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Cagliari - Sterile polemica per “Sguardi sull’Iran”

Roberto Roggero - Un appuntamento importante quello in programma alla Manifattura Tabacchi di Cagliari, dal 30 settembre al 2 ottobre, occasione per conoscere gli aspetti di un Paese affascinante, dalla storia e cultura millenarie, e mai presentato nella realtà della sua tradizione dai media occidentali, e dalla critica poco informata.

“Sguardi sull’Iran: suoni, immagini e racconti dal paese misterioso” è dedicato alla scoperta dell’Iran contemporaneo, promosso dal Centro Italo Arabo e del Mediterraneo Sardegna. L’arte cinematografica, oggi quella che ha la più immediata ricezione, ha aperto la manifestazione con la proiezione di “Romanticismo” di Emad e Tuba (2020), commedia romantica diretta da Kaveh Sabaghzadeh, ma non mancheranno musica tradizionale, come lo spettacolo musicale di Soroush Melwana, e soprattutto incontri di primo livello sulle nuove vie di cooperazione fra Italia e Repubblica Islamica dell’Iran.

Un importante dibattito è in programma per martedì 1 ottobre, trasmesso in live streaming su matex.tv, dal titolo “Donne e Cinema nell’Iran contemporaneo”, con la partecipazione di ospiti importanti fra cui l’ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran in Italia, S.E. Mohammad Reza Sabouri, la regista Monir Gheidi, e altre figure di rilievo nel panorama culturale iraniano. Sarà quindi proiettato il film Villa Dwellers (Iran, 2017), dramma di guerra diretto da Monir Gheidi, seguito nuovamente dallo spettacolo musicale di Soroush Melwana.

Il festival si concluderà mercoledì 2 ottobre con un secondo incontro, “Italia e Iran: nuove vie di cooperazione economica nel quadro geopolitico contemporaneo”, introdotto dal Presidente del Centro Italo-Arabo e del Mediterraneo, Raimondo Schiavone, con la partecipazione di esperti come il giornalista Alberto Negri, il docente dell’Università di Cagliari Nicola Melis e ancora l’ambasciatore S.E. Mohammad Reza Sabouri.

Tutto questo è stato al centro di una polemica derivata da una lacunosa conoscenza degli argomenti trattati, originata dalle dichiarazioni del giornalista (ex Rai, quindi è tutto detto…) Mario Guerrini, il quale ha criticato il Centro Italo-Arabo per avere organizzato la manifestazione, e quindi coinvolto direttamente il presidente di tale organismo.

Non sono mancate accuse dirette all’Iran in quanto “finanziatore del terrorismo in Medio Oriente e principale sostenitore di Hezbollah, e l’annuncio ufficiale tramite il quale l’esperto di questioni mediorientali e di geopolitica internazionale Mario Guerrini, rinuncia all’invito del Centro Italo-Arabo a partecipare alla manifestazione.

Posto che la Tre Giorni dedicata si tiene anche in assenza di Mario Guerrini, si affrontano anche e soprattutto progetti di cooperazione fra Italia e Iran, e probabilmente non ha presente che se si parla di terrorismo, non bisogna farlo con due pesi e due misure, dimenticando che il terrorismo peggiore è quello legalizzato e legittimato da uno stato occupante, che mette in pratica ancora oggi uno spietato colonialismo, per altro riconosciuto come illegale dalla comunità internazionale, e che dietro il paravento del “diritto di difendersi” da un anno sta bombardando quotidianamente donne e bambini nella Striscia di Gaza, e adesso anche in Libano, combattendo una guerra “non contro la popolazione bensì solo contro Hezbollah”…con la differenza che per distruggere un bunker vengono utilizzate bombe perforanti che radono al suolo gli edifici circostanti con i loro occupanti, di certo “spiacevoli effetti collaterali”…e in Cisgiordania e Siria. E ogni tanto sparando ai bambini che giocano a palla troppo vicino ai reticolati che recintano un carcere a cielo aperto. L’informazione non è fare suonare una sola campana, stimato Mario Guerrini…

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