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Federazione Russa - Giornata dei diplomatici russi a Roma

Immagine del redattore: Patrizia BoiPatrizia Boi
Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Federazione Russa nella Repubblica Italiana e nella Repubblica di San-Marino, Alexey Paromonov
Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Federazione Russa nella Repubblica Italiana e nella Repubblica di San-Marino, Alexey Paromonov

Patrizia Boi (Assadakah News) - Venerdì 7 febbraio 2025, presso l’Ambasciata della Federazione Russa in Italia si è svolto un ricevimento dedicato alla Giornata dei diplomatici russi, che in Russia si celebra il 10 febbraio. La serata, intitolata “La Russia e Napoli . Viaggio attraverso lo spazio e il tempo”, è stata incentrata sugli aspetti storici della presenza diplomatica russa nella Penisola, ed, in particolare, gli interessanti passaggi che hanno caratterizzato i legami tra la Russia e il Regno di Napoli, e in seguito quelli tra la Russia e il Regno delle Due Sicilie, fino a giungere ai rapporti che il Paese intrattiene oggi con la Napoli contemporanea e con i suoi abitanti.


All’evento hanno partecipato Ambasciatori e rappresentanti di numerosi Paesi amici, il Console Onorario della Federazione Russa a Napoli, Vincenzo Schiavo, diversi esponenti della vita pubblica napoletana, nonché giornalisti e amici, sia russi che italiani.

L'Ambasciatore Alexey Paromonov consegna l'Ordine dell’Amicizia conferito dalla Federazione Russa al Console Onorario della Federazione Russa a Napoli, Vincenzo Schiavo
L'Ambasciatore Alexey Paromonov consegna l'Ordine dell’Amicizia conferito dalla Federazione Russa al Console Onorario della Federazione Russa a Napoli, Vincenzo Schiavo

Gli ospiti della serata hanno avuto l’opportunità di visitare la mostra storico-documentaria dedicata ai rapporti tra la Russia e Napoli nel periodo compreso tra il XVIII secolo e l’inizio del XX secolo. Tra i  documenti storici esposti, vi erano il Trattato di alleanza siglato tra la Russia e il Regno di Napoli nel 1798, il Dispaccio del Re di Napoli Ferdinando IV indirizzato all’Ammiraglio Fëdor Fëdorovič Ušakov, Comandante della flotta russa nel Mediterraneo, nel quale il sovrano esprimeva la sua gratitudine per le “fatiche” sopportate e gli “importanti servigi” resi al Regno (1799) e la Tabella contenente dati statistici sull’esportazione di beni dalla Russia e da altri Paesi verso Napoli per l’anno 1885.

Trattato di alleanza siglato tra la Russia e il Regno di Napoli nel 1798
Trattato di alleanza siglato tra la Russia e il Regno di Napoli nel 1798

Durante la serata, il tenore italiano Giuseppe Gambi e il soprano russo Maria Movčan, accompagnati al pianoforte dalla musicista Julia Poljuškova-Ostroumova, hanno interpretato alcuni brani tratti dalle opere di Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini, e poi le canzoni della tradizione russa “Ja ljublju tebja Rossija”, “Solov’i” e “Katjuša”.

Il tenore italiano Giuseppe Gambi e il soprano russo Maria Movčan
Il tenore italiano Giuseppe Gambi e il soprano russo Maria Movčan

Nella solennità dell’evento, l’Ambasciatore della Federazione Russa Alexey Paramonov ha consegnato al Console Onorario Vincenzo Schiavo l’Ordine dell’Amicizia a lui conferito dalla Federazione Russa.


Durante il ricevimento si è sottolineato, in particolare, quanto è importante che i giornalisti russi, i quali spesso devono fare i conti con restrizioni, pressioni e minacce che giungono dalle autorità e dagli ambienti anti-russi, continuino comunque a svolgere la loro attività professionale in Italia. A questo proposito, alla luce del 120° anniversario della fondazione dell’agenzia TASS, celebrato di recente, l’Ambasciatore ha ricordato che questa agenzia di stampa ha dato un grande contributo alla copertura mediatica dei rapporti tra la Russia e l’Italia, e ha rimarcato i meriti del suo Vicedirettore Generale, Michail Gusman, legati alle sue tante interviste a Presidenti del Consiglio e a Presidenti della Repubblica; interviste che soltanto con Mario Draghi e Giorgia Meloni non hanno avuto luogo.

