Franco Abdulkader - Con accordi del valore di oltre 30 miliardi di dollari nel campo dell'idrogeno verde e dell'ammoniaca firmati solo il 25 agosto 2022, l'Egitto mostra la sua chiara e seria ambizione di diventare un hub energetico e un fornitore globale di energia pulita. Giovedì 1 settembre, il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, ha ricevuto Dimitris Copelouzos, presidente del gruppo greco Copelouzos, per discutere l'installazione di un cavo elettrico sottomarino che trasporterebbe l'energia rinnovabile prodotta in Egitto in Europa attraverso la Grecia. Concretamente, le due parti hanno discusso della creazione di progetti di energia solare ed eolica che genererebbero un totale di 9,5 gigawatt di elettricità, che sarebbero poi esportati in Europa. La disponibilità di moderne infrastrutture elettriche, linee di trasmissione, reti di distribuzione e controllo della qualità permetterebbero all'Egitto di garantire il regolare svolgimento del progetto. Queste discussioni fanno parte della visione del presidente al-Sisi di fare dell'Egitto un punto di interconnessione elettrica tra Africa ed Europa. Accogliendo favorevolmente questa partnership e sottolineando ancora una volta l'ambizione dell'Egitto di diventare un hub energetico globale, il presidente al-Sisi ha sottolineato l'importanza di "rafforzare la cooperazione congiunta con la società greca per produrre e trasmettere energia pulita. Una cooperazione che servirà non solo Egitto e Grecia, ma anche Europa e Africa, consolidando così la posizione dell'Egitto come centro regionale per il commercio di tutte le forme di energia". Visti i numerosi accordi sottoscritti e le discussioni avviate di recente tra le autorità egiziane e società internazionali, si può dire che il Paese è sulla buona strada per realizzare le ambizioni che si è prefissato in termini di energia pulita. Se questo nuovo progetto dovesse concretizzarsi, spingerebbe l'Egitto al rango di uno dei maggiori produttori e fornitori di elettricità basata su energia pulita in Africa. Un progetto simile è in corso tra il Marocco e la Gran Bretagna.
Il ministero dell'Elettricita' egiziano ha inaugurato una centrale solare con una capacità produttiva di 10 gigawattora nella Zona Economica del Canale di Suez. Il progetto fa parte dello stabilimento Jushi specializzato nella lavorazione della vetroresina nella zona industriale cinese "Itida". L'impianto è stato costruito attraverso una partnership tra lo stabilimento e Inara
Capital, che opera nel campo delle energie rinnovabili. Il ministro dell'Elettricità egiziano Mohamed Shaker ha sottolineato i grandi sforzi intrapresi dal dicastero in coordinamento con vari attori per attuare la strategia nazionale di raggiungere il 42 per cento dell'energia totale da fonti nuove e rinnovabili entro il 2035. "Lo Stato presta grande attenzione a tali progetti, in particolare a quelli di energia pulita, e alla cooperazione con i Paesi vicini nel collegamento elettrico, in particolare a ciò che sta avvenendo attualmente tra Egitto, Grecia e Italia", ha aggiunto Shaker.
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