Egitto - Riemerge dal passato la Tomba perduta di Thutmose II
- Patrizia Boi
- 29 mar
- Tempo di lettura: 8 min
Aggiornamento: 7 apr

Patrizia Boi (Assadakah News) - Thutmose II è stato una figura di notevole importanza nella storia dell'Antico Egitto. Come quarto sovrano della XVIII dinastia, il suo regno, sebbene relativamente breve, ha segnato un periodo cruciale per la stabilità e l'espansione del regno egiziano.
Sposo della celebre regina Hatshepsut, una delle poche donne a governare come faraone a pieno titolo, Thutmose II ha consolidato alleanze e affrontato sfide che hanno preparato il terreno per i successi dei suoi successori. La sua tomba, a lungo cercata dagli archeologi, rappresenta un tassello fondamentale per comprendere meglio le pratiche funerarie e le credenze religiose dell'epoca.
Nel febbraio 2025, un team congiunto di archeologi egiziani e britannici ha annunciato la scoperta della tomba perduta di Thutmose II. È la prima scoperta di una tomba faraonica dopo più di un secolo, dalla storica rivelazione della sepoltura di Tutankhamon nel 1922.
Il dottor Piers Litherland, ricercatore onorario associato del McDonald Institute for Archaeological Research presso l'Università di Cambridge e direttore sul campo dell'esplorazione, ha guidato la missione che ha portato a questo straordinario ritrovamento.
La tomba è stata individuata nella necropoli tebana occidentale, vicino a Luxor, una zona nota per ospitare le sepolture di numerosi sovrani egizi. All'ingresso, gli archeologi si sono trovati di fronte a un'enorme scala e a un imponente corridoio discendente, elementi che indicavano chiaramente la dignità regale del sepolcro. Il dottor Litherland ha descritto al Newshour della BBC le difficoltà incontrate nell'accesso alla camera funeraria:
«Abbiamo dovuto avanzare strisciando per una decina di metri lungo uno stretto passaggio e superare un varco di appena 40 centimetri».

Le immagini rilasciate dal Ministero egiziano delle Antichità mostrano l'ingresso della tomba di Thutmose II. Fotografia: Ministero egiziano delle Antichità/AFP/Getty Images
È stato un soffitto dipinto di blu con stelle gialle a rivelare a Piers Litherland che si trovava davanti a una scoperta straordinaria.
«Quando ho visto il soffitto dipinto di blu con stelle gialle, ho capito che avevo appena scoperto la prima tomba rupestre di un faraone egiziano rinvenuta da più di un secolo», ha dichiarato Litherland.
L’archeologo britannico, che esplorava le valli occidentali vicino alla Valle dei Re da oltre un decennio, si è imbattuto, infatti, in una scalinata nascosta che conduceva alla tomba del faraone egizio Thutmose II.
Dopo mesi di lavoro per rimuovere i detriti alluvionali, Litherland e il suo team erano convinti di aver trovato la sepoltura di una regina. Ma non appena hanno osservato la vastità della camera funeraria e il soffitto decorato con scene tratte dall’Amduat, il testo religioso riservato ai sovrani che racconta il viaggio dell'anima nell'Aldilà, l’archeologo ha capito la portata della scoperta:
«Quando ho visto quel soffitto, ho provato una sorta di smarrimento straordinario», ha raccontato alla BBC World Service.
«Quando sono uscito, mia moglie era fuori ad aspettarmi e l’unica cosa che ho potuto fare è stata scoppiare in lacrime».
Un Mistero Archeologico Risolto

