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Egitto - Archeologia, riemerge Tomba Reale di 3.600 anni fa

Immagine del redattore: Patrizia BoiPatrizia Boi
Vista dell'interno della tomba - Credito: Ministero del Turismo e delle Antichità dell'Egitto
Vista dell'interno della tomba - Credito: Ministero del Turismo e delle Antichità dell'Egitto

Patrizia Boi (Assadakah News) - Patrizia Boi (Assadakah News) - L’Egitto continua a rivelare i suoi misteri millenari, testimoniando la straordinaria ricchezza di una civiltà che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’umanità. Le recenti scoperte archeologiche, come la tomba reale portata alla luce ad Abydos, non solo arricchiscono la nostra conoscenza sulle dinastie meno note dell'Antico Egitto, ma contribuiscono anche a rafforzare l'interesse scientifico e culturale verso questa terra enigmatica.


In questo contesto, istituzioni come l’Accademia d’Egitto a Roma svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere lo studio, la ricerca e la diffusione del patrimonio egiziano, creando un ponte culturale tra il passato e il presente. Attraverso mostre, conferenze e collaborazioni accademiche, l’Accademia rappresenta un centro di eccellenza per la conoscenza della civiltà faraonica, valorizzando l’importanza di nuove scoperte e il lavoro degli archeologi che operano sul campo.


La recente scoperta della tomba reale ad Abydos, risalente a circa 3.600 anni fa, si inserisce in questo ampio quadro di studio e divulgazione, offrendo nuove prospettive sulla storia dell'Antico Egitto e sull'evoluzione delle pratiche funerarie nel Secondo Periodo Intermedio.


Il ritrovamento della tomba reale è avvenuto nella necropoli del Monte Anubi ad Abydos, in Egitto, naturalmente. La missione congiunta egiziano-americana, guidata dal professor Joseph Wegner dell'Università della Pennsylvania, ha individuato questa sepoltura a una profondità di circa sette metri sotto il livello del suolo. ​

La regina Nefertari guidata da Iside, tempera su facsimile di carta di Charles K. Wilkinson, senza data; Al Metropolitan Museum of Art, New York City; Basato su una scena raffigurante Iside (a destra) che conduce la regina Nefertari nella tomba di Nefertari a Tebe, in Egitto, c. 1279-1213 a.C. Museo Metropolitano d'Arte, New York; Fondo Rogers, 1930 (Adesione n. 142.40); www.metmuseum.org
La regina Nefertari guidata da Iside, tempera su facsimile di carta di Charles K. Wilkinson, senza data; Al Metropolitan Museum of Art, New York City; Basato su una scena raffigurante Iside (a destra) che conduce la regina Nefertari nella tomba di Nefertari a Tebe, in Egitto, c. 1279-1213 a.C. Museo Metropolitano d'Arte, New York; Fondo Rogers, 1930 (Adesione n. 142.40); www.metmuseum.org

La camera sepolcrale è realizzata in calcare ed è coperta da volte a botte formate da mattoni di fango, che originariamente raggiungevano un'altezza di circa cinque metri. Le iscrizioni presenti su entrambi i lati dell'ingresso menzionano le dee egizie Iside e Nefti, spesso associate rispettivamente alla nascita e alla morte.

Nephthys "Nephthys" - un simbolo di nascita, morte, invisibilità e oscurità tra gli antichi faraoni e gli egiziani
Nephthys "Nephthys" - un simbolo di nascita, morte, invisibilità e oscurità tra gli antichi faraoni e gli egiziani

Sebbene il nome del faraone sepolto rimanga sconosciuto a causa dei danni subiti dalle decorazioni, il professor Joseph Wegner ha osservato che lo stile decorativo della tomba è simile a quello della tomba del re Senebkay, scoperta nel 2014 nella stessa area. Secondo Wegner, la tomba recentemente scoperta potrebbe appartenere a un predecessore di Senebkay, il che aiuterebbe a completare il puzzle della dinastia di Abydos


La dinastia di Abydos ha regnato durante il Secondo Periodo Intermedio (circa 1650-1600 a.C.), un'epoca caratterizzata da conflitti e frammentazione politica in Egitto. Per un certo periodo, alcuni archeologi hanno persino dubitato dell'esistenza di questa dinastia, un'opinione che è stata completamente smentita una decina di anni fa dalla scoperta della tomba del re Senebkay, un sovrano di Abydos successivo alla scoperta più recente. ​

Vista dell'interno della tomba - Credito: Ministero del Turismo e delle Antichità dell'Egitto
Vista dell'interno della tomba - Credito: Ministero del Turismo e delle Antichità dell'Egitto

Oltre alla tomba senza nome, gli archeologi hanno annunciato la scoperta di un laboratorio di ceramica e vetro in un villaggio a nord di Abydos, datato al periodo in cui Roma controllava l'Egitto, dal 30 a.C. al 642 d.C. I numerosi forni e le ampie aree di stoccaggio testimoniano uno dei maggiori centri di produzione della regione. Su frammenti di ceramica, noti come ostraka, sono state trovate più di 30 iscrizioni in greco e demotico che descrivono in dettaglio tasse e scambi commerciali. ​


Il professor Joseph Wegner ha sottolineato l'importanza di queste scoperte, affermando che la tomba fornisce nuove prove scientifiche sullo sviluppo delle tombe reali nella necropoli del Monte Anubi e aggiunge nuove informazioni sui re di questa dinastia, offrendo una comprensione più profonda della complessa storia politica del Secondo Periodo Intermedio in Egitto. ​


Queste scoperte rappresentano un passo significativo nella comprensione della storia dell'Antico Egitto e delle sue dinastie meno conosciute. Tuttavia, il valore di tali ritrovamenti non risiede solo nella loro importanza archeologica, ma anche nella loro capacità di alimentare il dialogo culturale tra Egitto e Italia.


In questo contesto, la collaborazione tra l'Associazione Assadakah e l’Accademia d’Egitto a Roma assume un ruolo fondamentale nella diffusione della conoscenza del patrimonio storico e culturale egiziano. L’Accademia, da decenni punto di riferimento per lo scambio culturale tra i due paesi, opera con l’obiettivo di far conoscere al pubblico italiano la grandezza della civiltà egiziana, dalle sue origini faraoniche fino alle sue espressioni artistiche contemporanee.


Attraverso eventi, mostre, conferenze e studi, l’Accademia d’Egitto porta avanti un’opera di divulgazione che si inserisce perfettamente nella missione di Assadakah News: raccontare il Medio Oriente e il mondo arabo attraverso il prisma della cultura, dell’arte e della storia.


Iniziative congiunte, come la diffusione delle più recenti scoperte archeologiche o la promozione del cinema e della letteratura egiziana, rafforzano il ponte tra le due sponde del Mediterraneo, avvicinando popoli e tradizioni.


Le ricerche condotte ad Abydos e il costante impegno degli archeologi rappresentano un patrimonio di conoscenza che non deve rimanere confinato nelle accademie, ma essere reso accessibile a tutti. E proprio grazie al lavoro di realtà come l’Accademia d’Egitto e Assadakah, la grande storia dell’Egitto continua a vivere e a raccontarsi, mantenendo viva la memoria di un passato che appartiene all’umanità intera.




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