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Etiopia – La guerra infuria nel Tigrai, nell'indifferenza mondiale


Assadakah - A tre giorni dal primo anno di guerra tra forze governative etiopi e quelle tigrine, le Forze dell'esercito oromo, Ola, e quelle di liberazione del Tigray, Tplf, hanno conquistato le due città strategiche di Dessiè e Kombolcha, sull'arteria principale che in circa 400 km porta ad Addis Abeba, facendo arretrare il governo federale di Abiy Ahmed. Lo sostengono fonti tigrine.

"Siamo in pieno controllo della città di Kombolcha - scrive il portavoce dei ribelli, Getachew Reda su Twitter - Le nostre forze continuerano a fare il massimo per rompere l'assedio sulla gente del Tigray. Intanto continuiamo a cooperare con le associazioni umanitarie dell'Onu per l'accesso ai popoli del Tigray e dell'Amhara".

La risposta del premier etiope Abiy, premio Nobel per la Pace, arriva dal suo profilo Facebook. Un lungo post del leader, che non fa cenno alla presa di Dessiè e Kombolcha, invita la popolazione, tutta, a imbracciare le armi per proteggere il proprio Paese dai "terroristi". "La nostra gente deve marciare...con qualsiasi arma e risorsa a sua disposizione per difendersi dall'attacco e seppellire i terroristi del Tplf", scrive Abiy.

"Cento giovani di Kombolcha sono stati uccisi dalle forze tigrine", dichiara una fonte governativa su Twitter riportata da Reuters. "Il mondo non deve girare le spalle a tali atrocità", sottolinea la fonte senza fornire ulteriori dettagli.

Un raro reportage di due giorni fa da Kombolcha di Jamal Osman, Channel 4, mostra la determinazione dell'esercito Amhara, in guerra a fianco del governo federale contro i tigrini. Donne, adolescenti e soldati improvvisati e pronti a morire, racconta il filmato, si esercitano con armi di cartone per andare in prima linea e difendere la loro terra.

Dessiè e Kombolcha sono sulla strada che da Gibuti porta alla capitale Addis Abeba. Gli alleati dei tigrini, le Forze oromo, sostengono di aver conquistato invece la città di Kemise, a 53 km da Kombolcha, sulla stessa arteria nevralgica, a 325 km da Addis. Oromo e tigrini hanno stretto un'alleanza contro il governo ad agosto.

Ad oggi non ci sono state conferme delle imprese tigrine da parte di Addis Abeba. Il governo della regione di Amhara, confinante con il Tigray, ha diffuso un comunicato domenica in cui invita "tutte le istituzioni governative a cessare le attività regolari. Devono dirigere risorse e budget alla campagna di sopravvivenza. Gli ufficiali di ogni livello si devono mobilitare e andare al fronte". Le autorità amhara hanno dichiarato il coprifuoco e chiesto alla popolazione di mettere a disposizione i loro veicoli privati a sostegno della campagna.

Gli Stati Uniti hanno espresso "profonda preoccupazione" per l'espansione dei combattimenti nel nord dell'Etiopia. "Ribadiamo la nostra richiesta al Fronte di liberazione del popolo del Tigray(Tplf) di ritirarsi dalle regioni di Amhara e Afar, e fermare la sua avanzata dentro e intorno alle città di Dessie e Kombolcha. Esortiamo il Tplf a non usare l'artiglieria contro le città e ribadiamo le nostre forti obiezioni agli attacchi aerei delle Forze di difesa nazionali etiopi a Macallè e in altre aree del Tigray, costati innumerevoli vite", si legge in un comunicato diramato dal Dipartimento di Stato Usa.

Il 4 novembre segna un anno dall'inizio della guerra in quello che era il Paese più stabile e forte del continente e del Corno d'Africa.

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