Clamorosa scoperta archeologica in Egitto: mummie, risalenti a circa 2.000 anni fa, rinvenute in scavi condotti a ovest di Alessandria da una missione dell’Università di Santo Domingo, presso il tempio di Taposiris Magna, antica città il cui nome significa appunto “Grande Tomba di Osiride”. La divinità aveva la signoria sul mondo dei morti, di cui era sovrano e giudice supremo, e la lingua d’oro della mummia serviva al defunto per parlare a Osiride, nel mondo dei morti. La missione archeologica ha riportato alla luce 16 tombe scavate nella roccia, una tecnica di inumazione diffusa in era greco-romana, con all’interno un certo numero di mummie in cattivo stato di conservazione, come ha riferito il ministero, riferendosi alle due con la lingua d’oro. Servivano al defunto per parlare a Osiride. Si tratta di foglie d’oro a forma di lingua nella bocca delle mummie, in un uno speciale rituale per assicurare ai defunti la capacità di parlare nell’aldilà davanti al tribunale di Osiride. Il luogo è stato fortemente danneggiato dal 2013 dal terrorismo islamico e ora dalla pandemia: gli introiti dell’anno, per il settore del turismo, scorso sono scesi del 70%, a 4 miliardi di dollari.
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