Franco Abdelkader Omeich - La proprietà esclusiva delle risorse naturali del giacimento di gas e petrolio di Al Durra appartiene in modo congiunto all'Arabia Saudita e al Kuwait, che sono gli unici Paesi ad avere "pieni diritti sovrani" di sfruttarne il potenziale produttivo. Lo ha dichiarato ieri il ministero degli Esteri dell'Arabia Saudita, in un comunicato citato dall'agenzia di stampa "Spa". Il giacimento, scoperto nel 1967, si trova tuttavia nella cosiddetta "zona neutrale", uno spazio marittimo conteso tra Arabia Saudita e Kuwait da un lato e Iran dall'altro. Per questo, nello stesso comunicato stampa, il ministero degli Esteri saudita ha rinnovato l'invito alla Repubblica islamica ad avviare negoziati con Riyadh e Kuwait, per delimitare l'area orientale del giacimento, conformemente alle disposizioni del diritto internazionale.
Il Nord Africa
Nel frattempo, in Algeria, Sonatrach e TotalEnergies firmano contratto da 760 milioni di dollari. Il presidente e amministratore delegato della compagnia algerina per gli idrocarburi Sonatrach, Toufik Hakkar, e il presidente e Ad di TotalEnergies, Patrick Pouyanné, hanno firmato due contratti del valore stimato di 760 milioni di dollari. Lo riferisce una nota stampa di Sonatrach, secondo cui i due contratti riguardano i campi di sfruttamento gestiti in partnership con Tft II e Tft Sud e consentiranno ai co-contraenti Sonatrach e TotalEnergies di beneficiare delle disposizioni previste dalla nuova Legge 19-13 dell'11 dicembre 2019. Il contratto Tft-II prevede investimenti di sviluppo per circa 332 milioni di dollari, con il recupero di 43 miliardi di metri cubi di gas, 4,3 milioni di tonnellate di condensati e 5,7 milioni di tonnellate di Gpl.
Inoltre, gli investimenti di sviluppo per il secondo contratto, Tft Sud, sono stimati in 407 milioni di dollari, consentendo il recupero di 11,5 miliardi di metri cubi di gas, 1,3 milioni di tonnellate di condensati e 1,6 milioni di tonnellate di Gpl. Nella vicina Libia, secondo il dipartimento dell'Energia Usa, vendite petrolio per 12 miliardi di dollari in 5 mesi. Lo ha reso noto il dipartimento statunitense dell'Energia. Le entrate petrolifere totali di 13 Paesi membri dell'Opec, inclusa la Libia, sono stimate in 293 miliardi di dollari nello stesso periodo, secondo l'ultimo rapporto del dipartimento dell'Energia. L'Arabia Saudita ha registrato il più elevato introito, pari a 101 miliardi dollari, seguita da Iraq ed Emirati Arabi Uniti con 41 miliardi e Kuwait, con 32 miliardi. Nei primi cinque mesi del 2023, i proventi derivati dalla vendita del petrolio dell'Algeria sono stati di 12 miliardi e quelli dell'Angola 13 miliardi.
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