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Emirati Arabi Uniti - Nadir e la Perla Parlante

Immagine del redattore: Patrizia BoiPatrizia Boi
Nadir e la Perla Parlante
Nadir e la Perla Parlante

Rubrica Emirati Arabi Uniti - Archeologia, Cultura e Tradizioni, Le mille e una Fiaba  - 1 Febbraio 2025


Patrizia Boi (Assadakah News) - C’era una volta, in un villaggio costiero degli Emirati Arabi Uniti, un giovane chiamato Nadir, figlio di una famiglia di cercatori di perle. Da generazioni, il mare era stato la loro dimora e il loro sostentamento, ma Nadir sognava qualcosa di più. Racconti sussurrati dai vecchi marinai parlavano di una Perla Parlante, un gioiello magico nascosto nelle profondità marine, capace di esaudire i desideri più puri e custodire i segreti del mare.


Una notte, mentre Nadir si preparava per una nuova immersione, notò che le stelle sembravano riflettersi nel mare più luminose che mai. Un anziano del villaggio lo avvertì:


«Le acque stanotte sono pericolose, Nadir. Si dice che il jinn delle profondità marine appaia nelle notti di luna piena per proteggere i suoi tesori, immergerti è un rischio».


Ma Nadir era risoluto e non si fece spaventare. Si immerse nel mare incantato, guidato da un’energia misteriosa. Nuotò più a fondo di quanto avesse mai fatto prima, finché non trovò una conchiglia dorata incastonata tra le rocce di corallo. La osservò attentamente e la aprì con cautela: conteneva una Perla così risplendente da illuminare l’oscurità del mare più profondo.


Improvvisamente, la Perla cominciò a sussurrare qualcosa con una voce assai melodiosa:


«Che cosa cerchi essere mortale, perché disturbi il mio riposo


Nadir, stupito ma determinato, rispose:


«Sono Nadir, un cercatore di Perle. Non sogno ricchezze, ma una speranza per il mio villaggio, che sta soffrendo a causa di un mare sempre più avaro».


La Perla lo ascoltò in silenzio, ma prima che potesse rispondere, apparve il jinn delle profondità marine, una figura avvolta in flutti argentati e con occhi che riflettevano l’abisso.


«Questa Perla non può appartenere ad un mortale» affermò risoluto il jinn con una voce che sembrava un’onda infrangersi contro le rocce. «Solo chi possiede un cuore puro e il coraggio di affrontare il mare incantato può meritare i suoi doni».


Il jinn sottopose Nadir a tre prove.


Le Tre Prove di Nadir


Prima Prova - Il Vortice delle Correnti Perdute

Prima prova - Il Vortice delle correnti perdute
Prima prova - Il Vortice delle correnti perdute

Mentre Nadir avanzava nelle profondità del mare, sentì l'acqua farsi gelida e il mondo intorno a lui diventare indistinto. Improvvisamente, si trovò risucchiato in un vortice d’acqua ribollente, un anello incessante di correnti che lo trascinava in tutte le direzioni. Le rocce danzavano come ombre, mentre eco lontani sembravano mormorare antichi avvertimenti.


Ogni volta che cercava di risalire in superficie, la corrente lo respingeva giù, come se il mare stesso volesse intrappolarlo. Nadir si ricordò allora delle parole di suo padre:


«Quando il mare ti confonde, chiudi gli occhi e ascolta il suo ritmo. Il mare parla solo a chi sa ascoltarlo».


Seguendo quell’insegnamento, Nadir smise di lottare contro le correnti e chiuse gli occhi. Con il cuore calmo, percepì una melodia sottile, un canto del mare che sembrava indicargli la via. Aprì gli occhi e vide una stella marina dorata fluttuare nell’acqua davanti a lui, come un piccolo faro di speranza. Seguendo il suo bagliore, Nadir trovò il varco tra le correnti e uscì dal vortice.


Quando toccò la stella marina, questa si dissolse, lasciando un sussurro:


«Solo chi è in sintonia con il mare può trovare la strada».


Seconda Prova - Le Sirene dell’Inganno

Seconda Prova - Le Sirene dell'inganno
Seconda Prova - Le Sirene dell'inganno

Superato il vortice, Nadir si trovò in un luogo meraviglioso, dove la luce si rifletteva su coralli scintillanti e pesci dai colori iridescenti. Ma non era solo, dalle ombre emersero delle figure eteree, bellissime sirene dai lunghi capelli intrecciati di alghe e occhi scintillanti come perle nere. Le loro voci erano dolci come il miele e cariche di promesse:


«Nadir, fermati. Non proseguire. Resta con noi e conoscerai la felicità eterna. Sei un giovane cercatore carico di inutili sogni. Il mare ti offre solo fatica e miseria, ascoltaci».


