Assadakah - Non contiene grandi promesse di iniziative l'intesa raggiunta in extremis tra Pechino e Washington alla Cop 26 di Glasgow per contrastare il cambiamento climatico, ma dimostra che i due Paesi «possono lavorare insieme sulle grandi questioni internazionali e raggiungere grandi cose». Nonostante l'entusiasmo del portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, sulla possibilità che «Cina e Stati Uniti possano cooperare su questioni di rilevanza globale», il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres non vede una chiusura positiva per i lavori della Conferenza mondiale sul clima e ritiene «in fin di vita» l'obiettivo di mantenere l'aumento medio della temperatura del pianeta entro gli 1,5 gradi.
Gli States e la Cina hanno annunciato il raddoppio degli sforzi congiunti per abbattere i gas serra, invocando una «azione climatica più forte» sulle linee guida di Parigi, ma per Guterres i negoziati che si concludono oggi in Scozia «molto probabilmente» non produrranno gli impegni di riduzione del carbonio necessari per impedire al pianeta di riscaldarsi oltre la soglia stabilita. È comunque stato fatto un passo importante in nome della «cooperazione» tra i due Paesi. E c'è già in programma un vertice virtuale, il 15 novembre, tra Joe Biden e Xi Jinping, dove il presidente Usa e quello cinese affronteranno anche le questioni climatiche.
«Il tempo sta finendo», sostiene il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, nella conferenza stampa della delegazione Ue. Concetto ribadito dal Papa: «Il tempo sta per scadere - dice il Pontefice - Gli impegni presi sono promettenti ma non si sprechi l'occasione». Per Timmermans la direzione intrapresa è quella giusta, ma il mondo è ancora troppo lontano dall'obiettivo degli 1,5 gradi nonostante «la vasta maggioranza dei Paesi sostenga quel traguardo». La prima bozza di accordo diffusa dall'Onu è stata dichiarata inadeguata da molti e ieri, a 24 ore dalla chiusura del vertice, erano ancora in corso negoziati per arrivare ad un accordo e per convincere i Paesi partecipanti a rafforzare gli impegni. Benché il segretario generale delle Nazioni Unite consideri incoraggianti gli annunci fatti a Glasgow su foreste, metano, tecnologia pulita, non li ritiene comunque sufficienti. «Le promesse - dice Guterres - suonano vane quando l'industria dei combustibili fossili riceve ancora trilioni di sussidi».
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