Assadakah News - Egitto, Qatar, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Palestina e Lega Araba, riuniti al Cairo, accolgono con favore l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza e lo scambio di ostaggi e detenuti.
L'incontro ha sottolineato l'importanza di mantenere il cessate il fuoco, in modo da garantire l'accesso al sostegno umanitario in tutte le zone della Striscia di Gaza e la rimozione di qualunque ostacolo all'ingresso di ogni possibile aiuto umanitario e di rifugio e dei requisiti di recupero.
L'assemblea ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«Su invito della Repubblica araba d'Egitto, il primo febbraio si è tenuta al Cairo una riunione di Ministri degli Esteri e funzionari del Regno hashemita di Giordania, degli Emirati Arabi Uniti, del Regno dell'Arabia Saudita, della Stato del Qatar, della Repubblica araba d'Egitto, oltre al Segretario generale del Comitato esecutivo dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina per conto dello Stato di Palestina e del Segretario generale della Lega degli Stati arabi.
Le parti partecipanti alla riunione hanno concordato quanto segue:
1 - Accogliendo con favore la conclusione dell'accordo di Cessate il fuoco a Gaza e lo scambio di ostaggi e detenuti, elogiando gli sforzi compiuti dalla Repubblica araba d'Egitto e dallo Stato del Qatar in questo senso, e sottolineando l'importante e apprezzato ruolo degli Stati Uniti nel raggiungimento di questo accordo, si auspica di collaborare con l'Amministrazione del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump per raggiungere una pace giusta e globale in Medio Oriente, secondo la soluzione dei due stati, e di lavorare per liberare la regione dai conflitti.
2 - Riconoscendo il sostegno agli sforzi compiuti dai tre paesi summenzionati per garantire l'attuazione dell'accordo in tutte le sue fasi e disposizioni, riuscendo a portare tra i contendenti una tregua totale, si sottolinea l'importanza di sostenere il cessate il fuoco, in modo da garantire l'accesso al sostegno umanitario in tutte le zone della Striscia di Gaza e la rimozione di qualunque ostacolo all'ingresso di ogni possibile aiuto umanitario e di rifugio e dei requisiti di recupero. E si riconosce, altresì, protezione, in modo appropriato e sicuro, al completo ritiro delle forze israeliane, rifiutando totalmente qualsiasi tentativo di divisione della Striscia di Gaza e lavorando per consentire all'Autorità Nazionale Palestinese di acquisire i propri diritti nella Striscia di Gaza come parte del territorio palestinese occupato, insieme alla Cisgiordania e a Gerusalemme Est, in modo da permettere alla comunità internazionale di affrontare la questione umanitaria della catastrofe a cui il settore è stato esposto a causa dell'aggressione israeliana.
3 - Si sottolinea il ruolo fondamentale, indispensabile e insostituibile dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA) e si respinge categoricamente qualsiasi tentativo di aggirarla o limitarne il ruolo.
4 - Si sottolinea a questo proposito l'importanza degli sforzi concertati con la comunità internazionale per pianificare e attuare un processo di ricostruzione globale nella Striscia di Gaza, al più presto possibile, in modo da garantire che i palestinesi rimangano nella loro terra, soprattutto alla luce della lealtà e della totale fedeltà alla propria patria dimostrata dal popolo palestinese, in un modo che contribuisca a migliorare la vita quotidiana dei residenti palestinesi della Striscia sulla loro terra e affronti i problemi degli sfollati interni, fino al completamento del processo di ricostruzione.
5 - Si esprime l'incessante pieno sostegno alla fedeltà del popolo palestinese alla propria terra e al rispetto dei propri legittimi diritti in conformità al diritto internazionale, e si afferma il rifiuto di qualsiasi violazione di tali diritti inalienabili, sia attraverso attività di insediamento, espulsione e demolizione di case, annessione di terreni o evacuazione di tali terreni dai suoi proprietari tramite spostamento o incoraggiamento del trasferimento o sradicamento dei palestinesi dalla propria terra in qualsiasi modo o in qualsiasi circostanza o giustificazione, che possa minacciare la stabilità e si allertano gli interlocutori onde evitare un'ulteriore estensione del conflitto nella regione e compromettere le possibilità di pace e di coesistenza tra i suoi popoli.
6 - Si accoglie con favore l'intenzione della Repubblica araba d'Egitto, in cooperazione con le Nazioni Unite, di ospitare una conferenza internazionale per la ricostruzione della Striscia di Gaza, al momento opportuno, e invitando la comunità internazionale e i sostenitori a contribuire a questo sforzo .
7 - Si fa appello alla comunità internazionale a questo proposito, in particolare alle potenze internazionali e regionali, e al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, affinché inizi l'effettiva attuazione della soluzione dei due Stati, in modo da garantire che vengano affrontate le radici della tensione in Medio Oriente. In particolare raggiungendo una giusta soluzione della questione palestinese, tra cui: l'a realizzazione dello Stato palestinese su tutto il suo territorio nazionale e nel contesto dell'unità della Striscia di Gaza e della Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, in conformità con le risoluzioni di legittimità internazionale e le linee guida del 4 giugno 1967. In questo contesto, si sostengono gli sforzi della coalizione internazionale all'attuazione della soluzione dei due stati e la partecipazione attiva alla conferenza internazionale, presieduta da Arabia Saudita e Francia, la cui realizzazione è prevista per giugno 2025, allo scopo di risolvere la questione Palestinese attraverso la soluzione dei due stati».
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