Nadir si sentì attratto dalle loro voci, come se ogni parola avvolgesse i suoi pensieri in una nebbia. Vide immagini di un futuro perfetto, privo di difficoltà, e per un attimo il desiderio di abbandonarsi a quel sogno lo sfiorò. Ma poi si accorse che le immagini erano come riflessi distorti sull’acqua: belle, ma prive di sostanza.


Con le ultime forze della sua volontà, Nadir strinse al petto il ciondolo che portava al collo, un dono di sua madre, e d esclamò:


«Non posso fermarmi. La mia gente mi aspetta».


Le sirene risero, trasformandosi in spirali di fumo d’acqua, ma una di loro lasciò cadere una piccola conchiglia argentata, che Nadir raccolse. Quando la avvicinò all’orecchio, sentì la voce della Perla Parlante sussurrare:


«Ricorda, la vera felicità non si trova nell’inganno, ma nella verità».


Terza Prova - Il Silenzio del Mare Infinito

Terza Prova - Il silenzio del mare infinito
Terza Prova - Il silenzio del mare infinito

Ora Nadir era stanco, ma il viaggio non era ancora finito. Entrò in una zona buia del mare, dove non c’era più luce né suono. L’unico rumore era quello del suo respiro, sempre più affannoso. Il silenzio era opprimente, e il giovane iniziò a sentire il peso della solitudine. Ogni movimento sembrava inutile, come se il mare stesso fosse diventato un deserto infinito.


All’improvviso, vide davanti a sé un’ombra scura, una gigantesca manta nera, una sorta di guardiano del segreto, che lo guardava con occhi come abissi, facendogli provare uno strano dubbio e il un implacabile senso di impotenza di fronte all'immensità del mare. La manta gli parlò con una voce che risuonava nella sua mente:


«Perché continui a lottare, oh uomo mortale? Qui non c’è nulla per te. Sei solo, come tutti quelli che cercano ciò che non possono avere. Non spingerti troppo nell’abisso, è molto pericoloso!».


Nadir sentì la disperazione avvolgerlo, come una rete invisibile. Si ricordò però delle storie che suo nonno gli raccontava quando era bambino, storie di uomini coraggiosi che affrontavano il mare con il cuore pieno di speranza. Si mise a cantare una melodia antica, una canzone che parlava del legame tra l’uomo e il mare.


Mentre cantava, il buio si trasformò in un tenue bagliore, e vide apparire la Perla Parlante davanti a lui. La sua luce scacciò l’ombra della manta, che si dissolse in mille gocce d’acqua. La Perla affermò:


«Hai affrontato il silenzio e hai trovato la tua voce. Questo è il segreto più grande del mare, non ti abbandona mai, finché lo ascolti e lo rispetti».


Superate le prove, il jinn si avvicinò a Nadir Ed esclamò:


«Solo un Essere Divino può superare queste tre prove, sei degno di possedere questa Perla rara. Ora è tua, ma sappi che non possiede il potere di esaudire desideri di ricchezza ed egoismo. Custodisce i segreti del mare e fa avverare solo i desideri guidati dall’amore e dalla generosità».


Quando Nadir tornò al villaggio con la Perla Parlante, la sua luce si diffuse ovunque, illuminando il mare e richiamando i pesci e i tesori perduti. Il villaggio rifiorì, e ogni desiderio espresso da Nadir con la Perla portò gioia e prosperità.


Nadir fu costretto a imparare una lezione importante: la Perla non era solo un dono, ma una grande responsabilità, perciò decise di custodirla non come un trofeo, ma come un simbolo di speranza e armonia tra uomo e natura.

Nadir racconta la leggenda della Perla Parlante
Nadir racconta la leggenda della Perla Parlante

E così, nelle notti di luna piena, Nadir raccontava ai bambini del villaggio la leggenda della Perla Parlante, insegnando loro che il vero tesoro non si trova nelle profondità del mare, ma nel cuore di chi osa sognare e agire per un bene più grande.


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La Rubrica del mese di Marzo sarà dedicata allo Yemen a partire da Archeologia, Cultura e Tradizioni, Le mille e una Fiaba  - 1 Marzo 2025


Lo Yemen, terra di straordinaria bellezza e antiche tradizioni, è un mosaico di storia e magia. Le sue città, come Sana’a e Shibam, sembrano emergere da un racconto fiabesco con le loro torri di fango e le intricate decorazioni geometriche. Le pietre preziose, in particolare lo zircone e l’onice, sono celebrate per le loro proprietà magiche e spirituali, mentre il Souq al-Milh accoglie i visitatori con spezie, incensi e tesori artigianali. Le tradizioni yemenite, come il "ghumdan" danzato con pugnali cerimoniali e la maestria del caffè mocha, evocano un fascino senza tempo. Lo Yemen è un luogo dove ogni pietra, profumo e gesto raccontano storie millenarie.


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