
Patrizia Boi (Assadakah News) - «Questa mostra funge da potente piattaforma per la diplomazia culturale, dimostrando la capacità dell’arte di costruire ponti e di rafforzare i legami tra i Paesi. Testimonia inoltre la fiducia nel fatto che, attraverso il linguaggio comune dell’espressione artistica, si possa promuovere il rispetto, la comprensione e la cooperazione reciproca», ha affermato l’Ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti in Italia, S.E. Abdulla Ali Al Subousi - sottolineando l’importanza della partecipazione emiratina come strumento di diplomazia culturale - all’inaugurazione della Mostra BRICS che si era svolta lo scorso 3 ottobre 2024 presso la Casa Russa a Roma.
La mostra "La Russia e i Paesi BRICS nella sfera della cultura: l'arte nuova del nuovo mondo" ha rappresentato un’importante occasione di scambio culturale, volta a rafforzare i legami tra le nazioni partecipanti e a promuovere il dialogo attraverso l’arte.
Gli Emirati Arabi Uniti hanno preso parte all’esposizione con 4 opere di S.E. Abdulla Ali Subousi, il cui valore simbolico trascende il semplice aspetto estetico. Questi lavori hanno rappresentato il percorso di trasformazione del Paese, testimoniando la sua evoluzione da una realtà desertica a un hub globale di innovazione e progresso. La scelta di opere che richiamano la connessione tra tradizione e modernità evidenzia il ruolo strategico degli Emirati nel contesto internazionale, dove la cultura si afferma come strumento di soft power e cooperazione.
Biografia dell’Ambasciatore Abdullah Ali Al-Soubouzi

Sua Eccellenza Abdullah Ali Al-Soubouzi, attuale Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario degli Emirati Arabi Uniti in Italia, vanta una lunga carriera diplomatica e un solido background accademico. Laureatosi presso l’Università del Minnesota nel 1997, ha conseguito una doppia specializzazione in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, con un approfondimento in Storia.
Dopo essere entrato nel Corpo Diplomatico nel 1999, ha inizialmente ricoperto il ruolo di responsabile dell’ufficio Unione Europea presso il Ministero degli Affari Esteri degli Emirati Arabi Uniti. Successivamente, dal 2001 al 2010, ha prestato servizio presso l’Ambasciata degli EAU a Washington D.C., dove ha assunto incarichi di crescente responsabilità: Direttore degli Affari Congressuali, Capo degli Affari Legali e infine Capo della Sezione Politica.
Nel 2010 è stato nominato Direttore del Dipartimento per gli Affari Americani e del Pacifico, un ruolo che ha ricoperto fino al 2013. Durante la sua carriera diplomatica, Al-Soubouzi ha operato in contesti internazionali chiave, maturando un’esperienza che lo ha portato, dal 2013 al 2023, a ricoprire incarichi in Australia. Parallelamente al suo impegno istituzionale, ha coltivato la passione per l’arte, esponendo i suoi dipinti della serie Hound in mostre a Los Angeles e Canberra.
Gli Emirati Arabi Uniti hanno contribuito alla Mostra BRICS con le opere di Sua Eccellenza per il quale rappresenta un grande privilegio far parte del catalogo della Mostra, affiancando la Russia e i Paesi BRICS nella dimensione culturale dell’Arte.
Descrizione delle 4 opere di Abdullah Ali Al-Soubouzi

