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Cagliari - Ambasciatore Sabouri a “Sguardi sull'Iran”

Immagine del redattore: Roberto RoggeroRoberto Roggero

Assadakah News - La comunità internazionale continua a ripeterlo, le organizzazioni umanitarie hanno diffuso ripetuti allarmi, la situazione è chiara, e proprio sulla necessità di pace è stato incentrato l’intervento di S.E. Mohammad Reza Sabouri, ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran in Italia, alla manifestazione “Sguardi sull’Iran - Suoni, immagini e racconti dal paese misterioso”, (30 settembre-2 ottobre) a Cagliari, promossa dal Centro Italo-Arabo e del Mediterraneo. “Bisogna lasciare spazio e credere nella diplomazia, ma non prima di un immediato cessate-il-fuoco” ha dichiarato l’ambasciatore senza mezzi termini.

Tutta la tensione che stiamo subendo è stata provocata dalla guerra scatenata dal regime sionista israeliano, che non rispetta alcun trattato internazionale, né alcun diritto umanitario, e purtroppo è sostenuto da altri Paesi, prima di tutto gli Stati Uniti. L’Italia può fare tanto, soprattutto in qualità di presidente del G7, ma esistono delle limitazioni imposte anche all’Italia, che non può fare ciò che vuole o vorrebbe. Bisognerebbe poter contare di più sull’ONU, ma che cosa ha fatto e che cosa sta facendo l’ONU…?

Dopo un omaggio alle vittime delle bombe israeliane in Libano, l’ambasciatore Sabouri ha poi commentato la situazione attuale sotto diversi aspetti, sia culturale che sociale, e i cambiamenti che sta attraversando la Repubblica Islamica, specialmente per quanto riguarda il ruolo della donna e delle importanti conquiste ottenute. “Un ruolo che oggi è riconosciuto dall’Islam, perché se il mondo arabo ha avuto personaggi che h anno scritto la storia, questi sono stati generati da delle madri, che li hanno cresciuti ed educati. Oggi le donne occupano posti di rilievo nell’industria, sono ingegneri, tecnici informatici, amministratrici di importanti società, ma sempre donne e prima di tutto madri e fonte di ispirazione per le generazioni future. Oggi la donna può arrivare a ruoli realmente importanti nell’istruzione universitaria, anche e soprattutto nella politica e nell’amministrazione statale”, ha concluso l’ambasciatore.

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