top of page
rroggero5

Costa d’Avorio - Assadakah incontra Mahmoud Ramadan

Roberto Roggero* - La comunità libanese in Costa d’Avorio è una delle principali leve economiche del Paese, e uno dei membri più prestigiosi è Mahmoud Ramadan, che rappresenta ufficialmente la associazione internazionale italo-araba Assadakah.

Il Paese africano non compare spesso sulle pagine della stampa occidentale, eppure è un elemento che a pieno merito può rappresentare la rinascita del continente, soprattutto dal punto di vista dell’economia nazionale e della regione subsahariana.

Mahmoud Ramadan, imprenditore e membro di spicco della comnità libanese in Costa d'Avorio e rappresentante della associazione internazionale italo-araba Assadakah

Si può quindi parlare del Costa d’Avorio in riferimento all’economia e all’oro nero (petrolio), all’oro blu (acqua), o “semplicemente” oro, a proposito di economia, poiché la notizia dell’ultima ora è la scoperta di un giacimento particolarmente esteso del prezioso metallo, nei pressi di Boundiali, nella regione di Bagoué che, secondo le prime stime, ammonterebbe a circa 45 tonnellate d’oro, corrispondenti ad almeno 3,7 miliardi di euro, stando alle attuali quotazioni del mercato mondiale. Di questo, e di altri aspetti, abbiamo parlato con Mahmoud Ramadan.

Quali sono le considerazioni relative a questa scoperta, secondo il tuo punto di vista?

E’ un avvenimento di grande importanza e di richiamo per tutto il mondo, che fa salire notevolmente le quotazioni economiche del Costa d’Avorio sulla scena economica globale, e che dimostra l’apertura del Paese verso gli investimenti stranieri, dal momento che il progetto è sostenuto da investitori australiani e cinesi, e senza dubbio traccerà nuovi confini nel settore della produzione di oro in Africa occidentale e non solo. Il Costa d’Avorio ha assorbito un alto livello di tecnologia e i risultati si vedono, perché la scoperta del giacimento di Boundiali è il risultato di un capillare processo di ricerca e di esplorazione, iniziato lo scorso ottobre, con l’adozione di tecnologie assolutamente all’avanguardia, grazie alle quali in poco tempo è stato possibile avere una dettagliata mappatura del territorio e quindi una stima precisa e particolareggiata della capienza del giacimento e delle possibilità di sfruttamento”.

E’ quindi pensabile che esistano altri tesori sepolti di questo genere?

Certamente, infatti il programma nazionale prevede una estensione delle ricerche. Al momento sono state effettuate perforazioni per circa 64mila metri, ma il programma prevede ulteriori 100mila metri di ispezioni mirate”.

Quali saranno, secondo te, i vantaggi economici nel prossimo futuro?

La scoperta del giacimento di Boundiali si inserisce in un programma di ben più vasto respiro nella strategia di sviluppo del Paese. Lo dimostra il fatto che nell’ultimo decennio la produzione di oro è triplicata rispetto allo stesso periodo precedente, superando le 51 tonnellate annue alla fine dello scorso anno. L’obiettivo è raddoppiare la produzione fino alle 100 tonnellate entro il 2030. Un tale risultato avrà un impatto assolutamente positivo nel quadro economico, sociale e politico del Costa d’Avorio, sia sulla scena regionale, che continentale e mondiale”.

Per essere valutato positivamente, un programma così intensivo dovrà necessariamente rispettare gli altri elementi che costituiscono l’economia del Paese. Ad esempio, quale potrà essere l’impatto sull’ambiente, e in particolare sulle comunità locali e sull’agricoltura?

E’ evidente che la sfida del prossimo futuro non sarà priva di difficoltà e sfide da superare. Prima di procedere a esplorazioni, perforazioni e sfruttamento, dovranno essere effettuati studi di fattibilità ambientale, con un impegno finanziario non indifferente, anzi, diciamo pure con ingenti finanziamenti. Una condizione fondamentale sarà assicurare che tutto questo andrà a beneficio della popolazione e delle diverse comunità locali e dei lavoratori che sono impiegati nel settore minerario, e garantire il rispetto degli standard ambientali, nel rispetto delle convenzioni internazionali”.

A proposito dell’industria mineraria, ovviamente l’esplorazione e l’estrazione è solo un primo aspetto. Per industria mineraria si deve intendere una filiera ben più ampia e specifica…

Assolutamente si. Per l’intero settore si aprirà un nuovo capitolo. Il Costa d’Avorio è destinato a diventare protagonista assoluto sulla scena mondiale, e avrà un indubbio peso nel determinare i prezzi e la richiesta del mercato globale. Nell’anno appena concluso, il prezzo dell’oro è già aumentato del 35%, e gli esperti prevedono che nei primi tre mesi dell’anno appena cominciato si avrà un superamento degli oltre 82mila euro al chilo. La scoperta del nuovo giacimento di Boundiali non poteva capitare in un momento migliore, perché sarà un fattore determinante nell’attirare investimenti in tutta l’Africa occidentale e un’opportunità fantastica per lo sviluppo economico del Costa d’Avorio. Naturalmente, tutto questo si dovrà basare su un oculato e responsabile piano di gestione, per produrre benefici sostenibili, perché solo in questo modo sarà possibile affrontare le sfide che abbiamo di fronte. L’obiettivo deve essere soprattutto il benessere delle comunità locali”.

E riguardo i rapporti con l’Italia?

Sono ben saldi e amichevoli, e riguardano non solo il settore industriale, ma la cooperazione politica, economica, culturale e di sviluppo comune. Dall’ultimo decennio la cooperazione con l’Italia sta vivendo una rinnovata vitalità, specialmente sul piano delle relazioni bilaterali nel settore economico, nella lotta al terrorismo e anche nel contrasto al terrorismo e delle migrazioni irregolari. Ricordo che il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, è venuto in Costa d’Avorio lo scorso aprile, proprio per rinsaldare le relazioni bilaterali, incontrando le massime autorità del Paese e visitando numerosi luoghi in cui è attivo il Sistema Italia. Il Costa d’Avorio considera l’Italia con grande interesse, e non a caso è allo studio un piano per lo sviluppo che comporta in particolare il settore turistico, nel quale è compresa anche la partecipazione della comunità libanese. Non si vive di solo oro…”.

(*Direttore responsabile Assadakah News)

Comentarios


bottom of page