Past forword, 2020 – 100x70: gli Emirati Arabi Uniti rappresentano oggi un punto di riferimento globale per innovazione, sviluppo e cultura, ma questa realtà è il frutto di un’evoluzione straordinaria che, come suddetto, ha trasformato un paese un tempo basato su un’economia desertica in un hub internazionale. Questo percorso è ben sintetizzato dagli elementi iconografici scelti: da un lato, «il forte sullo sfondo», simbolo di un passato in cui la vita era legata a tradizioni e risorse locali; dall’altro, «il Burj Khalifa e il Louvre Abu Dhabi», rappresentazioni tangibili della modernità e dell’ambizione che caratterizzano la nazione oggi.
Al centro di questa trasformazione vi è la visione lungimirante della leadership emiratina, che ha promosso un processo di diversificazione economica, riducendo la dipendenza dal petrolio e investendo in settori strategici come il turismo, la cultura, la tecnologia e l’istruzione. Queste scelte hanno reso gli Emirati una destinazione privilegiata per aziende, talenti e investitori da tutto il mondo.
Un elemento iconografico particolarmente significativo è quello delle imbarcazioni tradizionali, Dhow" (o "Dau" in italiano), imbarcazioni a vela latina, realizzate in legno, storicamente utilizzate per il commercio, la pesca e la raccolta delle perle nel Golfo, che appaiono come un ponte tra passato e futuro. Esse richiamano la storica vocazione marittima e commerciale del paese, quando il commercio di perle e spezie rappresentava la principale fonte di sostentamento. Oggi, queste imbarcazioni assumono un nuovo significato, simboleggiando il dinamismo con cui gli Emirati si proiettano verso l’innovazione senza dimenticare le proprie radici.
Le ambizioni della nazione non si fermano al presente: con iniziative come SPUR 2020, Expo Dubai e COP28, gli Emirati Arabi Uniti stanno consolidando il loro ruolo di protagonisti sulla scena internazionale, non solo dal punto di vista economico, ma anche in ambiti come la sostenibilità, la ricerca e il dialogo interculturale. La loro storia è dunque un racconto di transizione e progresso, in cui tradizione e avanguardia convivono armoniosamente, offrendo al mondo un esempio di sviluppo consapevole e strategico.

Senza Titolo (2024, 100 x 70 cm): quest’opera esplora il senso di disorientamento che si prova vivendo in un paese straniero, un sentimento che accomuna diplomatici e studenti fuori sede. Il contrasto tra l’orice d’Arabia, simbolo della fauna del Golfo, e gli animali dell’Australia diventa una metafora visiva di questa esperienza. Il dipinto invita lo spettatore a riflettere sulla capacità di adattamento e sulla crescita personale che derivano dall’immersione in nuove culture.

Self-Reflection (2020, 100 x 70 cm): in questo lavoro, l’artista affronta il tema della pluralità delle credenze e del modo in cui queste influenzano la percezione della vita. Attraverso un intreccio di elementi simbolici, l’opera celebra la ricchezza delle idee e delle tradizioni, ma al contempo ricerca un filo conduttore comune che unisca l’umanità al di là delle differenze religiose e filosofiche. L’accento è posto sull’empatia e sulla connessione tra le persone, al di là delle barriere ideologiche.

Convergence (2024, 100 x 70 cm): quest’ultima opera è una riflessione sulla collaborazione internazionale e sul dialogo tra culture diverse. L’artista rappresenta il gruppo BRICS come una realtà in continua espansione, un mosaico di identità che, pur nella loro diversità, si armonizzano in una visione comune di progresso. Il dipinto suggerisce che il futuro dell’umanità si costruisce attraverso la condivisione di esperienze e valori, andando oltre i confini geopolitici.
La Mostra

