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Editoriale - Il tramonto della Soluzione a Due Stati?

Roberto Roggero* - Con la conferenza stampa tenuta nella serata di ieri a Washington, dal presidente Donald Trump e dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, pare che la soluzione “Due Popoli, Due Stati” si stia avvicinando al definitivo tramonto. Trump ha infatti annunciato che gli Stati Uniti prenderanno il controllo della Striscia di Gaza e che la popolazione palestinese sarà deportata in Egitto e Giordania, nonostante il drastico “no” di Amman e del Cairo, che però pare che per i grandi prepotenti non costituisca un problema.

A questo punto risulterebbe completamente inutile il viaggio del ministro degli Esteri Antonio Tajani in Israele e l’incontro con il ministro Sa’ar, in programma per domani 6 febbraio, che ha come obiettivo il consolidamento del cessate il fuoco e del rilancio del processo politico verso la soluzione a Due Stati.

Trump ha ribadito infatti di essere convinto che Egitto, Giordania e altri Paesi accetteranno di accogliere queste persone sul proprio territorio, e ha avuto il coraggio di dire che i palestinesi non vogliono vivere a Gaza, perché è diventato un inferno. Ma allora a che scopo sono serviti decenni di lotta, centinaia di migliaia di vittime, le divere Intifada, la guerra?

L'ambasciatore palestinese all'Onu: "Rispettare la volontà di vivere a Gaza". Hamas: "Il piano di Trump per Gaza è ridicolo".

La diplomazia sta andando verso il fallimento, e ancora di più la credibilità e il peso politico dell’Italia sulla scena internazionale. Ha un bel dire il ministro Tajani: “Hamas non può tornare a controllare la Striscia. La popolazione di Gaza ha pagato un prezzo troppo alto per la sua follia terroristica. Per questo siamo in prima linea nel sostegno

all'Autorità Nazionale Palestinese nel suo processo di riforme".

Se il prezzo pagato dalla popolazione palestinese è considerato “troppo alto”, come si dovrebbe valutare l’iniziativa Trump-Netanyahu su una deportazione di massa? E quale considerazione della risposta negativa di Egitto e Giordania sull’accoglienza della popolazione di Gaza? Quale considerazione e quali conseguenze potrà avere questa decisione, rispetto alla dichiarazione del ministro degli Esteri del Regno di Arabia Saudita, S.A. Faisal bin Farhan bin Abdullah, il quale ha ribadito che non ci sarà alcuna normalizzazione delle relazioni con Israele senza la creazione di uno Stato palestinese indipendente? L'Arabia Saudita continuerà i suoi incessanti sforzi per creare uno Stato palestinese indipendente con Gerusalemme Est come capitale, e non stabilirà relazioni diplomatiche con Israele senza questa soluzione?

Che ne sarà della tanto propagandata “Soluzione a Due Stati”? che ne sarà dei palestinesi? La comunità internazionale permetterà anche questo crimine?

(*Direttore reponsabile Assadakah News)

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