Assadakah Baghdad - Il movimento guidato da Moqtada al-Sadr si è aggiudicato il maggior numero di deputati nel nuovo Parlamento iracheno. In poche parole ha vinto, anche se i risultati per ora rimangono parziali. Era il favorito secondo le stime degli esperti, e i primi conteggi basati sui risultati iniziali di diverse province irachene lo confermano. "Il numero approssimativo è di 73 seggi",
Un successo annunciato, ma non ci sono certezze - Con 73 seggi su 329 il movimento Sardista sarà la prima forza in Parlamento, forte si, ma non abbastanza e sarà costretto a cercare alleanze per formare il nuovo governo. Le trattative per accordarsi sulla distribuzione dei portafogli ministeriali e sul nuovo premier, per tradizione un musulmano sciita, saranno lunghe e difficili soprattutto considerando la stretta sull’Iraq, incastrato tra Iran e Stati Uniti.
Un Parlamento frammentato - Il partito Taqadom, dell'influente capo del parlamento Mohamed al-Halboussi, un sunnita, afferma di aver ottenuto più di 40 seggi in parlamento.
Il movimento dell’ex primo ministro Nouri al-Maliki invece se ne è aggiudicati 37. In declino la coalizione Hachd al-Chaabi alleata con l'Iran, che rimarrà comunque un attore chiave nello spettro politico. Nel nuovo Parlamento iracheno manca una forza politica dominante, la stessa legge elettorale non prevede che si formino maggioranze nette in Parlamento. Nonostante ciò il movimento Sardista, con i suoi 73 seggi, godrà di una notevole influenza nella formazione del nuovo governo e nella scelta del nuovo primo ministro.
Non è stata una sorpresa - Al-Sadr già durante le elezioni del 2018 aveva conquistato 54 seggi promettendo un Iraq libero dalle influenze esterne, sia degli Stati Uniti, sia dell’Iran. Ha continuato su questa linea mantenendo i toni nazionalistici e populisti anche durante l’ultima campagna elettorale. E ha funzionato. Parlando da Baghdad, l'analista iracheno Ali Anbori ha affermato che la vittoria di al-Sadr non è stata una sorpresa. “Muqtada ha lavorato molto per ottenere un vantaggio nelle elezioni. Loro, i sadristi, hanno una buona macchina elettorale e usano tutti i mezzi per raggiungere i loro obiettivi", ha detto Anbori ad Al Jazeera. “Inoltre, Muqtada non è così lontano dall'Iran stesso. Alla fine, tutti i gruppi siederanno insieme e formeranno un governo sotto l'ombrello del regime iraniano", ha aggiunto. "Moqtada è il principale attore politico in Iraq dal 2005", ha detto Anbori, spiegando che nessun primo ministro iracheno ha preso quella posizione senza il tacito consenso di al-Sadr.
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