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Cisgiordania – Ancora vittime per incursioni israeliane

Assadakah Beirut - Nonostante il Medio Oriente stia vivendo il mese sacro di Ramadan e, in contemporanea, del Pesach ebraico, non si fermano le violenze. Le Forze di Sicurezza israeliane sono ancora entrate in Cisgiordania per una vera e propria caccia all’uomo, aumentando la tensione delle ultime settimane. Il bilancio delle vittime dei recenti scontri è di 15 israeliani e 27 palestinesi, mentre continuano ad aumentare i posti di blocco.

Fulcro delle manifestazioni di protesta e delle conseguenti azioni di repressione, è sempre la Spianata delle Moschee a Gerusalemme, il terzo luogo sacro dell’Islam e il più sacro per la religione ebraica.

Nel nord della Cisgiordania, la presenza di soldati israeliani è stata rafforzata, soprattutto agli accessi della città palestinese di Salfit, vicino ad Ariel. I soldati hanno inoltre proceduto all'arresto di presunti terroristi nel villaggio palestinese di Bruqin, a ovest di Ariel, e nel campo rifugiati di Balata, vicino a Naplouse.

Intanto, decine di palestinesi hanno partecipato ai funerali del ventenne, ucciso a colpi d'arma da fuoco prima dell'alba durante un'operazione israeliana nella località di Azzoun. Un altro palestinese, Yahya Adwan, 27 anni, è stato colpito al petto durante un’operazione dell’esercito israeliano nella città di Azzun. Secondo le autorità palestinesi, “la maggior parte delle persone uccise è stata colpita durante scontri con le forze israeliane poiché il numero di incursioni dell’esercito israeliano è in aumento”.

La Mezzaluna Rossa palestinese ha detto che 42 persone sono rimaste ferite venerdì mattina nel complesso di Al-Aqsa.

Nelle ultime due settimane, quasi 300 palestinesi sono stati feriti nelle incursioni delle forze della polizia israeliana nel complesso di Al-Aqsa. Il complesso di 35 acri è indicato come al-Haram al-Sharif, o il Nobile Santuario dai musulmani e come il Monte del Tempio dagli ebrei.

Il sito si trova a Gerusalemme Est, che Israele ha occupato durante Guerra dei Sei Giorni del 1967 e successivamente annesse con una mossa non riconosciuta dalla maggior parte della comunità internazionale. Le incursioni israeliane ad Al-Aqsa durante il Ramadan hanno ricevuto una condanna diffusa e hanno sollevato il timore di aggravare le persistenti tensioni israelo-palestinesi in tutta Gerusalemme.

Ulteriore escalation in arrivo per la fine del Ramadan prevista all’inizio della prossima settimana e perché Israele ha autorizzato la costruzione di nuovi insediamenti nella città di Hebron, occupata illegalmente in Cisgiordania. La violenza nella Gerusalemme Est occupata ha sollevato i timori di un altro conflitto armato simile all’assalto israeliano di 11 giorni a Gaza lo scorso anno, innescato in parte da simili disordini ad Al-Aqsa.

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