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Centro Islamico Culturale d'Italia - La Fratellanza del Papa

Il Papa durante la visita alla Grande Moschea di Roma
Il Papa durante la visita alla Grande Moschea di Roma

Patrizia Boi (Assadakah News) - In occasione della scomparsa di Papa Francesco, il Centro Islamico Culturale d’Italia - Grande Moschea di Roma, attraverso le parole del suo Segretario Generale Abdellah Redouane, ha espresso un sentito tributo al pontefice che più di ogni altro ha saputo avvicinare il mondo islamico e quello cristiano.


In una lettera inviata al cardinale George Jacob Koovakad, Prefetto del Dicastero per il Dialogo Interreligioso, Redouane scrive:


«La sua solitaria e inesausta denuncia delle sofferenze di Gaza rimarrà nella coscienza di ogni uomo di fede e di ogni uomo di buona volontà. L'Islam ci insegna che tutti i credenti sono fratelli. In Papa Francesco abbiamo avuto, in questi anni di pontificato, un fratello che ha saputo andare oltre quelle incomprensioni, oltre quegli ostacoli, oltre quelle differenze che pure esistono e sarebbe arduo ed inutile negare, ha saputo andare oltre come un fratello con i fratelli, recuperando quel vincolo di fede in Dio che ci unisce, e sapendo raccogliere quel nocciolo della fede che ci accomuna e che ci fa uomini, semplici creature in viaggio verso l'eternità. Il Documento sulla Fratellanza Umana ne è coraggiosa testimonianza ed è destinato, con l'aiuto di Dio, a permanere nel tempo. A rimanere attuale e fiorente nel tempo. Non come scolpito su nuda pietra, ma come nuda pietra che si fa viva».


Redouane ha sottolineato come, durante il pontificato di Papa Francesco, le relazioni tra la Santa Sede e i Paesi islamici abbiano raggiunto vette mai toccate prima:


«Durante il pontificato di Papa Francesco le relazioni tra la Santa Sede e i paesi islamici, tra la Chiesa Cattolica e l'Islam, relazioni non solo diplomatiche, ma di vita di fede autenticamente vissuta come credenti, hanno toccato indubbiamente livelli mai raggiunti prima e vi è da confidare, e pregare, che non assumano carattere di irripetibilità».


Un riconoscimento importante viene tributato anche al coraggio personale di Papa Francesco, che ha compiuto viaggi apostolici nei luoghi simbolici dell’Islam:


«Gli stessi, e numerosi, viaggi apostolici di Papa Francesco nei Paesi islamici, dalla Palestina visitata già quasi all'inizio del suo pontificato, nel 2014, al Marocco, all'Egitto, all'Iraq, ai Paesi della Penisola Arabica, terra che ha visto la nascita dell'Islam, solo per menzionarne alcuni, testimoniano questo desiderio di conoscenza diretta del mondo islamico e al contempo il reciproco desiderio di conoscenza e di accoglienza dei musulmani».


La vicinanza e la solidarietà di Papa Francesco sono state percepite profondamente dal mondo musulmano:


«Come musulmani, abbiamo sempre sentito vicina la presenza del Santo Padre, capace di farsi interprete universale di istanze che sono comuni alle nostre fedi, dalla dignità dell'essere umano, creatura di Dio, al diritto delle creature di potersi realizzare attraverso la costruzione e la restituzione della pace».

Papa Francesco
Papa Francesco

Il sentimento di sincera amicizia e di rispetto reciproco emerge anche nella riflessione sul carattere umano di Papa Francesco:


«Papa Francesco, di cui salutammo l'elezione al soglio petrino con fiducia e gioia, è stato un amico, un interlocutore accorto e franco, una voce che ammonisce le coscienze, e indica la via d'uscita dall'orrore della guerra».


Redouane ha osservato inoltre come il silenzio della comunità internazionale spesso sia stato rotto proprio dal coraggio del Pontefice:


«Nel silenzio internazionale più assordante, la voce di Papa Francesco si è spesso levata in solitudine a denunciare le sofferenze degli oppressi».


Infine, il segretario generale ha concluso ricordando l’impegno instancabile di Francesco per la pace e il dialogo, che resterà come eredità viva non solo per i cristiani, ma anche per i musulmani:


«Al subitaneo apprendimento della ferale notizia, nel nostro primo messaggio di cordoglio inviato alla stampa, l'instancabile impegno che il Sommo Pontefice, attraverso il suo magistero e la sua opera pastorale, ha prodigato sino all'ultimo a favore della pace universale, della fratellanza e del dialogo tra i popoli e tra i credenti non sarà dimenticato anche da noi musulmani e proprio per questo anche tra noi non andrà perduto».


In questo tempo di prova, l’eredità spirituale di Papa Francesco sembra dunque destinata a sopravvivere, come pietra viva, nel cuore musulmano del Centro Islamico Culturale d’Italia - Grande Moschea di Roma e in quanti credono nella fraternità e nella costruzione di un mondo più giusto.

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