Con grande emozione, Litherland e il suo team hanno continuato a sgomberare la tomba, aspettandosi di trovare resti sepolti sotto i detriti. Tuttavia, la sepoltura era completamente vuota.
«Non perché fosse stata saccheggiata, ma perché era stata deliberatamente svuotata», ha spiegato l’archeologo.
La mummia di Thutmose II era stata precedentemente rinvenuta nel 1881 nella cachette di Deir el-Bahari (tomba DB320), dove era stata nascosta dai sacerdoti di Amon intorno al 975 a.C. per proteggerla dai saccheggiatori che imperversavano nella Valle dei Re.
La tomba, costruita sotto una cascata, si era riempita d’acqua circa sei anni dopo la sepoltura del faraone. I resti del re erano stati trasportati attraverso un corridoio secondario e spostati altrove.
«Solo gradualmente, mentre setacciavamo tutto il materiale – tonnellate e tonnellate di calcare frantumato – abbiamo trovato questi piccoli frammenti di alabastro, sui quali era inciso il nome di Thutmose II».
I frammenti probabilmente si ruppero durante il trasferimento della sepoltura.
Soltanto durante la meticolosa analisi dei materiali raccolti – tonnellate di calcare frantumato – Sono emersi piccoli frammenti di alabastro con il nome di Thutmose II.
«Fortunatamente, nel trasloco, qualcosa si è rotto: ed è proprio grazie a questo che siamo riusciti a identificare il proprietario della tomba», ha spiegato Litherland.
Un’Impresa Anglo-Egiziana

La scoperta è stata resa possibile grazie a una missione congiunta tra la New Kingdom Research Foundation, un’istituzione accademica britannica indipendente diretta da Litherland, e il Ministero egiziano del Turismo e delle Antichità, con il supporto dell’Istituto McDonald per la Ricerca Archeologica dell’Università di Cambridge.
Thutmose II fu il marito e fratellastro di Hatshepsut e il padre di Thutmose III. La sua tomba, finora mai individuata, era sempre stata cercata in un’area completamente diversa, sul lato opposto della montagna rispetto alla Valle dei Re.
«Questa scoperta risolve un grande mistero dell’antico Egitto: la posizione delle tombe dei primi sovrani della XVIII dinastia», ha dichiarato Litherland all’agenzia PA Media.
L'Entusiasmo dei Responsabili egiziani

Il Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità egiziane, il dottor Mohamed Ismail Khaled, ha definito questa scoperta:
«una delle più significative scoperte archeologiche degli ultimi anni», poiché segna la prima volta in cui è stato rinvenuto il corredo funerario del re Thutmose II, un ritrovamento senza precedenti in nessun museo al mondo.
Secondo una dichiarazione del ministero, l’ingresso e il passaggio principale della tomba erano stati scoperti nel 2022; da allora sono proseguiti gli scavi interni.
«La tomba comprende un corridoio il cui pavimento è ricoperto da uno strato di intonaco bianco, che conduce alla camera funeraria nel corridoio principale della tomba, dove il livello del pavimento è di circa 1,4 metri più alto del pavimento della camera stessa», ha precisato il ministero.
Inizialmente, «l’équipe archeologica ha ritenuto che potesse trattarsi della tomba della moglie di uno dei re, data la sua vicinanza alla tomba delle mogli del re Thutmose III e alla tomba della regina Hatshepsut», ha spiegato Khaled. Ma la scoperta di mattoni di malta con iscrizioni blu e stelle gialle, decorazioni e paragrafi del libro “Amduat” (un importante testo funerario) hanno portato gli archeologi a identificare la tomba come quella di un faraone.

Proprio nel cuore del deserto di Luxor, dove affiorano innumerevoli tracce della storia dell’Antico Egitto, si è verificata questa sensazionale scoperta archeologica a soli 2,4 chilometri dalla Valle dei Re.
Secondo il Ministero egiziano del Turismo e delle Antichità, la tomba del re Thutmose II è «l’ultima tomba perduta dei re della XVIII dinastia in Egitto, scoperta durante gli scavi sul monte Tebe, a ovest di Luxor, nel sud del paese».
Per questo motivo ha affermato:
«È un momento straordinario per l'egittologia e per una più ampia comprensione della nostra comune storia umana».
Il dott. Magdy Shaker, archeologo senior presso il Ministero del Turismo e delle Antichità, ha dichiarato alla BBC che la scoperta della tomba di Thutmose II rappresenta un passo significativo verso la scoperta del potenziale di cinque tombe reali perdute, tra cui quelle del re Ramses VIII, di Alessandro Magno, di Nefertiti e di Cleopatra, tutte ancora da ritrovare. Egli ha affermato:
«Abbiamo trovato la tomba di Thutmose II in un sito a 2,4 chilometri dalla Valle dei Re. Questa scoperta apre la porta alla possibilità di altre tombe lontane dalla valle, spingendoci ad ampliare la nostra ricerca e i nostri scavi in nuove aree».
Shaker ha poi spiegato che la causa della scomparsa di alcuni dei reperti funerari scomparsi sono i famigerati furti di tombe avvenuti durante la XXI dinastia.
Egli ha anche precisato che le informazioni circolate sulla tomba di Thutmose II come seconda sepoltura reale scoperta dopo quella di Tutankhamon sono «imprecise».
Shaker, sempre parlando alla BBC, ha sottolineato che nel 1939 fu scoperta una tomba appartenente al re Psoni I, terzo sovrano della XXI dinastia, nell’area di San al-Hajar a Sharqia. Tuttavia, lo scoppio della Seconda guerra mondiale impedì che tale evento ricevesse la giusta attenzione.
Un’Ipotesi Sorprendente

