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Immagine del redattoreLetizia Leonardi

Editoriale - Netanyahu ha aperto le porte dell'inferno


Talal Khrais (Assadakah News) - Netanyahu parte per l'America con l'obiettivo di ottenere il sostegno diretto degli Stati Uniti sui vari fronti dove combatte Israele. Il momento scelto non è certamente dei migliori perché gli Stati Uniti sono impegnati in un difficile periodo di elezioni presidenziali. I democratici, in particolare, si trovano in una situazione di grande imbarazzo per la scelta del candidato in grado di affrontare il repubblicano Trump.

Netanyahu vuole dimostrare al Congresso Americano che Israele è vittima del terrorismo da parte di diversi Paesi (Iraq, Iran, Yemen e Libano). Allo stesso tempo intende dimostrare che Israele (dopo l'attacco allo Yemen) è abbastanza forte da essere in grado di punire chi lo aggredisce. La verità però è ben diversa. Gli obbiettivi colpiti sono stati: la raffineria, il deposito di carburante e la Centrale elettrica a Hodeidah.

L'errore più grande che ha fatto Netanyahu è stato quello di aprire le porte dell'inferno. Ieri i Yemeniti degli Houthi hanno annunciato che Israele ha violato le regole dell'ingaggio e che loro intendono iniziare la quinta fase, cioè non limitarsi a colpire navi nemiche nel Mar Rosso, nello stretto di Yemen e addirittura nell'Oceano Indiano bensì prendere di mira anche impianti industriali. Lo Yemen ha ben poche cose che possono essere colpite mentre Israele, sul suo territorio, ha migliaia di siti industriali, compresi quelli chimici di ammonio. I Yemeniti possiedono centinaia di migliaia di missili balistici a lungo raggio. La settimana scorsa sono riusciti a mandare un drone colpendo Tel Aviv a una distanza di 2000km.

Insomma, Netanyahu non riesce a fare una cosa sensata e apre le porte dell'inferno.

Israele deve inoltre affrontare un nuovo fronte: quello della Cisgiordania. Un Paese meno armato di Gaza ma molto più grande e richiede, in caso di allargamento del conflitto, l'arruolamento di centinaia di migliaia di soldati. Israele è ormai un Paese stremato che combatte su diversi fronti. Questo è il Paese che vuole avere la pace negando la terra ad altri popoli. Tutto può essere risolto con la soluzione di due Stati e due popoli. Purtroppo non sembra che si voglia arrivare a questo. La settimana scorsa infatti il Knesset ha votato una mozione contro la creazione dello Stato Palestinese.

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