Assadakah Amman - Ferma e decisa condanna per l’irruzione in forze da parte delle truppe di occupazione israeliane nella città di Jenin, in Cisgiordania, da parte di Turchia e Regno Hashemita di Giordania, espresse ufficialmente dai rispettivi ministri degli Esteri, Hakan Fidan e Ayman Safadi, i quali hanno dichiarato che gli attacchi israeliani contro i fratelli palestinesi indifesi, da troppi anni sottoposti a una continua prepotenza e violenza. I due responsabili della politica estera turca e giordana hanno sottolineato l’impegno dei reciproci governi nel continuare a perseguire l’obiettivo della pace in questa tormentata area del Medio Oriente.
Nel frattempo, è salito a 11 il numero dei palestinesi uccisi nell'attacco dell'esercito israeliano a che è ancora in corso. Lo ha fatto sapere il ministero della sanità palestinese che parla del ritrovamento di un corpo di cui ancora non si conosce l'identità.
La stessa fonte ha riferito di oltre 100 feriti, 20 dei quali in gravi condizioni. Confermata anche l'uscita dal campo profughi di 3000 persone su circa 18mila abitanti, mentre l'esercito israeliano ha negato di aver ordinato ai residenti l'abbandono del luogo.
Il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen ha chiesto all'ONU e alla comunità internazionale di intervenire con urgenza per costringere Israele a fermare l'evacuazione degli abitanti del campo profughi di Jenin.
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