Talal Khrais – Beirut – Il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, in un tour ufficiale con i funzionari libanesi che la comunità internazionale ritiene responsabili della grave crisi politica ed economica del Paese, ha detto al termine della sua visita il 20 giugno che l'idea di imporre sanzioni europee contro questi leader era ormai sul tavolo, ma non è stata ancora presa alcuna decisione in merito. Il funzionario UE ha anche invitato la classe dirigente ad assumersi le proprie responsabilità, in un momento in cui il Paese è rimasto senza un governo attivo per più di dieci mesi, colpito da iperinflazione e povertà dilagante. "Sono qui in Libano come amico e rappresentante di un amico del popolo libanese, l'Unione europea. Se il Libano è pronto ad assumersi le proprie responsabilità, l'UE farà la sua parte. Siamo pronti ad aiutare e sostenere il Libano", ha detto Josep Borrell ai nostri colleghi giornalisti dopo il suo incontro con il presidente della Repubblica, Michel Aoun, al palazzo presidenziale di Baabda.
Sulle possibili sanzioni europee contro alcuni funzionari libanesi, Borrell ha dichiarato: "Le sanzioni non fanno una politica e non è nell'interesse delle nostre relazioni applicarle. E' stata posta una domanda e stiamo discutendo. Questa visita fa parte dello sforzo per vedere come possiamo andare avanti. Le sanzioni sono sul tavolo. Ne stiamo discutendo, ma nulla e' deciso. E vorrei che non fosse deciso.
Secondo fonti di stampa locale, da maggio sono in corso nell'Ue discussioni tecniche su queste sanzioni, a seguito di una richiesta di Parigi che chiedeva di esercitare "pressione" sulla classe politica libanese che da mesi si sta dilaniando per la formazione del governo, attraversa una grave crisi finanziaria e socioeconomica. Questa crisi è segnata dall'impoverimento degli abitanti del Libano, dall'iperinflazione, dalla carenza cronica di beni di prima necessità , come carburante e medicinali, e dalle minacce di un blackout totale dell'elettricità.
"L'UE ha fornito quasi un milione di euro al giorno in aiuti al Libano l'anno scorso. Ma non si può attivare il sostegno al bilancio se non c'è un accordo con il Fondo monetario internazionale. E l'attuale gabinetto non può impegnarsi per un accordo con il Fondo monetario internazionale, ma può preparare il lavoro affinché il nuovo gabinetto lo firmi" ha ricordato Josep Borrell. "Solo un accordo urgente con il FMI salverà il Paese dal collasso finanziario e non c'è tempo da perdere" ha esortato.
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