Egitto - Sayyed Mekkawi, icona della musica popolare egiziana
- Patrizia Boi
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Patrizia Boi (Assadakah News) - Sayyed Mohammed Mekkawi, nato nel cuore pulsante del Cairo, nel popolare quartiere di Bulaq, il 5 maggio 1927, fu un autentico menestrello del suo tempo, un artista le cui melodie e parole si sono profondamente radicate nell'anima del popolo egiziano. Bulaq, un crogiolo di talenti e tradizioni popolari, rappresentò per Mekkawi una fucina di ispirazione, un luogo dove la musica e la vita si intrecciavano in un vibrante arazzo sonoro.
Cresciuto in un contesto familiare umile, Sayyed Mekkawi nutrì fin dalla tenera età una passione viscerale per la musica, un richiamo irresistibile che lo avrebbe condotto a diventare una delle figure più amate e influenti del panorama musicale egiziano del XX secolo.
Quando suo padre morì, Mekkawi pianse per giorni. In seguito, il dolore si attenuò, ma le lacrime continuarono a scorrere. I medici furono impotenti sia nel diagnosticare la sua condizione che nello fermare le lacrime. Un giorno, tuttavia, non riuscì più a vedere. Questa afflizione non gli impedì di imparare il Corano o di diventare uno studioso di Al-Azhar.
Essendo stato formato nell'arte della recitazione del Corano, la voce di Mekkawi poteva elevarsi, aspra ma potente, per emozionare i suoi ascoltatori. Cantava da solista accompagnandosi al suo liuto in numerosi concerti, sebbene non fosse questo a portargli la fama o a confermare il suo status di uno dei compositori di musica orientale più dotati e popolari.
Ciò che gli portò la fama, tuttavia, fu l'indimenticabile personaggio di al-Missaharati, l'uomo che annuncia il pasto prima dell'alba durante il mese di Ramadan, che lui e Fuad Haddad crearono nel 1951. Figura popolare durante il mese sacro, al Missaharati fu data nuova vita dalle parole di Haddad e dalla musica di Mekkawi.
Composta al ritmo della tradizionale "Tabla" (tamburo), suscita sentimenti di patriottismo, nazionalismo e orgoglio per la cultura arabo-musulmana. Il Missaharati rappresentava un'intera generazione, esprimendo le sue sofferenze, frustrazioni e sogni. Quando Al-Missaharati fu trasmesso per la prima volta alla radio, divenne immediatamente un simbolo delle aspirazioni nazionali. Continua quarant'anni dopo ad aiutare i fedeli a vegliare, esortando i musulmani ad alzarsi per il loro pasto prima dell'alba.
Toccando profondamente il suo pubblico, , di fatto, toccò tutte le importanti questioni economiche, sociali, intellettuali e politiche che riguardavano direttamente le classi meno privilegiate. Critico nei confronti di qualsiasi carenza nazionale, non esitava a deridere la burocrazia nella sua canzone Al-lstemara Rakba Al-Humara ("Il Questionario su un Asino"). Ma Ha'n hareb ("Combatteremo"), uscita nel 1956, e Al-Ard Bitetkalem Arabi ("La Terra Parla Arabo"), composta dopo il 1973, furono anche vere espressioni di orgoglio per il suo paese.
Più di ogni altra cosa, tuttavia, Mekkawi sarà ricordato per il suo contributo alla musica popolare egiziana e specialmente per l'operetta El Leila El Kebira ("La Grande Notte"), per la quale scrisse la musica sui versi del poeta Salah Jahin. Inizialmente concepita per la radio, descrivendo l'ultima e più importante notte del "Moulid", una festa di un santo, fu in seguito adattata per il teatro dei burattini e trasmessa in televisione, diventando un successo immediato e duraturo sia per i bambini che per gli adulti.
La carriera musicale di Sayyed Mekkawi si erge come un monumento alla canzone popolare egiziana, un genere che egli contribuì a definire e nobilitare, con uno stile inconfondibile che seppe unire con maestria la ricchezza della tradizione con le fresche brezze della modernità.
I suoi inizi, negli anni '40, furono segnati dalle esibizioni in locali e feste popolari, palcoscenici autentici dove il contatto diretto con il pubblico e l'immersione nelle sonorità del folklore e del tarab (la musica araba classica con la sua enfasi sull'improvvisazione melodica e l'espressione emotiva) plasmarono il suo linguaggio musicale. Fu in questi anni che Mekkawi affinò la sua sensibilità ritmica e melodica, assorbendo le vibrazioni dell'anima popolare e trasformandole in un linguaggio sonoro personale.
Una svolta cruciale nella sua carriera avvenne nel 1952, quando il suo talento fu notato dal rinomato compositore Kamal El-Tawil. El-Tawil riconobbe immediatamente la genuinità e la forza espressiva della musica di Mekkawi e lo introdusse nel mondo della radio e del cinema, aprendogli le porte a un pubblico più vasto e a nuove opportunità artistiche. Questa "scoperta" fu un momento spartiacque, che permise al "poeta del popolo" di ampliare i suoi orizzonti e di iniziare a lasciare un'impronta indelebile nel panorama musicale nazionale.
Gli anni successivi furono costellati di collaborazioni iconiche che diedero vita a veri e propri capolavori della canzone egiziana. Il sodalizio artistico con il poeta Salah Jahin fu particolarmente fecondo. Insieme crearono gemme musicali come "Soura" (صورة, 1960), un vero e proprio inno alla bellezza multiforme dell'Egitto, una celebrazione lirica del suo paesaggio, della sua storia e della sua gente, che ancora oggi risuona con un profondo senso di identità nazionale.

