Mourad Rouighi - Al Cairo è andato in scena il primo capitolo della rinnovata cabina di regia fra l'Egitto e l'Algeria. Infatti, il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shukry ha incontrato il suo omologo algerino Ramtane Lamamra per discutere di vari temi che stanno tenendo con il fiato sospeso l'opinione pubblica araba.
Parlando a una conferenza stampa congiunta, Shukry ha ribadito subito che l'Egitto sta seguendo da vicino i disordini politici in Tunisia a seguito della decisione del suo presidente di avvalersi di poteri costituzionali di emergenza.
Dal canto suo, il capo della diplomazia algerina Ramtane Lamamra ha dichiarato che Algeri si tiene a fianco della Tunisia e che si fida completamente "della leadership" del Presidente Kaies Saeid, definendo quanto sta succedendo nel paese vicino, un "affare interno" che richiede tanta lungimiranza e sopprattutto una fiducia nella capacità delle autorità di Tunisi ad indicare la via migliore per una rapida uscita della crisi istituzionale attuale.
Il ministro Lamamra, ha altresì commentato il suo tour diplomatico che l'ha portato tra Etiopia, Sudan ed Egitto, riconoscendo che sulla diga del Nilo, permangono delle profonde incomprensioni e che questa regione sta "attraversando una fase critica". Oltre ad esortare le tre nazioni a raggiungere un accordo che tenga in conto i diritti riconosciuti delle stesse, ha lasciato capire che presto l'Algeria potrà formulare nuove proposte per disinnescare una bomba diplomatica che minaccia la stabilità mondiale. "Tutti i protagonisti sanno che lo scenario a cui aspiriamo tutti, è un assetto in cui prevalga lo spirito di dialogo e mutua adesione ai bisogni di tutti. Solo così, ha chiosato il ministro Lamamra, riusciremo ad individuare nuovi piani di condivisione delle risorse idriche, che consentiranno ai tre paesi, di proseguire programmi certi di crescita e sviluppo".
Infine, sulla Libia, tanto Sameh Shukry che Ramtane Lamamra, hanno espresso il loro ottimismo sui passi compiuti dal governo di unità nazionale, confermando la disponibilità dei paesi limitrofi ad accompagnare Tripoli in questa face decisiva della propria storia.
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