Costa d’Avorio - Cacao sostenibile per il mercato UE
- Roberto Roggero
- 20 gen
- Tempo di lettura: 2 min
Assadakah News - Il Costa d’Avorio, per un futuro sostenibile, sceglie l’agricoltura sostenibile, a cominciare dalla coltivazione del cacao, che fa del Paese il primo produttore al mondo, e nel quadro della lotta alla deforestazione, per venire incontro al regolamento dell’Unione Europea definito EUDR, che a partire dal 2025 vieterà la vendita di qualsiasi prodotto derivato dalla deforestazione. Il Costa d’Avorio, con la sua rapida crescita, è uno dei principali partner di Bruxelles nel garantire la tracciabilità.

Le importazioni dell'Ue sono uno dei maggiori fattori di deforestazione al mondo, e per ridurne l'impatto l'Unione Europea ha introdotto severe norme anti-deforestazione sui seguenti prodotti e sui loro derivati, fra cui la produzione di carne di manzo, che influisce per il 41% sulla deforestazione globale, e l'80% della deforestazione amazzonica sono dovute alla produzione di carne bovina. L’olio di palma richiede la superficie di circa 300 campi da calcio al giorno, per fare spazio alle piantagioni. Circa il 90% delle palme da olio è coltivato in Malesia e Indonesia. La soia, a livello globale è responsabile di circa il 12% della deforestazione. Circa l'81% della soia viene coltivata per nutrire il bestiame, soprattutto polli, maiali e mucche da latte. Il caffè, con la perdita di 130mila ettari negli ultimi 20 anni, a causa del disboscamento dei terreni per la coltivazione.
Il cacao è, dal 2000, all'origine del 37,4% della deforestazione in Costa d'Avorio e del 13,5% in Ghana. Questi due Paesi producono quasi due terzi dell'offerta mondiale di cacao. Il legno, con circa 2,5 milioni di acri di terreno all’anno, che vengono convertiti in piantagioni intensive.

Le aziende hanno tempo fino a dicembre 2024 per soddisfare i requisiti, mentre le pmi fino a giugno 2025. Dopodiché ai prodotti che non rispetteranno le nuove regole sarà vietato entrare o uscire dal mercato dell'UE.
L'obiettivo della Costa d'Avorio è quello di creare un sistema nazionale di tracciabilità. Ad Abidjan, nella sede del Conseil Café Cacao, è stato avviato un grande progetto molto prima dell'annuncio del regolamento europeo. L'obiettivo è geolocalizzare ogni appezzamento di terreno, stimarne la capacità e digitalizzare i pagamenti. L'organizzazione sta per distribuire carte elettroniche ai produttori del paese, che sono circa un milione.
Sarà possibile vedere chiaramente che è stato un determinato agricoltore a produrlo in un determinato luogo. Se rendiamo il cacao tracciabile, il mercato deve accettarlo.
La Costa d'Avorio ha anche realizzato una mappa dell'uso del suolo, per consentire agli esportatori di dimostrare la corretta provenienza. Un'iniziativa sostenuta dall'Unione europea, da cui parte più della metà dei semi esportati dalla Costa d'Avorio.
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