Talal Khrais, giornalista di provata esperienza, corrispondente di diversi media, commenta la situazione derivata dalla crisi ucraina, a confronto con altre recenti situazioni, per altro ancora in corso, ma che la “ragion di stato” costringe nell’ombra.
Poche righe, in risposta alla nota di una amica armena, la celebre cantautrice e poetessa Rita Tekeyan, che così si esprime: “Sono sempre stata contro la guerra, non potrebbe essere altrimenti. Ho tanti amici ucraini e tanti amici russi, e voglio bene a tutti loro. Il razzismo contro i russi è semplice e stupido razzismo, e non ha ragione di esistere. Ci sono moltissimi russi che manifestano contro la guerra in Ucraina. Mi domando che cosa sia successo alle leggi che dovrebbero garantire il diritto alla privacy! Le tanto osannate leggi del “politically correct”…Provo solo una profonda vergogna per il genere umano in quanto tale, che mostra continuamente odio, ignoranza, superficialità da capra, che non si fa domande e non cerca di darsi risposte prima di esprimere un giudizio e puntare il dito accusatore. Fuck War! Caro amico Talal, il lavoro che svolgi tu, e tutti gli amici e colleghi che lottano per la verità, è da considerare una missione sacra! Sono onorata di essere tua amica e mi conforta sapere che ci sono giornalisti che, come te, sono alla continua ricerca della verità, e lottano per diffonderla ogni giorno, anche a rischio della stessa vita. Grazie, caro amico!”.
Talal Khrais così risponde: “Carissima amica Rita, sappiamo bene che la prima vittima di una guerra è la verità! E’ sempre stato così, purtroppo, e sappiamo altrettanto bene che la storia di solito la scrive chi vince, perché controlla i mezzi di informazione. Di fatto esiste una vera e propria censura sul nostro lavoro e su quello che sta accadendo. Noi giornalisti, che amiamo il nostro lavoro e lo facciamo in nome della verità, e non quelli selezionati dalla élite politica, abbiamo sempre enormi difficoltà nel reperire informazioni, e non solo in occasione di un conflitto, ed è altrettanto difficile, una volta avuta un’informazione, riuscire a pubblicarla. E’ certo giusto condannare una guerra, ma anche giusto approfondire le ragioni che hanno portato le parti a combattersi, in particolare, che cosa ha costretto Vladimir Putin a dare inizio al conflitto, ben sapendo quali fossero le pesanti conseguenze, sia per l’Europa, che per la stessa Russia. Ma non è questa la sede opportuna per una discussione del genere.
In ogni caso, è evidente che l'Occidente stia usando due pesi e due misure. Ricordi quanti profughi, vecchi, donne e bambini morivano sul confine Austriaco e dell'Ungheria a causa del freddo, perché erano stati respinti? I leader di questi paesi ringraziano la loro gente per aver accolto i profughi ucraini, ma non è stato così per gli scampati agli orrori dei combattimenti in Kurdistan, Artsakh, Armenia o Siria. Nessuno parla delle formazioni neonaziste ucraine, che sono state integrate nelle forze combattenti, e alle quali il presidente ucraino ha dato carta bianca, nel massacrare civili innocenti che hanno la sola colpa di essere russi...E ricordi che meno di due anni fa c’è stata la guerra di aggressione da parte dell’Azerbaijan e della Turchia, contro l’Artsakh e la Repubblica di Armenia? Purtroppo, la guerra è la lezione della storia che i popoli non ricordano mai abbastanza, ma il peggio è che non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire...".
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