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Eid al Fitr - Centocelle esempio di pace e convivenza

Assadalak News Agency - Nel calendario islamico, il calendario Hijri, vengono celebrati due giorni all’anno che si chiamano Eid.

Eid Al Fitr, segue l’ultimo giorno del mese sacro di Ramadan, mentre Eid Al Adha, coincide con il decimo giorno del mese di Dhul Hijjah, l’ultimo dei dodici mesi dell’anno islamico.

Ogni celebrazione dell’Eid dura tre giorni, e ciascuno corrisponde a una diversa occasione celebrativa nella fede islamica, con il proprio significato.

Eid Al Fitr segna la fine del mese di Ramadan, il periodo di digiuno per i musulmani di tutto il mondo. E anche in Italia, la comunità musulmana festeggia in un contesto di pace e convivenza, come a Centocelle, in piazza S. Felice, dove persone di tutte le confessioni si sono trovate insieme per celebrare i fratelli musulmani, che a loro volta hanno rivolto l’invito senza distinzioni, fra palloncini colorati con l’augurio tradizionale “Ramadan Mubarak” a fianco della croce.

Fra i principali promotori dell’iniziativa, la signora Zeinab Ismail, direttrice amministrativa della grande moschea Al Huda, sempre in prima linea nel portare avanti i valori della cooperazione e della convivenza, insieme all’Imam Mohamed Ben Mohammed, rappresentante della comunità islamica in Italia, con Comune di Roma e università La Sapienza.

Un Iftar che celebra quindi la comunanza di valori, un passo in avanti per la costruzione di una società pacifica, come ha dichiarato l'Imam, che non ha mancato di ricordare la tragedia in atto nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.

Molti i giovani che hanno preso parte all’iniziativa, nuove generazioni della comunità islamica di Roma, con amici e compagni di scuola, che fra loro hanno parlato delle reciproche tradizioni e usanze, mostrando che le differenze possono unire, e non il contrario.

Datteri e acqua hanno segnato il momento della preghiera Maghrib, poi i ragazzi hanno servito riso, carne, verdure, polpette, zuppa e dolci. Fra le autorità, la consigliere Elena Antinozzi (Municipio V), ha preso parte all’iniziativa, definendola esempio di tolleranza e conoscenza delle culture. Un esempio sano, di inclusione e partecipazione.

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