La Mostra è stata un ponte artistico tra civiltà, un incontro di anime che si raccontano attraverso le forme, i colori e le visioni di una modernità radicata nella storia.
La presenza emiratina si fa testimone di una tradizione artistica che attinge alla magnificenza del deserto e al dinamismo delle sue metropoli futuristiche. Le opere si fanno echi del vento che modella le dune e della luce che danza sulle torri di vetro e acciaio di Abu Dhabi e Dubai, trasportando gli spettatori in un universo in cui l’antico e il moderno si intrecciano in un abbraccio indissolubile.
Gli Emirati Arabi Uniti, con la loro arte innovativa e il loro spirito visionario, hanno saputo incarnare il senso più profondo di questa iniziativa. Hanno portato con sé la magia di un popolo che ha trasformato il deserto in un giardino di meraviglie, che ha saputo fondere tradizione e avanguardia con armonia e audacia. In questa mostra, il contributo emiratino non è solo un omaggio alla bellezza, ma un invito a guardare il futuro con gli occhi di chi crede nel potere dell’arte come linguaggio universale, come strumento di dialogo e come promessa di un mondo più connesso e consapevole.
L’inaugurazione della mostra ha visto la partecipazione degli Ambasciatori dei Paesi BRICS in Italia, diplomatici di nazioni amiche, giornalisti italiani e russi, e figure eminenti del mondo culturale e sociale. A rendere ancora più solenne l’evento, la presentazione del catalogo ufficiale, impreziosito da una prefazione del Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa, Sergey Lavrov. Le sue parole hanno risuonato con la potenza di un manifesto di intenti: l’arte come veicolo di unità, come filo dorato che intreccia le molteplici identità dei Paesi BRICS e ne amplifica i legami diplomatici e culturali.

E gli fa eco l’introduzione al contributo emiratino scritta nel catalogo da Sua Eccellenza Abdullah Ali Al-Soubouzi:
«Ospitare questa straordinaria esposizione nel cuore di Roma, presso il Centro Russo di Scienza e Cultura, testimonia il potere duraturo dell’arte nel superare i confini e promuovere la comprensione reciproca.
BRICS, un tempo un gruppo di cinque nazioni, si è evoluto in una coalizione diversificata che rappresenta una parte significativa della popolazione e dell’economia mondiale. Oltre agli interessi economici comuni, questi paesi sono uniti da una profonda collaborazione culturale. Attraverso lo scambio culturale, i paesi BRICS rafforzano la comprensione e il rispetto reciproco, consolidando le relazioni politiche ed economiche e promuovendo l’interazione sulla scena globale.
L’inclusione degli Emirati Arabi Uniti, insieme a Iran, Egitto, Arabia Saudita ed Etiopia, porta nuove prospettive ed energie creative alla coalizione. Gli Emirati sono impegnati a preservare e promuovere il loro ricco patrimonio culturale, contribuendo ad arricchire le iniziative culturali dei BRICS. Inoltre, l’apertura degli EAU alle influenze globali li rende un partner ideale per gli scambi culturali.
Mostre d’arte congiunte, festival musicali e progetti culturali che coinvolgono artisti emiratini e di altri paesi BRICS mettono in luce valori condivisi e incoraggiano l’innovazione artistica. Questa mostra rappresenta una piattaforma potente per la diplomazia culturale, dimostrando la capacità dell’arte di costruire ponti e rafforzare i legami internazionali.
Essa conferma la convinzione che, attraverso il linguaggio universale dell’espressione artistica, possiamo favorire il rispetto reciproco, la comprensione e la cooperazione. Le opere esposte, provenienti da angoli diversi del mondo BRICS, offrono un’affascinante esplorazione del dialogo tra movimenti artistici tradizionali e contemporanei.
Questa sinfonia visiva invita i visitatori a un viaggio di scoperta, incoraggiando una maggiore comprensione dell’anima culturale di ogni nazione. In un mondo sempre più interconnesso, favorire lo scambio culturale e il dialogo è essenziale. Questa esposizione è un esempio lampante di come l’arte possa essere un catalizzatore per tali interazioni.
Rivolgo la mia sincera gratitudine all’Ambasciata della Federazione Russa e al Centro Russo di Scienza e Cultura per la loro visione e dedizione nel dare vita a questa straordinaria esposizione. Invito tutti i visitatori a immergersi nella bellezza e nella diversità delle opere esposte.
Celebriamo insieme il potere della cultura di unire, ispirare e plasmare un futuro più luminoso per tutti».
De resto gli Emirati Arabi Uniti hanno sviluppato una diplomazia attiva e multilaterale, combinando soft power, investimenti strategici e mediazione nei conflitti regionali.
La diplomazia emiratina è dunque caratterizzata da pragmatismo, investimenti strategici e una crescente influenza globale.
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