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Cop27 – Al Sisi chiede fronte unico su Questione Palestinese

Assadakah Cairo - Nel suo intervento al vertice della Lega Araba, in corso a Sharm El Sheikh fino al 18 novembre, il presidente egiziano Abdel-Fattah al-Sisi ha sottolineato l'importanza dell'unità araba nell'affrontare sfide che vanno dalla Questione Palestinese alla sicurezza idrica, ai cambiamenti climatici, anche perché i Paesi arabi sono minacciati dagli stessi pericoli, tra cui l'interferenza di attori stranieri negli affari interni e aggressioni militari.

"Questi fattori hanno portato a prolungare crisi senza soluzioni in un momento in cui le sfide economiche, di sviluppo e ambientali, internazionali e regionali, si stanno intensificando e mentre la polarizzazione internazionale è in aumento", ha dichiarato il leader egiziano nel discorso riportato dai media locali. Il Cairo, ha proseguito al-Sisi, auspica un partenariato efficace tra Paesi arabi basato sul potenziamento e sull'integrazione delle capacità politiche, economiche e di sicurezza in modo da creare un sistema solido in grado di affrontare sfide comuni. "Questo solido sistema garantirà protezione a tutti noi dalla polarizzazione internazionale che è andata aumentando", ha spiegato. La prima crisi da affrontare, ha aggiunto, è la Questione Palestinese.

Per al-Sisi, "la capacità dei Paesi arabi di lavorare insieme per ripristinare i diritti dei palestinesi è stata storicamente, e continuerà a essere, la vera misura dell'unità araba".

Il leader egiziano ha quindi rilanciato l'iniziativa di pace proposta dall'Arabia Saudita al vertice della Lega Araba a Beirut del 2002: "L'iniziativa di pace araba rimane anche l'incarnazione dell'unità e della nostra visione comune per una soluzione equa e globale, basata sulla soluzione dei due Stati e sul principio della terra per la pace per garantire l'istituzione di uno Stato palestinese indipendente nei confini del 4 giugno 1967 con Gerusalemme Est come capitale". Al-Sisi ha quindi sollecitato unità anche per affrontare le crisi in corso in Libia, Siria, Yemen, Iraq e Sudan: "La sicurezza e il benessere delle persone di questi Paesi fratelli saranno minacciate da queste crisi che continueranno a essere una fonte di instabilità, e che hanno conseguenze su tutti noi e ostacolano i nostri sforzi di sviluppo". Il presidente egiziano ha infine affrontato il "dilemma della sicurezza idrica" che sta colpendo diversi Paesi arabi, e che potrebbe avere "conseguenze gravi" se ignorato. "La sfida della sicurezza idrica è inseparabile dalle altre sfide che la regione deve affrontare, prima tra tutte il cambiamento climatico", concluso Al Sisi.

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