L'Ambasciatore Paromonov consegna a Vera Ivanovna Ščerbakova, Responsabile della redazione italiana della TASS, l’Attestato di Gratitudine da parte del Ministro degli Affari Esteri Sergey Lavrov
L'Ambasciatore Paromonov consegna a Vera Ivanovna Ščerbakova, Responsabile della redazione italiana della TASS, l’Attestato di Gratitudine da parte del Ministro degli Affari Esteri Sergey Lavrov

Inoltre, a Vera Ivanovna Ščerbakova, Responsabile della redazione italiana della TASS, è stato consegnato l’Attestato di Gratitudine da parte del Ministro degli Affari Esteri Sergey Lavrov, per aver contribuito a dare copertura mediatica alle questioni riguardanti la politica estera della Federazione Russa e per il suo supporto all’operato svolto dal Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa. 


Riportiamo i passi salienti dell'intervento dell'Ambasciatore della Federazione Russa in Italia Alexey Paramonov durante il ricevimento:


• In epoca relativamente recente, circa due secoli fa, la Penisola era suddivisa in diversi Stati. È sufficiente ricordare che erano attive Ambasciate e altre rappresentanze diplomatiche russe sia a Roma, allora capitale dello Stato Pontificio, sia a Firenze, centro amministrativo del Granducato di Toscana, così come a Torino, presso la corte sabauda, e anche a Parma; inoltre, fino alla fine del XVIII secolo, le Ambasciate e le rappresentanze diplomatiche russe furono presenti anche nelle Repubbliche di Venezia e di Genova. Ma i suoi legami più stretti, l’Impero di Pietroburgo li intessé proprio con Napoli.


• Non tutti gli Stati della Penisola erano animati dai medesimi sentimenti di simpatia che i napoletani nutrivano nei confronti della Russia. Basti ricordare che, sebbene negli anni delle guerre napoleoniche i granatieri del Generale Suvorov salvarono la dinastia dei Savoia e, con essa, l’indipendenza del Regno di Sardegna, fu proprio Torino a partecipare con maggiore veemenza alla Guerra di Crimea tra il 1853 e il 1856, schierandosi a fianco della Gran Bretagna e di Napoleone III e inviando in Russia i suoi soldati. Nel frattempo invece, Ferdinando II, Re delle Due Sicilie, volle mantenere nei confronti della Russia un atteggiamento di amichevole neutralità, mentre i commercianti napoletani rifornivano di provviste l’Esercito russo.


• Ahinoi, il mondo contemporaneo si trova però ad affrontare tutt’altre problematiche: al confronto, i conflitti del passato potrebbero addirittura somigliare a innocue schermaglie tra ragazzini. E tuttavia, rimane invariata la direzione maestra che è propria della politica estera perseguita dallo Stato russo. Mosca, proprio come Pietroburgo in passato, non accetterà alcun tentativo mirato a stabilire un dominio di tipo unilaterale, che sia in Europa o a livello globale; inoltre, la Russia si schiera a favore dell’uguaglianza sovrana tra tutti i Paesi, ognuno dei quali deve poter partecipare a pieno titolo al sistema delle relazioni internazionali.


• Ai giorni nostri il mondo intero, come un tempo accadde a Pompei, corre seriamente il rischio di assistere a uno scenario catastrofico. Una tragedia analoga il nostro continente l’ha già vissuta più di 80 anni fa, durante la Seconda Guerra Mondiale. A breve in Russia, e più precisamente il 9 maggio, celebreremo l’anniversario della Vittoria sul nazismo; Vittoria per la quale l’URSS, come sappiamo, pagò un prezzo altissimo. I popoli dell’Unione Sovietica, primo tra tutti il popolo russo, subirono perdite enormi in termini di vite umane e sul piano materiale, peraltro non tanto al fronte, ma bensì sui territori occupati dal nemico, dove coloro che rappresentavano la tanto “civilizzata Europa” misero in atto un orrendo genocidio ai danni della popolazione civile.


• Affinché ciò non accadesse mai più, i Paesi della coalizione anti-hitleriana che avevano sconfitto il nazismo istituirono un’organizzazione di portata globale, le Nazioni Unite, la cui Carta divenne la fonte primaria del diritto internazionale, chiamato a garantire la coesistenza pacifica tra Stati.


• La Russia respinge qualunque tentativo atto a contrastare il diritto internazionale, che è stato concordato da tutti i soggetti che prendono parte al sistema delle relazioni internazionali, e respinge altresì quella sorta di “ordine basato sulle regole” che è stato scritte solo e soltanto nell’interesse del gruppo dei Paesi “eletti”.


• A livello globale si sono verificati grandi tumulti, che stanno portando il mondo verso una transizione multipolare. E continuano a evolversi i meccanismi alternativi a quello che era l’ordine mondiale occidentocentrico. Meccanismi come i BRICS, l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, l’Unione Economica Eurasiatica, la Comunità degli Stati Indipendenti, ma non solo.

