Assadakah News - Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ne aveva accennato già lo scorso 23 ottobre da Pescara: realizzare una Conferenza Internazionale per la ricostruzione di Gaza e delle zone distrutte del Libano. Obiettivo raggiunto, visto che il meeting si terrà lunedi 2 dicembre al Cairo. Esiste però un problema a monte: per procedere alla ricostruzione di un territorio praticamente raso al suolo, è necessario che si ponga fine alla guerra, visto che gli aerei e le artiglierie israeliane non hanno ancora cessato di vomitare fuoco sulla popolazione palestinese. Oltre al fatto che dovrebbe essere Israele a farsene carico, visto che la distruzione sta avvenendo per opera del governo sionista di Tel Aviv. In ogni caso, anche il primo ministro dell'Autorità Nazionale Palestinese (ANP), Mohammad Mustafa, pare d’accordo sull’iniziativa. Abbiamo già dato un contributo di 5 milioni di euro per un progetto dell'ANP, però credo che si debba fare qualcosa di più coordinato, ovviamente coinvolgendo l'ANP che è il nostro interlocutore, perchè con Hamas non abbiamo nulla a che fare", ha aggiunto.
“La pace ancora non è vicina e stiamo lavorando per accelerare i tempi”, ammette Tajani. Ma per il ministro degli Esteri è già arrivato il momento di organizzare il dopo, di cominciare a pianificare la ricostruzione di un territorio devastato, una desolante distesa di macerie e sangue, di morti e sfollati.
La cooperazione rimane la migliore opportunità per aprire uno spiraglio che porti alla pace, come ha sottolineato anche la premier Giorgia Meloni: “E’ necessario dover affiancare agli sforzi che stiamo portando avanti sul binario politico per un cessate il fuoco un binario parallelo umanitario, sul quale dobbiamo impegnarci con la stessa determinazione”.
Tajani ha anche annunciato il nuovo programma di aiuti, per un totale di 25 milioni di euro: “Lo stanziamento di impegno umanitario d’emergenza di 10 milioni per le popolazioni del Libano, di 10 milioni di aiuto umanitario a Gaza e un sostegno di 5 milioni per il piano dell’ANP per la pianificazione della ricostruzione della Striscia di Gaza”.
L’obiettivo è duplice: cercare di dare “risposte concrete”, e già durante la sua missione di ieri nello Stato ebraico il ministro ha “ottenuto l’assicurazione di un “percorso agevolato” per i tir italiani che potranno passare ed entrare a Gaza; e rimanere “al fianco dell’ANP anche il giorno dopo la fine della guerra”, lavorando all'attuazione della soluzione dei due Stati.
La situazione umanitaria in Libano è fonte di grande preoccupazione per l’Italia, che è “pronta a fare la sua parte”. Il governo ha già stanziato 50 milioni per accompagnare lo sviluppo economico del Paese e assistere la popolazione rifugiata siriana e le comunità che la ospitano. Nei giorni scorsi, inoltre, sono già stati destinati 17 milioni di euro in aiuti di emergenza. I dieci milioni annunciati da Tajani serviranno infine per aiutare famiglie e bambini. Il passo successivo sarà, anche in questo caso, parlare di ricostruzione. “Credo che dovremmo anche riflettere sul dare vita a una Conferenza come quella che c’è per la ricostruzione dell’Ucraina, di farla per Gaza, ma anche per il Libano e per quelle parti di Israele del Nord che sono state colpite”.
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