Un altro frutto della loro collaborazione fu l'indimenticabile "Ya Wad Ya Te'el" (يا واد يا طالع), un brano che incarna lo spirito di resilienza e di tenacia del popolo egiziano, una melodia popolare che celebra la capacità di superare le avversità con dignità e speranza.
Anche la collaborazione con il suo scopritore, Kamal El-Tawil, fu di fondamentale importanza. Insieme diedero vita a canzoni patriottiche che si fecero eco dello spirito dei tempi, in particolare "El Horreya" (الحرية), un inno vibrante alla libertà e alle aspirazioni di una nazione in fermento dopo la Rivoluzione del 1952. Queste canzoni divennero la colonna sonora di un'epoca di cambiamenti e di rinnovato orgoglio nazionale.

Il talento di Sayyed Mekkawi non si limitò alla composizione e all'interpretazione di canzoni popolari. Il suo contributo al cinema e al teatro fu altrettanto significativo. Recitò in diversi film musicali, tra cui il celebre "El-Wessada El-Khalya" (الوسادة الخالية, 1957) e "Lahazat Gharam" (لحظات غرام, 1961), portando sullo schermo la sua carismatica presenza e la sua voce inconfondibile. Inoltre, la sua voce potente ed espressiva fu spesso utilizzata per arricchire le colonne sonore di film storici, conferendo un'aura di autenticità e di pathos alle narrazioni epiche del passato egiziano.

Lo stile musicale di Sayyed Mekkawi rappresentò una fusione innovativa e armoniosa di diverse influenze. Seppe intrecciare la melodia avvolgente e l'improvvisazione emotiva del tarab con i ritmi vivaci e autentici della musica popolare (baladi), il tutto incorniciato da testi poetici di grande sensibilità e profondità. I suoi temi spaziarono dall'amore nelle sue molteplici sfaccettature all'esplorazione dell'identità egiziana, dalle riflessioni sulla lotta sociale all'esaltazione del patriottismo, un sentimento particolarmente sentito e celebrato nelle sue opere successive alla Rivoluzione del 1952, un periodo di profonda trasformazione per l'Egitto.
La vita di Sayyed Mekkawi fu segnata da una lunga e coraggiosa lotta contro il cancro, che lo condusse alla morte il 21 aprile 1997, all'età di 69 anni. La sua scomparsa lasciò un vuoto incolmabile nel cuore del popolo egiziano, come testimoniato dalla partecipazione di migliaia di persone al suo funerale al Cairo, un commosso omaggio reso da una nazione intera al suo "poeta sonoro". I media nazionali dedicarono ampio spazio alla sua scomparsa, riconoscendone l'importanza fondamentale per la cultura egiziana.
L'eredità musicale di Sayyed Mekkawi è immensa e duratura. Egli è universalmente considerato il "padre della canzone popolare moderna" in Egitto, colui che ha saputo rinnovare il genere mantenendone intatta l'anima autentica e popolare. Le sue opere continuano a essere trasmesse con frequenza dalle radio e dalle televisioni egiziane, soprattutto durante le feste nazionali e le celebrazioni, mantenendo vivo il suo ricordo e la sua musica nel cuore delle nuove generazioni.

Numerosi artisti contemporanei, come Shaaban Abdel Rahim e Hakim, hanno apertamente citato come una delle loro principali fonti di ispirazione, riconoscendo il suo impatto fondamentale sull'evoluzione della musica popolare egiziana.
La figura di Sayyed Mekkawi è avvolta da diverse curiosità e aneddoti che ne arricchiscono il ritratto umano e artistico. Era affettuosamente soprannominato "La voce di Bulaq" e "Il poeta del popolo", appellativi che sottolineavano il suo profondo legame con il suo quartiere natale e la sua capacità di esprimere i sentimenti e le aspirazioni della gente comune.

Si racconta che persino la leggendaria Umm Kulthum nutrisse una profonda ammirazione per la sua straordinaria capacità di connettersi in modo autentico e diretto con il pubblico umile, un riconoscimento significativo da parte di una delle più grandi voci del mondo arabo. A testimonianza del suo valore artistico e del suo contributo alla cultura egiziana, a Sayyed Mekkawi è stato conferito postumo il prestigioso Premio di Stato Egiziano per le Arti.
Per coloro che desiderano immergersi nel ricco universo musicale di Sayyed Mekkawi, alcuni ascolti consigliati includono l'iconica "Soura" (صورة), un vero e proprio affresco sonoro dell'Egitto; l'emblematica "Ya Wad Ya Te'el" (يا واد يا طالع), un inno alla resilienza popolare; e la vibrante "El-Horreya" (الحرية), un'eco musicale delle speranze di libertà nate dopo la rivoluzione.
Sayyed Mekkawi non fu solo un musicista e un cantante, ma un vero e proprio narratore sonoro dell'anima egiziana, un artista che con le sue melodie e le sue parole ha saputo dare voce alle gioie, alle sofferenze, alle speranze e ai sogni del suo popolo, lasciando un'eredità musicale che continua a vivere e a emozionare nel cuore della cultura araba.
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