Il primo a ricoprire la carica di ministro plenipotenziario russo a Napoli fu il Conte Andrej Kirillovič Razumovskij (1752-1836)
Il primo a ricoprire la carica di ministro plenipotenziario russo a Napoli fu il Conte Andrej Kirillovič Razumovskij (1752-1836)

Rammentiamo che il primo a ricoprire la carica di ministro plenipotenziario russo a Napoli fu il Conte Andrej Kirillovič Razumovskij (1752-1836) - divenuto successivamente Principe - allora venticinquenne, figlio di Kirill Grigor'evič Razumovskij, ultimo atamano d’Ucraina.


Giovane estremamente capace, egli dapprima studiò a Pietroburgo, e in seguito a Strasburgo.

Nel 1768 prestò servizio nella marina inglese, mentre tra il 1769 e il 1772 prese parte alla spedizione della flotta russa nell’arcipelago delle Isole Ionie.


Ben presto ricevette da parte dell’Imperatrice Caterina II l’ordine scritto nel quale egli veniva assegnato alla funzione diplomatica. Il 1 gennaio del 1777, Nikita Ivanovič Panin informò Razumovskij della nomina conferitagli a Napoli.


Grazie al suo operato, i rapporti tra la Russia e il Regno di Napoli furono dei più cordiali, e alla flotta russa fu concessa una posizione di stazionamento in Sicilia.


Nel 2017, nell’ambito delle celebrazioni per il 240º anniversario dell’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra il Regno di Napoli e l’Impero Russo, a Napoli si tenne la cerimonia di inaugurazione di una targa commemorativa dedicata al Conte Andrej Razumovskij. 


Mikhail Rossiyskiy e Daria Pushkova, assieme agli studenti della Scuola Secondaria dell’Ambasciata 
Mikhail Rossiyskiy e Daria Pushkova, assieme agli studenti della Scuola Secondaria dell’Ambasciata 

Come suddetto, il 10 febbraio, in Russia si celebra la Giornata dei diplomatici russi. Come da tradizione, in occasione della festa, la Casa Russa a Roma ha partecipato alla consueta cerimonia al Cimitero Acattolico di Testaccio in memoria dei diplomatici russi che vi avevano trovato l'ultimo rifugio e nella Basilica cattolica di San Lorenzo in Lucina, a Roma.


I rappresentanti dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, Mikhail Rossiyskiy e della Casa Russa a Roma, Daria Pushkova, assieme agli studenti della Scuola Secondaria dell’Ambasciata e ai funzionari dell’Ufficio dell’Addetto alla Difesa presso l’Ambasciata hanno deposto corone di fiori sulle tombe di Nikolaj Valerianovič Murav’ëv e di Anatolij Nikolaevič Krupenskij, che furono Ambasciatori della Russia in Italia.

Il rito di preghiera in memoria dei defunti è stato officiato da Kirill Porubaev, ieromonaco della Chiesa russa ortodossa di Santa Caterina Martire a Roma.


Kirill Porubaev, ieromonaco della Chiesa russa ortodossa di Santa Caterina Martire a Roma


Le parole di Mikhail Rossiyskiy, Ministro Consigliere dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia:


«L’operato di Nikolaj Valerianovič Murav’ëv  (1850-1908) e di Anatolij Nikolaevič Krupenskij (1850-1923) venne a coincidere con una svolta storica di rilievo epocale. A seguito dei processi legati alla rivoluzione, il Paese che per tutta la vita avevano servito con devozione e lealtà subì nella propria natura un cambiamento radicale e inaspettato. I due diplomatici, non volendo inserirsi in quella nuova realtà, scelsero di rimanere in terra straniera, dove rimasero fino alla morte.

[…]

I diplomatici russi di epoca imperiale sono per noi un grande modello di fedeltà al dovere e di devozione alla Patria».


Al Cimitero di Testaccio sono sepolti più di 800 russi: hanno trovato qui la loro ultima dimora 16 diplomatici dell'epoca imperiale, illustri rappresentanti dell'emigrazione russa e della cultura, in particolare l'artista Karl Brjullov.


«La Casa Russa a Roma, in conformità con un ordine governativo, dal 2011 svolge i lavori di restauro delle tombe che hanno un significato storico e commemorativo per la Russia nel cimitero acattolico, ed è anche responsabile del loro mantenimento in buone condizioni», ha ricordato il Direttore della Casa Russa a Roma, Daria Pushkova.


L’Ambasciata della Federazione Russa e la Casa Russa a Roma, dunque, si occupano della cura di questi luoghi di sepoltura affinché ne venga preservato il decoro, e garantiscono lo svolgimento dei lavori di restauro delle tombe che hanno valore storico e commemorativo per la Federazione Russa. 





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