Assadakah - Si è appena conclusa la missione imprenditoriale organizzata dal Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda, guidati dal presidente Paul Renda, a Dubai in occasione di Expo 2020. La missione è stata tra le più partecipate all'Esposizione Universale e ha visto coinvolti più di 240 imprenditori italiani, grazie alla collaborazione tra il Gruppo Giovani di Assolombarda e i Gruppi Giovani Imprenditori di Confindustria Emilia-Romagna, Confindustria Como, Confindustria Macerata, Napoli e Ance Giovani.
Obiettivo della missione, creare maggiori sinergie tra le Pmi italiane e le imprese locali, con particolare attenzione a sostenibilità, innovazione e alle opportunità del Pnrr, per favorire la nascita di un ecosistema in cui instaurare nuove relazioni, intraprendere nuove attività di impresa e generare nuove opportunità di sviluppo per i rispettivi territori. "Abbiamo voluto essere presenti in Expo Dubai per comprendere al meglio come la trasformazione in chiave digitale e la sostenibilità rappresentino opportunità da non perdere non solo per le PMI ma per la comunità intera - ha dichiarato Paul Renda, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda - Gli Emirati Arabi Uniti negli ultimi anni hanno vissuto un momento di grande crescita, con una visione e una capacità di immaginare un futuro dove sostenibilità e innovazione coesistono. Essere qui per le nostre imprese significa scambiare know-how, fare relazioni e guardare al futuro". Il programma, iniziato il 30 ottobre, ha previsto anche un incontro con l'Ambasciatore e Console d'Italia presso gli Emirati Arabi Uniti e con il Direttore ICE a Dubai, oltre alle visite presso la Dubai Future Foundation e la Dubai Sustainable City.
Riprende rapidamente quota il mercato immobiliare di Dubai: dopo l'inevitabile flessione registrata nel 2020, quest'anno è iniziato sotto i migliori auspici e l'Expo adesso ha impresso un'ulteriore spinta. I prezzi delle case sono tornati a salire e nel corso del 2021 guadagneranno il 3%. La crescita oltretutto proseguirà poi anche nel prossimo anno, secondo le stime il valore delle case aumenterà di un ulteriore 2,5%. Il settore insomma è tornato alla consueta vivacità, come hanno confermato gli analisti di Gold Trust, azienda attiva nell'internazionalizzazione delle imprese, in un report in cui analizzano le opportunità che si stanno aprendo nella città degli Emirati.
Dubai del resto, rileva Gold Trust, "ha da sempre potuto contare su una serie di fattori che hanno sostenuto il mercato immobiliare. In generale, il sistema fiscale non prevede alcun tipo di imposta sui redditi delle persone fisiche; per quanto riguarda poi la cessione di beni immobili in particolare, nell'Emirato non si applica nessuna imposta sulle plusvalenze. L'unica forma di prelievo fiscale riguarda i canoni di locazione, ma l'aliquota è decisamente contenuta, appena il 5%".
Gli esperti interpellati da Gold Trust hanno inoltre rilevato che accanto alla tradizionale compravendita, si stanno diffondendo sempre più le formule di leasing. Anche questo trend contribuisce a rendere più dinamico il mercato: l'acquirente ottiene la proprietà di un immobile per un periodo prestabilito, secondo la prassi commerciale varia dai 30 ai 99 anni, ma il prezzo di cessione è chiaramente più basso. Il report dedica poi ampio spazio al mercato dell'oro che nelle ultime settimane è in forte fibrillazione. In realtà le quotazioni sono cresciute nettamente nel corso dell'ultimo anno e mezzo, soprattutto all'inizio della pandemia il metallo prezioso si è confermato il bene rifugio per antonomasia.
Dubai è uno degli hub più famosi in tutto il mondo, nel corso del tempo ha attratto commercianti di lingotti d'oro, raffinerie, aziende specializzate in investimenti e nel commercio di gioielli e monete d'oro. E ormai il Paese emiratino controlla un terzo del mercato di metalli e pietre preziose di tutto il Medio Oriente. Anche in questo caso, la normativa, rileva Gold Trust, è stata studiata per favorire gli scambi. Per i metalli preziosi le quotazioni sono infatti determinate a livello nazionale, e quindi vengono applicate da tutti gli operatori dell'Emirato, grandi o piccoli che siano. Alcuni di questi però sono soliti applicare una commissione, ma l'importo - soprattutto nel caso dei lingotti prodotti localmente - è sempre molto contenuto rispetto alle percentuali che vengono praticate nei mercati occidentali.
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