Immagine di Niccolò Pizzorno che rappresenta il Potere Despota
Patrizia Boi (Assadakah News) - Parlare oggi di Rivoluzione in un mondo trafitto dalla guerra, dalla propaganda mediatica e dal dissolvimento dei valori, dalla morte dell'etica e del rispetto per l'uomo, si può ancora?
Ci sono modi sottili ma efficaci per compiere ancora dei piccoli passi verso una rivoluzione del pensiero unico dominante: ci sono libri che possono piantare il seme del dubbio nel nostro mondo diventato ormai distopico.
La letteratura fumettistica ha raggiunto nuove vette con Cortocircuiti Catartici, l’opera di Glauco Piccione e Niccolò Pizzorno (alias Pitz Horn), pubblicata dalla dei Merangoli Editrice nel settembre 2022. In un’elegante edizione limitata e numerata, questo volume si colloca a metà strada tra il romanzo satirico e la graphic novel distopica, offrendo una riflessione acuta sulla società contemporanea.
Niccolò Pizzorno e Glauco Piccione con la loro opera
Definire Cortocircuiti Catartici una semplice graphic novel sarebbe riduttivo. Come direbbe Hugo Pratt, ci troviamo di fronte a un’opera di “letteratura disegnata,” un ibrido che unisce l’acuta osservazione sociale di Glauco Piccione – antropologo di professione – con il talento illustrativo di Niccolò Pizzorno, i cui disegni vividi amplificano il messaggio narrativo del testo. Il risultato? Un invito al risveglio personale e collettivo, un grido di speranza:
«Anche nei sistemi più oppressivi, una rivoluzione è sempre possibile, a partire dal proprio risveglio interiore».
Un Trio di Protagonisti Emblematici
La narrazione ruota attorno a tre personaggi principali, ciascuno simbolo di un diverso approccio alla condizione umana e alla ricerca di libertà.
Il potere narcotico del tubo catodico (immagine di Niccolò Pizzorno, baloon di Glauco Piccione)
Ciano Blu, la “tautologia umana”, rappresenta l’essere intrappolato nel pensiero unidimensionale e nei condizionamenti mediatici. Il suo volto, disegnato con occhi a forma di emoji gialle, richiama l’apatia e la robotizzazione del consumatore moderno. La svolta nella sua vita avviene quando un guasto al televisore – simbolo di controllo mentale – crea un cortocircuito che lo libera dalla dipendenza dal tubo catodico.
Come sostiene Piccione:
«Una goccia si riconosce tale solo quando esce dal mare».
Ciano, abbandonando il mondo virtuale, si avventura in un paesaggio reale, sterile e desolato, ma carico di possibilità.
Il secondo protagonista, Isidoro Paupau, è il dia-crono-antropologo che osserva la società dall’alto, letteralmente e metaforicamente. Proveniente da un altro mondo, egli incarna l’occhio dello studioso, estraneo e immune alle catene della propaganda. Con un abbigliamento volutamente anacronistico – bermuda, mocassini e papillon – e un atteggiamento distaccato, Paupau si muove nella storia come un “colonizzatore intellettuale” ottocentesco.
Secondo Pizzorno:
«Isidoro non cambia mai idea; è l’unico personaggio costante, capace di analizzare senza lasciarsi coinvolgere».
Infine, Origami Gong, operatore ecologico, è il rivoluzionario d’azione. Ruvido e impulsivo, Gong inizia come un uomo di sistema per poi trasformarsi radicalmente. Il cambiamento avviene grazie a un evento ironico: un libro che gli cade in testa. La sua evoluzione incarna la potenza dell’imprevisto come catalizzatore di consapevolezza.
La tavola che cita il Trattamento Ludovico a cui sono soggetti gli uomini nel sistema (Disegno di Niccolò Pizzorno, baloon di Glauco Piccione)
Un Universo Narrativo Complesso
L’opera si sviluppa in un’ambientazione distopica, il Belpaese 2.0, una caricatura grottesca dell’Italia contemporanea, dominata da propaganda, cementificazione selvaggia e controllo tecnologico. Qui, l’umanità è ridotta a una massa anonima, senza volto, rappresentata da faccine stilizzate che acclamano qualsiasi assurdità proposta dai Proprietari Costruttori, gli oligarchi che governano il sistema. La narrativa ricorda i mondi distopici di Aldous Huxley e George Orwell, evocando un’umanità schiacciata dalla logica del profitto e dalla soppressione del libero pensiero.
Numerosi sono i richiami alla cultura pop e letteraria. Dai guardiani ispirati a Il mago di Oz fino alle scene che ricordano il trattamento Ludovico di Arancia Meccanica, Piccione e Pizzorno intrecciano citazioni per arricchire la trama di significati profondi. In particolare, la figura della dissidente Bushra, ispirata al mondo dei centri sociali, richiama il Popolo di Pasolini: outsider capaci di sfidare la narrazione dominante.
L’Arte del Racconto Visivo
Ogni tavola di Pizzorno è una celebrazione dell’arte grafica. Le 140 pagine, realizzate con pantoni in quadricromia, sono il frutto di quattro anni di lavoro. Il disegno non si limita a illustrare il testo, ma lo amplifica, creando un linguaggio visivo che dialoga con quello narrativo. Come dichiara l’artista:
«Quando ricevo un testo, mi collego all’universo della storia, lasciando che parole e segni si intreccino in una costellazione unica».
La cura maniacale per i dettagli emerge già dalla copertina, dove il rosso, simbolo di rivoluzione, spicca sullo sfondo. Anche i balloon riflettono la profondità del testo, come dimostrano frasi emblematiche quali:
«Vi insegnarono a determinare la scomparsa di chiunque insinuasse il dubbio».
«Maledette marionette viventi, da oggi io diserto il sistema di uniformità totale!».
Il giornalista contemporanea uomo della propaganda (immagine da me creata attraverso l'intelligenza artificiale)
Un’Odissea Contemporanea
In definitiva, Cortocircuiti Catartici non è solo un’opera d’intrattenimento, ma una provocazione intellettuale. Attraverso un linguaggio ermetico e metaforico, Piccione e Pizzorno ci costringono a riflettere sulla condizione umana e sui meccanismi di potere che regolano il mondo. È un invito a “cambiare punto di vista”, a scardinare le catene invisibili che ci tengono ancorati a una società sempre più distopica.
Se amate le narrazioni profonde, capaci di stimolare mente e cuore, non perdete l’occasione di immergervi in quest’opera unica. Come i suoi protagonisti, potreste scoprire un nuovo mondo fuori dalla gabbia che vi imprigiona.
E chissà che non si trovi proprio da un'altra parte del pianeta dove il pensiero consumistico pervasivo non si è ancora istillato in ogni persona...
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