Assadakah Cairo - Guerriero indurito dalla guerra o uomo cagionevole di salute? La vera identità di Tutankhamon, potrebbe ribaltarsi. Un personaggio storico divenuto leggenda. Il faraone più famoso dell’antico Egitto. Il re-bambino tanto glorioso quanto fragile. Guida del suo paese nel segno della ricchezza e magnificenza, eppure travolto da una morte improvvisa ancora avvolta dall’aura del mistero.
Chi era davvero Tutankhamon? Vissuto tra il 1341 e il 1323 a.C. circa, salito al trono all’età di nove anni, succeduto al padre Akhenaton, e morto prematuramente all’età di 19. Si tramanda che avesse una malformazione al piede, piegato verso l’interno e il basso, con fianchi femminili e una protrusione dell’arcata dentaria superiore. Inoltre, si racconta che i suoi genitori fossero fratello e sorella. Insomma, fragile e delicato di salute, e con una deformazione a un piede.
Tre esperti egittologi ribaltano questa biografia, rilanciando la figura di Tutankhamon: era un guerriero indurito dalla battaglia e non il malaticcio ragazzo-re della leggenda. Ipotesi che già stanno sollevando l’attenzione degli studiosi. Le rivelazioni sono state presentate in occasione del Cheltenham Science Festival. “Quando ho studiato Tutankhamon, personalmente non penso che ci fosse alcuna prova che fosse disabile, perché ho visto mummie dove sembra che ci sia un piede torto”, dichiara Sofia Aziz, egittologa biomedica. Secondo l’esperta, il “piede torto” potrebbe essere stato provocato durante il processo di mummificazione: l’applicazione di resina e bendaggi stretti potrebbe aver deformato il piede.
Inoltre, le sue gambe erano ben allineate, e se avesse avuto una deformità, se avesse avuto un piede torto, avrebbe avuto difficoltà a camminare, ma le ossa lunghe non ne mostrano alcuna prova. Fu sepolto con circa 130 bastoncini completi e frammentati di varie forme e disegni: “Si è pensato che fossero bastoni da passeggio per aiutare la sua mobilità. Ma i bastoni da passeggio erano solo un segno di regalità”. Pensare che il corpo di Tutankhamon è rimasto indisturbato per tremila anni. L’archeologo britannico Howard Carter, che ne scoprì la tomba nel 1922, dedicò quasi un decennio successivo alla catalogazione di ben 5.398 suppellettili sepolcrali. La maschera funeraria del faraone-fanciullo, contenente più di 9 chili d’oro, è il reperto più prezioso dell’antico Egitto, fino ai giorni nostri, probabilmente il più emblematico. Tra tutti gli altri oggetti sepolti con il faraone per garantirne forza, ricchezza e sussistenza durante la vita ultraterrena sono compresi un mantello in pelle di leopardo, quattro tavoli da gioco, sei carri, trenta giare di vino e quarantasei archi da frecce.
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