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Editoriale - “Il governo stravolge i rapporti con l’Armenia”

Bruno Scapini* - “Carissimi Amiche e Amici, la recente visita in Italia del presidente dell'Azerbaijan, Ilham Aliyev mi spinge a scrivere un pensiero sul tipo di rapporto che l'attuale governo italiano sta intrattenendo con l'Azerbaijan. Come sapete, si tratta di un Paese del Caucaso Meridionale, la stessa regione dove è ubicata l'Armenia. L'Azerbaijan è Paese musulmano, autodefinito "fratello della Turchia", ed è sulla lista nera dei Paesi che non rispettano i Diritti Umani (vedere le tante dichiarazioni e risoluzioni del Parlamento Europeo, del Consiglio d'Europa ecc.); l'Armenia è Paese cristiano, e fratello dell'Italia, potrei dire io che l'ho conosciuto personalmente come ambasciatore in quella sede.  Ebbene, da qualche anno l'Italia sta allacciando relazioni sempre più strette con Baku al punto da sconvolgere la tradizionale politica di equilibrio con l'Armenia. Anzi, si fanno affari sempre lucrosi con l'Azerbaijan grazie ai suoi soldi quali proventi del gas e del petrolio.

Baku fa la guerra all'Armenia, l'Armenia la perde e perde il Karabagh, terra di insediamento storico armeno. Nessuno in Europa né in Occidente reagisce oltre a qualche sporadica dichiarazione di rammarico.  L'Armenia non ha gas né petrolio, ma condivideva con l'Italia il proprio sviluppo con le sue importazioni e la sua grande cultura storica. Oggi l'Italia cerca di vendere armi a Baku e ciò in disprezzo delle normative vincolistiche esistenti.  Certo qualcuno di voi dirà: ma ci dà gas e petrolio. Sì vero, ma non si mercifica tramite l'affare la cooperazione e l'amicizia con l'Armenia. Noi non sosteniamo più le cause armene del Genocidio e dell'auto-determinazione del Karabagh (legittima peraltro). Calpestiamo i nostri valori in cambio di... sapete che cosa? Della Diplomazia del Caviale! E' questo che conta per molti politici italiani ormai. Orbene, per un approfondimento, vi allego questo mio articolo pubblicato dalla Rivista di Politica Internazionale Sponda Sud. Grazie per l'attenzione e un cordiale saluto”.

(* Già Ambasciatore della Repubblica Italiana)

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