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Immagine del redattoreLetizia Leonardi

Da Nord a Sud tutta Italia commemora le vittime del genocidio armeno


Letizia Leonardi (Assadakah Roma News) - Anche in Italia, da nord a sud, si commemorano oggi i martiri del genocidio armeno. Centosette anni dal terribile massacro che è stato ignorato per molto tempo ma almeno per un giorno tutto il mondo lo ricorda. Ogni 24 aprile tutti gli italiani di origine armena, gli armeni che vivono in Italia e i simpatizzanti dell'Armenia si uniscono con tutte le organizzazioni e le Comunità Armene per ricordare il massacro subito dagli armeni nel 1915 ad opera dell’Impero ottomano. Il primo genocidio del XX secolo, così lo ha definito Papa Francesco, che ancora la Turchia non intende riconoscere ma il mondo intero lo ha fatto. In Italia purtroppo ancora non c'è una legge che riconosce ufficialmente il genocidio armeno ma moltissimi enti locali: Consigli Regionali, Provinciali e Comunali hanno approvato all'unanimità la mozione che lo riconosce e oggi, più che mai, la commemorazione delle vittime è di fondamentale importanza perché Erdogan più volte ha ripetuto che deve completare il lavoro di spada iniziato dagli avi e si rischia che riesca a metterlo in pratica grazie alla pericolosa alleanza con gli azeri che minacciano continuamente gli armeni dell'Artsakh.

L'aggressione militare dell’Azerbaijan contro la Repubblica d'Artsakh (Nagorno Karabakh) di un anno e mezzo fa, l’assordante silenzio della comunità internazionale, i criminali tentativi di cancellare ogni traccia di cultura armena nelle zone occupate e le recenti, gravi violazioni del cessate il fuoco ai danni degli armeni, approfittando del drammatico conflitto in corso in Ucraina, sono dei pericolosi segnali che nessuno considera. Tutto il mondo si sente coinvolto nella guerra che sta combattendo l'Ucraina ma continua a ignorare quello che succede ogni giorno agli armeni del Nagorno Karabakh. Il diritto all'autodeterminazione di un popolo vale solo per gli ucraini ma a quanto pare non vale per gli armeni che sono anni che lo rivendicano. Lo rivendicano da dopo il referendum democratico avvenuto successivamente allo scioglimento dell'Unione Sovietica con il quale la popolazione aveva scelto per l'indipendenza. E ne aveva facoltà, secondo quanto previsto dalla legge sovietica. A non dimenticare le vittime del genocidio armeno in Italia, oltre alle singole persone e associazioni di simpatizzanti, ci sono anche: l'Unione Armeni d’Italia, Associazione Assoarmeni (Roma), Associazione Casa di Cristallo (Padova), Associazione Italiarmenia (Padova), AGBU Milan, Casa Armena-Hay Dun (Milano), Comunità Armena-Calabria, Comunità Armena-Napoli, Consiglio per la comunità armena di Roma e Unione Talenti Armeni d’Italia.

Tra le Comunità Armene che in Italia hanno organizzato eventi e funzioni religiose c'è quella di Roma che oggi alle ore 10 farà una commemorazione alla presenza dell'Ambasciatrice della Repubblica d'Armenia Tsovinar Hambardzumyan presso il giardino del genocidio armeno in piazza Augusto Lorenzini. Alle ore 11 ci sarà la Santa Messa in memoria dei martiri armeni celebrata da Monsignor Narek Naamoyan, rettore del pontificio collegio armeno. Presiederà e pronuncerà l'omelia S. Eminenza il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali. In occasione della Commemorazione del genocidio, il 22 aprile, sempre a Roma, al Centro di cultura francese 'Institut français - Centre Saint-Louis in| Largo Giuseppe Toniolo 20/22 è stato proiettato il film "Il Padre" di Fatih Akin.

Nell'imminenza del 24 aprile, a Reggio Calabria si è organizzata la Giornata della Memoria del Genocidio degli Armeni, durante i lavori dell’ Ottava Commissione Consiliare Pari Opportunità, Pace, Diritti umani, Relazioni internazionali e Immigrazione, il professore Sebastiano Stranges, studioso, geologo, archeologo e naturalista e il dottor Carmine Verduci, presidente della Pro Loco di Brancaleone e vice Presidente dell’Associazione Armenia-Calabria, dopo i saluti della Presidente Teresa Pensabene, hanno raccontato la tragedia umanitaria del popolo armeno, avvenuta tra il 1915 1 il 1917, durante la prima guerra mondiale, ad opera dei Giovani Turchi. Hanno richiamato alla memoria l’olocausto degli ebrei, avvenuto appena qualche decennio dopo, durante la seconda guerra mondiale e le tante guerre che ancora si combattono. Il professor Stranges ha evidenziato anche il profondo legame che unisce l’Armenia e la Calabria, dove vi sono molte tracce archeologiche e radici religiose, culturali, toponomastiche, usi e tradizioni tipiche delle antiche popolazioni armene stabilitesi nei secoli in Calabria. "Oggi l’Associazione Armenia-Calabria - come ha affermato il dottor Verduci - sta portando avanti con successo un'importante azione di valorizzazione del patrimonio storico e culturale degli Armeni di Calabria, e di promozione turistica dei territori posti tra Brancaleone, Bruzzano, Ferruzzano, Staiti e di altri comuni calabresi. La Valle degli Armeni sta diventando un brand di importante attrazione turistica a livello europeo. Il 24 aprile a Palazzo S. Giorgio, sempre a Reggio Calabria, sarà esposta la bandiera armena, In segno di vicinanza e solidarietà al popolo armeno e con l’intento di mettere sempre al centro delle relazioni tra i popoli i valori del rispetto reciproco e della pace. Stessa cosa ha fatto il Comune di Asolo sulla facciata del Palazzo Comunale.

