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Città del Vaticano - Gaza è la "casa" dei palestinesi

Immagine del redattore: Elisabetta PetrolatiElisabetta Petrolati

Elisabetta Pamela Petrolati (Assadakah News) - La posizione del Vaticano è sempre stata chiara e precisa rispetto a quanto è avvenuto e sta avvenendo a Gaza. L’arcivescovo e segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali Richard Gallagher, in una intervista alla rivista dei gesuiti “America”, ha ribadito la posizione della Santa Sede che rimane quella a due Stati. La preoccupazione per gli attuali fatti in Cisgiordania fa aumentare la preoccupazione, infatti l’eventuale “annessione” dei territori della Cisgiordania “da parte di Israele”, significherebbe l’allontanamento della speranza nel prossimo futuro di realizzare una soluzione a due Stati. Questa è la soluzione da sempre sostenuta dal Vaticano, nell’ambito della comunità internazionale, anche quando veniva scartata o messa in discussione da altri. Inoltre, la Santa Sede ribadisce che, nonostante le devastazioni, le distruzioni e le rovine in cui si trova, Gaza rimane la “casa” dei palestinesi, dove per generazioni sono nati e vissuti e dove hanno il diritto di rimanere e ricostruire. Nell’ambito dell’intervita alla rivista “America”, dopo aver partecipato alla Conferenza annuale sulla sicurezza di Monaco, rispondendo a una domanda circa la proposta del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump di esodare altrove i palestinesi, il presule ha ricordato che molti di essi e dei loro antenati hanno già subito l’abbandono forzato delle loro proprietà. “Non è giusto dire - ha affermato Gallagher - che sono un problema. Sono persone e come tali vanno trattate, agendo in modo rispettoso nei loro confronti e in quelli della loro dignità di esseri umani, senza mai dimenticare le enormi sofferenze che hanno subito e che stanno vivendo giorno dopo giorno”.

Inoltre l’Arcivescovo ha dichiarato che “di fronte a una proposta del genere si rimane senza parole”.

Da precisare che la posizione del Papa è sempre stata quella di essere un “pastore” per tutti, aprendo le braccia ai suoi “fratelli e sorelle” ebrei in Israele attraverso una missiva ai cattolici del Medio Oriente e ricevendo molte famiglie degli ostaggi: ha sempre cercato di raggiungere entrambe le parti di questo conflitto.

(Fonte: Vatican News)

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