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Egitto – Riportato alla luce il Santuario del Falco

Assadakah Cairo - Durante lo scavo di un complesso religioso nell'antico porto di Berenice, nel deserto orientale egiziano, gli archeologi hanno scoperto un santuario nel quale si praticava il culto del falco risalente al tardo periodo romano, datato a circa 1.500 anni fa. L'annuncio del ritrovamento ad opera di un team di ricercatori guidati da Joan Oller Guzmán, professore del Dipartimento di Antichità e Medioevo dell'Università di Barcelona in Spagna, è stato pubblicato sull'"American Journal of Archaeology".

Denominato il "santuario del falco", l'edificio è composto da due piccole stanze rettangolari, le cui pareti sono rivestite di conci di gesso bianco. La prima stanza conteneva un grande tavolo d'offerta in pietra e un vaso di ceramica grezza senza coperchio. Nella stanza posteriore si trovava una statua cubica, con una testa che emerge da un blocco di pietra, con un'iscrizione greca danneggiata, e un supporto per le offerte. Tra i reperti c'erano 735 resti animali composti da frammenti scheletrici di vari pesci, uccelli e mammiferi, oltre a pezzi di gusci d'uovo di uccelli, la maggior parte dei quali comprendeva 15 falchi senza testa.

Nell'anticamera, a est del "santuario del falco", è stata rinvenuta una stele a cima rotonda con iconografia egizia tradizionale e testo greco. Il rilievo incompiuto mostra il faraone che offre un oggetto rotondo a tre divinità, tra cui il dio falco. L'iscrizione, invece, mette in guardia da un tabù religioso: "È improprio bollire una testa qui dentro". Sono stati trovati anche un arpione di provenienza sconosciuta e delle monete.

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