A Bari l'associazione Armeni Apulia celebra oggi, alle 10, una Santa Messa in onore dei martiri del genocidio armeno alla chiesa di San Gregorio armeno a Bari vecchia. Era la notte tra il 23 e il 24 aprile e sono iniziati a Costantinopoli i primi arresti tra l’élite armena. Lo sterminio di un milione e mezzo di armeni proseguì con le marce della morte nel deserto, senza cibo e senza acqua, con violenze e massacri.

La Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, ratificata dall’Italia con la Legge 11 marzo 1952, n. 153, riconosce che il genocidio ha inflitto gravi perdite all’umanità in tutte le epoche storiche. La Sottocommissione per i diritti umani delle Nazioni Unite, nel 1973, riconobbe lo sterminio armeno quale primo genocidio del XX secolo.

La Repubblica di Turchia non ha mai riconosciuto il genocidio armeno. Secondo alcuni studiosi, negando che questo abbia avuto luogo, ne consegue che è ancora in atto, seppur in forme differenti dallo sterminio fisico e sistematico.

L’Amministrazione Comunale di Cusano Milanino, offrendo la propria solidarietà al popolo armeno nella sua lotta per il riconoscimento della verità storica e per la difesa dei suoi diritti inalienabili, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 13 del 15 marzo 2021, si è impegnata a ricordare il genocidio armeno il 24 aprile di ogni anno. Anche Pesaro torna a commemorare il genocidio armeno, come fa ormai da diversi anni, con un’iniziativa culturale in programma oggi, dalle ore 16 nel centro storico, promossa dall’assessorato alla Bellezza del Comune di Pesaro e dalla comunità armena residente a Pesaro. Ci sarà un corteo, che partirà da piazza del Popolo e arriverà alle 16.30 al Parco Miralfiore davanti alla “croce di pietra”, la Croce Armena kachkar nella lingua originale, opera dell’artista e architetto Aslan Mkhitaryan. Ci saranno poi artisti armeni che intoneranno gli inni nazionali (italiani e armeni) sulle note del violino di Ketevan Abitari che suonerà anche i brani del grande compositore armeno Komitas. Concluderà l’evento il rito armeno dell’incenso.

Il Comune di Venezia, su iniziativa della Presidenza del Consiglio comunale e in collaborazione con l'Università Ca' Foscari, il 20 aprile ha organizzato una cerimonia cittadina all'auditorium di Santa Margherita in collaborazione con l'Unione degli Armeni d'Italia, l'associazione civica Lido Pellestrina e l'associazione Voci di Carta. Ma in una conferenza stampa hanno annunciato iniziative fino a maggio. A Padova ieri, 23 aprile, nel Cortile di Palazzo Moroni, in via VIII Febbraio, è stata deposta una corona d'alloro presso il bassorilievo in bronzo, per ricordare i martiri del genocidio armeno alla presenza del Sindaco Sergio Giordani e Aram Giacomelli, rappresentante della Comunità Armena e dell’Associazione Italiarmenia. A Saronno, il 26 aprile, ci sarà un incontro dal titolo “Armenia 1915: il grande male – Un genocidio che non possiamo dimenticare”, alle ore 21.00 al Teatro della Regina Pacis di via Roma 110. Relatore della serata sarà Rodolfo Casadei, inviato internazionale del periodico “Tempi”. Interverrà la cantante lirica armena Elisaveta Martirosyan e gli attori della Compagnia della Ruota offriranno brani e testimonianze del popolo armeno. Anche Torino ha ricordato il genocidio degli armeni. Venerdì 22 aprile, alle ore 17.30, al Polo del Novecento-Palazzo San Celso, in corso Valdocco, si è svolto l'incontro "Armenia, terra senza pace a est dell’alba".

L’evento, a cura del Centro Federico Peirone e della Fondazione Carlo Donat-Cattin, ha messo in luce non solo le criticità ma anche la storia, la cultura e le prospettive di una possibile convivenza pacifica con i vicini di quello che può essere considerato un avamposto europeo verso l’Asia caucasica. È stata anche inaugurata, sempre a Palazzo San Celso, la mostra fotografica "Armenia oggi, fra passato e futuro" con la presentazione del curatore Garen Kokcijan e che potrà essere visitata fino al 15 maggio, dalle 10 alle 18. In Lombardia, a Desenzano del Garda, "La guerra, il genocidio e il potere della musica" è stato il tema del concerto tenuto dalla cantante e pianista armena libanese Rita Tekeyan a Villa Brunati con Andrea Rossi alla Chitarra. Ieri a Povoletto, in provincia di Udine, in occasione del 107mo Anniversario del Genocidio, il Comune ha deciso l'intitolazione del largo "24 aprile degli Armeni", alla presenza del Sindaco Giuliano Castenetto. L'Ambasciatrice della Repubblica d'Armenia in Italia, S. E. Tsovinar Hambardzumyan, ha inviato un messaggio di saluto in cui ha ringraziato il Sindaco e l'Associazione Zizernak per l'iniziativa.


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