Secondo Mohsen Kamel, vicedirettore della missione sul campo, la tomba scoperta potrebbe non essere l’unica legata a Thutmose II:
«L’esistenza di una seconda tomba, molto probabilmente intatta, è una possibilità straordinaria».
Se così fosse, potremmo essere davanti a una delle più importanti scoperte archeologiche dell’era moderna. La ricerca continua, con la speranza che il destino del faraone possa essere finalmente svelato dopo millenni di oblio.
Rammentiamo che sono state recuperate anche altre 54 tombe: inizialmente si pensava che Thutmose II, antenato del più noto Tutankhamon, fosse sepolto in un sito a fianco della Valle dei Re. Ma questo ritrovamento cambia le carte in tavola. La scoperta arriva dopo 12 anni di accurati lavori, il cui lavoro ha consentito di recuperare anche altre 54 tombe nella montagna tebana occidentale di Luxor e di identificare oltre 30 mogli reali e donne di corte.
Anche il Direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, in una intervista rilasciata a Rainews afferma:
«L’archeologia ci dimostra come la ricerca non sia mai finita (...) E che la ricerca sul campo ci permette di trovare nuovi frammenti di memoria che ci consentono di ricostruire la biografia di personaggi di cui conosciamo i nomi, e di ricostruire – in questo caso – l’attività legata al culto, alla sepoltura dei sovrani in una fase cruciale in cui cambia completamente la visione dell’architettura funeraria ovvero all’alba del Nuovo Regno, e della 18esima dinastia».

Questa scoperta non solo arricchisce la nostra comprensione delle pratiche funerarie dell'Antico Egitto, ma offre anche nuove prospettive sul regno di Thutmose II e sul contesto storico della XVIII dinastia. Gli archeologi sperano che ulteriori indagini possano portare alla luce altri dettagli sulla vita e sulla morte di questo enigmatico faraone, nonché sul ruolo significativo della sua consorte, la regina Hatshepsut.

Nonostante la sua breve e fragile esistenza, Thutmose II ha lasciato un’eredità che ha segnato profondamente la storia dell’Antico Egitto. La sua figura è stata spesso oscurata da quella della straordinaria Hatshepsut, la donna che, dopo la sua morte, assunse il titolo di faraone e governò con un’autorità senza precedenti. Tuttavia, fu proprio attraverso il suo regno che si gettarono le basi per la successiva ascesa di Thutmose III, il grande condottiero che espanse l’impero egiziano fino a raggiungere l’apice della sua potenza.
La sua mummia di Thutmose II, conservata al Museo Egizio di Torino, seppur segnata dal tempo e dalle vicissitudini storiche, ci restituisce l’immagine di un uomo che, nonostante la salute precaria, incarnava la maestosità della regalità egizia. Il fatto che le sue mani e i suoi piedi fossero curati con attenzione è un dettaglio che ci parla della sua consapevolezza del ruolo divino e dell’immagine che un faraone doveva trasmettere.
Anche se non fu un grande costruttore né un conquistatore, la sua discendenza diede origine a una delle epoche più gloriose della civiltà egizia.
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