Redazione - Ali Khafaji, corrispondente di Assadakah News, ha incontrato il comandante delle forze combattenti Peshmerga del Kurdistan iracheno, Sirwan al Barzani, con il quale, in un amichevole colloquio, ha parlato dei recenti sviluppi locali e a largo respiro, nonché delle previsioni su un futuro estremamente instabile.
-“Una delle priorità è la sicurezza – dice Al Barzani – il pericolo terrorismo è sempre alto, e c’è la necessità di mantenere alto il livello di guardia, e il coordinamento con Baghdad, per evitare echi di ritorno dell’Isis. Credo esista sempre la minaccia diretta di attacchi dell’Isis nelle aree irachene, nonostante le sconfitte subite”.
Sul coordinamento nazionale, esistono programmi antiterrorismo…
-“Abbiamo un dettagliato programma di cooperazione, in materia di sicurezza, fra Peshmerga e forze irachene, che prosegue con impegno, e importanti risultati raggiunti. In particolare dal punto di vista dell’intelligence: l’informazione ha un ruolo fondamentale, siamo riusciti a localizzare e a rendere inoffensivi molte personalità ed elementi di primo piano dell’Isis, ma esistono numerose cellule disseminate per il Paese, da tenere a bada e combattere”.
Sono state compiute azioni dirette?
-“Siamo riusciti a prevenire molti atti di terrorismo, anche diretti verso noi Peshmerga, e verso l’esercito, e la mobilitazione popolare è sempre in allarme in diverse province, proprio perché l’intelligence avverte che il terrorismo non smetterà di colpire…”.
Quali sono i provvedimenti messi in pratica ad oggi?
-“…Fra gli altri, le autorità Peshmerga e i ministeri competenti a Baghdad, fra cui quello della Difesa, hanno concluso importanti accordi per istituire una rete di centri per la sicurezza, a Kirkuk, Mosul, Diyala, oltre che a Baghdad, ma al momento solo due sono funzionanti, a Erbil e Waked. Il mancato controllo e monitoraggio in determinate aree sensibili, in coordinamento con le forze nazionali, implica conseguenze drammatiche, con ritorni di fiamma da parte dell’Isis, che può infiltrare elementi pericolosi nella regione…”.
Sirwan al Barzani ha sottolineato che ci sono molti movimenti, e le informazioni dell'intelligence indicano che l'organizzazione terrorista intende effettuare più attacchi: “Possiamo monitorare i movimenti dei militanti attraverso le ricognizioni notturne con attrezzature specifiche, e vedere chiaramente i movimenti quotidiani delle formazioni dell’Isis in molte zone, soprattutto dopo la mezzanotte. Le operazioni della coalizione internazionale hanno certo portato un sensibile indebolimento dell'organizzazione, ma non è certo sconfitta, e sta tramando per tornare e attivare nuovamente le sue attività, con basi segrete in caverne o territori inospitali, anche già colpiti in passato”.
…E a proposito delle forze turche nella regione del nord?
-“Le forze turche violano di fatto la sovranità nazionale curda e irachena e delle leggi costituzionali, perché la presenza del Pkk sta causando pesanti ripercussioni, ma le autorità del Kurdistan non hanno brutti rapporti con la parte turca, però non si può non condannare i continui bombardamenti, soprattutto sui civili della regione curda. Il governo di Baghdad deve attivare un coordinamento diretto e costante con i Peshmerga, per mantenere sotto controllo le aree dove l’Isis sta cercando di riattivare i movimenti”.
Su quali forze si può contare?
-“I Peshmerga hanno già dimostrato coraggio, intenzioni e serietà, e lo hanno fatto più volte, e la Guardia Regionale non è da meno. Sono di fatto le principali forze di contrasto al terrorismo nella regione del Kurdistan, dopo la formazione del governo regionale del nord dell’Iraq, fin dagli anni Novanta, un periodo decisamente agitato di guerre, con l’invasione del Kuwait, instabilità e rivolte, tuttavia la minaccia è sempre presente, e bisogna mantenere il livello di attenzione, oltre ad avere i mezzi per respingere ogni attacco…”.
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