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Egitto - Scoperti i segreti dell’imbalsamazione

Assadakah Cairo - Trentuno contenitori di ceramica ritrovati in un antico laboratorio di imbalsamazione a Saqqara svelano le 'ricette' di miscele e unguenti con cui venivano preparate le mummie nell'antico Egitto: destinate a trattare specifiche parti del corpo del defunto, venivano preparate con ingredienti importati da tutto il Mediterraneo, dall'Africa tropicale e dal sud-est asiatico. Lo dimostra lo studio pubblicato sulla rivista Nature da un team internazionale a cui partecipa anche l'Università di Torino, sotto la guida dell'Università Ludwig Maximilian di Monaco e dell'Università di Tubinga in collaborazione con il Centro nazionale di ricerca del Cairo.

"Conoscevamo il nome di molti di questi ingredienti per l'imbalsamazione fin da quando sono state decifrate le antiche scritture egizie, ma finora potevamo solo immaginare quali sostanze ci fossero dietro a ciascun nome", sottolinea Susanne Beck dell'Università di Tubinga. Il laboratorio di Saqqara, risalente alla 26esima dinastia (664-525 a.C.) e scoperto nel 2016, ha rappresentato una svolta e ha riservato agli archeologi molte sorprese. Ad esempio si è scoperto che la sostanza che gli egizi chiamavano 'antiu', e che solitamente veniva tradotta come mirra, è in realtà una miscela di ingredienti come olio di cedro, ginepro e grassi di origine animale.

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