione nel settore​.


Ruolo Politico Precedente


Sonia Brito è stata deputata per il MAS, il partito al governo in Bolivia, e ha avuto un ruolo attivo nella politica sociale e culturale del Paese, prima di passare alla diplomazia internazionale​.


Ha rappresentato il Movimento al Socialismo (MAS) nell'Assemblea Legislativa Plurinazionale della Bolivia. Durante il suo mandato, ha sostenuto numerose iniziative legislative e si è distinta per il suo impegno in difesa dei diritti umani e delle classi meno abbienti.


Tra i temi affrontati durante la sua attività parlamentare, si annoverano:


Proteste contro il rinvio delle elezioni del 2020 - Brito ha criticato il Tribunale Supremo Elettorale per aver posticipato le elezioni generali, sostenendo che tale decisione fosse dettata da interessi politici piuttosto che da necessità pratiche. Ha lavorato per garantire che le elezioni si svolgessero in maniera democratica e nel rispetto delle scadenze legali​.


Ruolo durante la crisi post-2019 - Dopo la controversa uscita di scena di Evo Morales e l'insediamento del governo di transizione di Jeanine Áñez, Brito ha denunciato quella che ha definito una "vulnerazione dei diritti umani" e ha criticato la militarizzazione delle città. Ha sottolineato il ruolo del MAS come forza legislativa e di opposizione per garantire la legalità costituzionale​.


Richieste di dialogo - Durante i momenti di maggiore tensione politica, ha sollecitato il dialogo tra le varie fazioni politiche per evitare il deterioramento della situazione economica e sociale della Bolivia, sostenendo la necessità di un governo inclusivo e rappresentativo.


L'impegno nei confronti delle comunità indigene

Sonia Brito durante il celebre rito del Carnevale di Oruro a Roma, Patrimonio Immateriale dell'umanità

Sonia Brito si è distinta per la difesa dei diritti dei popoli indigeni durante il suo periodo come deputata del MAS e attraverso le sue successive attività.


Ecco alcune delle azioni e contributi significativi:


Legislazione e advocacy per i diritti indigeni - Durante il mandato come deputata del Movimento al Socialismo (MAS), Sonia Brito ha sostenuto iniziative legislative che miravano alla protezione dei diritti collettivi dei popoli indigeni. Queste iniziative includevano leggi per il riconoscimento delle terre comunitarie, la promozione dell'accesso ai servizi di base e la tutela contro il land grabbing e l'inquinamento ambientale, spesso legati all'agroindustria​.


Tutela dell'ambiente e delle terre indigene - Brito si è schierata contro l'estrattivismo incontrollato e ha criticato la flessibilità delle leggi ambientali che favoriscono la deforestazione e l'espansione agricola a scapito delle comunità indigene. Ha partecipato a forum e incontri pubblici per denunciare il fenomeno degli incendi illegali usati per appropriarsi di terre destinate ai monoculture​.


Promozione dei diritti culturali e sociali - Ha sostenuto il rispetto per le tradizioni e i saperi ancestrali dei popoli indigeni, promuovendo un approccio interculturale nell'erogazione di servizi pubblici come salute ed educazione, come stabilito dalla Costituzione boliviana e da trattati internazionali, tra cui il Convenio 169 dell'OIT​.


Partecipazione e rappresentanza politica - Sonia Brito ha lavorato per ampliare la partecipazione politica delle comunità indigene, sostenendo la loro inclusione nei processi decisionali. Ha spinto per protocolli di prevenzione e contingenza che tengano conto delle specificità culturali e sociali di questi gruppi​.


Le sue azioni riflettono un impegno costante nel tradurre i principi costituzionali e internazionali in politiche pubbliche che affrontino i problemi reali che coinvolgono i popoli indigeni, come la perdita di territori, le disuguaglianze sociali e le minacce ambientali.


Il Movimento al Socialismo (MAS)


Il MAS è un partito politico boliviano fondato nel 1995, noto per il suo orientamento socialista e indigenista. È emerso come una coalizione di movimenti sociali, sindacati e comunità indigene, diventando una forza politica di primo piano con l'ascesa al potere di Evo Morales nel 2006.


Origini - Il MAS è nato dall'integrazione di movimenti cocaleros (coltivatori di coca) e organizzazioni sindacali. Inizialmente, il partito si concentrava su rivendicazioni sociali legate ai diritti dei lavoratori e delle comunità indigene, per poi evolversi in una piattaforma politica più ampia​.


Dottrina politica - Il MAS promuove un modello economico definito "capitalismo andino" che combina economia di mercato e un ruolo forte dello Stato nello sviluppo e nella protezione sociale.​


Ruolo nelle proteste sociali - Nel corso degli anni, il MAS ha guidato varie proteste contro le politiche neoliberiste e ha sostenuto la nazionalizzazione delle risorse naturali, come gas e idrocarburi.


Leadership di Evo Morales - Morales ha portato il MAS al potere nel 2006 con un'agenda volta a trasformare le strutture politiche ed economiche della Bolivia, privilegiando politiche di inclusione sociale e sovranità indigena​.


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